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Antitabacco:
tutto fumo e niente arrosto Le
malattie "attribuibili al tabagismo": Ma bisogna dire che il fumo fa male, no? Però questo non è sufficiente, perché molti vi diranno di farvi i fatti vostri, e che la gioia dì fumare per 40 anni vale bene morire di cancro (anche se è ancora tutto da provare), tanto, si deve morire in un modo o nell’altro. Allora bisogna dire che il fumo fa male agli altri, anche se non c’è alcuna sostanza — e più miliardi si spendono per provarlo, più si vede che non è vero. Infatti, se si legge bene lo studio dell’OMS (tanto esteso quanto insabbiato e ignorato dalla stessa QMS), si vede che esso afferma che il fumo passivo è addirittura benefico per la salute del non fumatore, in quanto stimola le difese naturali dell’organismo. Le prove scientifiche sono così numerose e schiaccianti e la realtà è talmente semplice che, almeno a giudicare dai risultati, trascende la comprensione: il fumo passivo non è nocivo abbastanza da causare problemi per la salute. Punto. Finito. Tutto il resto è propaganda di bassa lega e d’alto costo. Perché dunque il ministro Veronesi mente al popolo italiano? La risposta è semplice: perché in tutto il mondo si mente sul fumo, grazie ad oltre trent’anni di lobbismo internazionale da parte di gruppi finanziati o dalle case farmaceutiche, o da denaro pubblico, e l’Italia non può rimanere "indietro". Basti pensare che solamente la Johnson & Johnson ha ufficialmente investito oltre 3.200 miliardi di lire nei soli USA negli ultimi Otto anni per assicurarsi punti chiave dell’informazione a scopo antifumo: da cattedre universitarie a sedie nella direzione di quotidiani; da intere reti televisive alla partnership ufficiale con L’OMS (5). Oggigiorno, essere contro il fumo è un ingrediente essenziale per il successo dì un politico, specialmente se si è ministri della sanità: esso distrae l’attenzione del pubblico dalle condizioni disastrose di quest’istituzione, e dà spazio agli interessi delle case farmaceutiche con la vendita di pericolosissimi prodotti per far smettere, alcuni dei quali hanno già causato molti morti, o permanentemente rovinato la vita di migliaia d’individui (6) (ma Veronesi non ne parla — perché?) I prodotti che lo stato non solo accetta ciecamente, ma che addirittura promuove. L’antifumo permette anche l’afflusso di denaro pubblico alle dissanguate casse dello stato con l’aumento delle tasse sul tabacco, arricchisce i cialtroni che ti "aiutano" a smettere con diavolerie che spesso ricordano il medioevo, e dà la scusa ai vari governi per sopprimere il contrabbando, che "osa" vendere un bene come le sigarette ad un prezzo onesto. I "pericoli" del fumo passivo sono il ponte indispensabile per giustificare la proibizione (in nome dell’autodifesa) di un comportamento che a qualcuno non piace più, perché tali "pericoli" annullano o annichiliscono l’altrimenti razionalmente inattaccabile difesa della scelta personale, e del diritto di farsi male. Ma perché bisogna dire che il fumo fa male? Perché si dice che la scienza dica che il fumo uccide. Caspita, lo dicono tutti i giornali, si vedono anche dei bei disegnini del corpo umano, completi di freccine che ti fanno vedere gli organi affetti (tutti) dalle terribili sostanze che s’inalano — anche se basta respirare in qualsiasi città per inalarne assai di più. Il settimanale Panorama addirittura ne ha fatto un’abitudine, di dare addosso al fumo e ai fumatori, nonché (seguendo il "blue print" classico dell’antifumo internazionale) ignorare tutti coloro che non sono d’accordo sulla propaganda, e pubblicando foto di tronfi imbecilli sorridenti a fianco del cartello "Vietato Fumare", trofeo dell’assassinio della tolleranza e dell’integrità scientifica. Se però andiamo a vedere più in profondità, non esiste una singola prova che il fumo sia la sola ragione di neppure una delle oltre cento malattie di cui esso è accusato essere la causa, ma chi se ne frega? Le parole più frequenti in tutti gli studi epidemiologici (cioè statistici, che cercano senza successo di estrarre l’ago del fumo dal pagliaio delle concause di una malattia) sono: sembra, appare, si sospetta, si suggerisce, implica, inferisce, e forse - tutti eufemismi per dire: non siamo sicuri. Sulla pagina d’apertura di tutti questi "studi rottame" si legge inevitabilmente la seguente dichiarazione: "Avvertimento statistico: i rischi attribuibili potrebbero essere non giustificabili scientificamente. I rischi sono estrapolati da associazioni statistiche molto incerte. Queste associazioni potrebbero non riflettere le reali cause ed effetti biologici. Nel migliore dei casi, un’associazione statistica è una rappresentazione di quanto è stato osservato nella particolare popolazione che è stata studiata, e non è applicabile ad altre popolazioni che non sono state studiate". Ma Veronesi e la cricca antifumo questo non lo menzionano mai. La guerra totale alla verità è stata dichiarata. 2-Bisogna dire che il fumo fa male. Grazie alla menzogna del fumo passivo poi, il successo politico è garantito, perché ci si appella ai più basilari istinti umani: diffidenza e sospetto, paura ed autodifesa, intolleranza ed odio, protezione della persona amata (vedi bambini ‘minacciati" dal fumo), e - ancora più sottilmente - ci si appella a quello spirito gregario che richiede d’essere tutti uniti contro una minaccia, nobilitando e riscattando le masse dalla bassa opinione di se stesse e dal loro vuoto ideologico. Una volta i nemici erano i russi o gli americani; adesso sono i fumatori e la Philip Morris. Oltre ad investigare le multinazionali del tabacco, si dovrebbero anche investigare le case farmaceutiche, certe organizzazioni sanitarie, ed i Veronesi di questo mondo, che distorcono i fatti o usano truffe scientifiche per scopi politici ed economici. C. Everett Koop era il Surgeon Generai degli Stati Uniti, ed aveva la più prestigiosa carica sanitaria pubblica degli USA. Accanito antifumo, egli era chiamato, affettuosamente, "il dottore degli americani", come, guarda caso, l’accanito antifumo Veronesi è l’amabile "dottore degli italiani". Anche Koop è un medico, ed ha grossi interessi commerciali con i farmaceutici. E, in piena regola con la filosofia antifumo, egli considera la correttezza come cosa di poco conto. Recentemente, è stato iniziato un procedimento legale contro di lui per frode azionaria aggravata da parte della sua compagnia Dr.Koop.com (7) che commercia, guarda caso, prodotti farmaceutici e di cessazione. Ma l’antifumo è come un gatto: cade sempre in piedi. Se si dovessero elencare tutte le menzogne già accertate (ma mai menzionate dai media), non basterebbero tre pagine scritte fittamente. Tant’è, più frodi sono scoperte, scientifiche o meno, più le fandonie sul fumo sono propagate dai mass media, e più la gente ci crede - ed è ansiosa di rinunciare a libertà civili e diritti in cambio di "protezione" da pericoli inesistenti. "Bacia la mano che ruppe il tuo naso", canta De André mentre si rivolta nella tomba. Al confronto degli antifumo, Machiavelli è un principiante. NOTE [1] Multicenter Case—Control Study of Exposure to Environmental Tobacco Smoke and Lung Cancer in Europe, pubblicato dal Journal of the National Cancer Institute, Voi. 90, Numero 19, 7 Ottobre 1998, visibile integralmente al seguente indirizzo internet: http://1 93.78.190.200/2/1 2/1440.pdf nella lingua originale inglese. [2] Visibili al seguente indirizzo internet: www.forces.org/evidence/evid/storv.htm, inglese. [3] Visibile integralmente al seguente indirizzo internet: http://193.78.190.200/17/osteen.pdf, inglese. [4] Per un dettagliato esame di come la EPA abbia selettivamente ed intenzionalmente distorto l’evidenza sul fumo passivo e truffato l’opinione pubblica internazionale vedere il trattato del Prof. John Luik al seguente indirizzo internet: www.forces.org/research/l uik/luik-stltoward .htm per l’originale inglese, e www.forces.org/italv/evidenza/luikit11uik2.htm per la traduzione italiana, anche disponibile in formato PDF (www.forces.org/italy/download/luiklit.pdf) [5] La lista dettagliata dei finanziamenti antifumo della Johnson & Johnson, che include nomi, date, luoghi, enti, ed entità delle cifre pagate è disponibile al seguente indirizzo internet: www.forces.org/iialy/download/rwif.pdf in lingua italiana. [6] Per precisa documentazione vedere "Te la do io la pillola antifumo!" al seguente indirizzo Internet: www.forces.org/italv/gian/pillola.htm, ed anche "Preoccupazioni in Inghilterra per l’ondata di convulsioni", a: www.forces.org/italy/gian/pillola2.htm [7] Per più dettagli, vedere http://www.bigcharts.comlquickcharUquickchart.asp?svmbkOOp&5id0&O symb=koop |