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Approfondimenti
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Questionario cittadini |
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SintesiPremettiamo che
i risultati dell'intervista non danno una visione di Archi del tutto
chiara, poiché emergono considerazioni non sempre univoche. La Parrocchia
sembra rivelarsi l'unico punto di riferimento dei residenti, forse
perché il solo. La quasi totalità degli intervistati, infatti, denuncia
l'inefficienza, la bassa qualità, la scarsa disponibilità e addirittura
la totale assenza dei servizi e di interventi dovuti a infrastrutture
pubbliche. Viene particolarmente segnalato il problema
degli spazi, aree, infrastrutture, centri polifunzionali da destinare
a bambini e giovani (83% circa del campione esaminato) e all'assistenza
degli anziani ( più della metà degli intervistati). Questa sensazione di degrado e abbandono viene rafforzata dalle dichiarazioni rese dagli intervistati ad una domanda del tipo : "Se le offrissero una casa uguale alla sua in una differente zona della città, lei accetterebbe?": la metà si è detta pronta a traslocare. Anche per ciò che riguarda la "convivenza", con gli altri abitanti del quartiere vengono alla luce situazioni da approfondire e di contrasto. Balza immediatamente all'occhio un'imperante sfiducia nei confronti delle istituzioni a giustificare la totale "diserzione" dai pubblici uffici da parte dei giovani. Quasi l'80% degli
intervistati denuncia una diffusa omertà e una concezione molto personale
della giustizia e della legge. Infatti di fronte al quesito : "come
reagiscono i cittadini di Archi di fronte ad un sopruso?", quasi
5 su 10 hanno risposto: "sono costretti a subire", 3 su 10 hanno detto
: "a modo loro". Sembra che solo una persona su 20 riponga fiducia
nelle autorità e denunci il fatto alla Magistratura o alle Forze dell'ordine.
Sono soprattutto le nuove generazioni ad avere un quadro così pessimista. Questa "incapacità"
dei meno giovani di formulare un giudizio sul comportamento dei propri
"vicini" è stata rilevata anche in altri quesiti simili. Per quanto attiene il grado di "elasticità mentale" e tolleranza nei confronti delle categorie cosiddette a rischio, risulta ormai abrogata l'equazione handicappato=soggetto da escludere. Quasi la metà, però, non condivide la presenza di extra-comunitari e non appare comprensiva nei confronti del tossicodipendente. Le donne denunciano una diffusa incapacità da parte dei mariti e fidanzati di recepire e riconoscere l'emancipazione femminile. Non sono particolarmente graditi violenze e prepotenze verso i familiari e i danni al patrimonio locale, mentre reati maggiormente connessi all'autorità statale quali l'evasione fiscale e l'abusivismo edilizio non vengono considerati molto gravi. Questo dato sembra essere un'ulteriore conferma del senso di non appartenenza allo Stato fin dall'inizio messo in luce. STRATEGIE D'INTERVENTOIn conclusione ci pare che questa ricerca suggerisca almeno una linea di condotta all'Ente Pubblico che dovrebbe farsi carico della realizzazione di maggiori spazi e occasioni di socializzazione, di allestire centri per anziani e parchi giochi che tra l'altro ci sono stati suggeriti dagli intervistati stessi. In tal modo si potrebbe arrivare al superamento, almeno parziale, dei problemi evidenziati nelle tabelle prospettiche e nella sintesi, ossia scarsa interrelazione e compartecipazione tra i cittadini del quartiere e l'elevata distanza che separa la classe dirigente dalla comunità. |
Su questo tema:
Le conclusioni della ricerca con i ragazzi delle scuole elementari e medie Conclusioni e strategie di intervento dalla ricerca con gli adolescenti Conclusioni e strategia d'intervento dalla ricerca con gli "opinion leader" |
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