Approfondimenti

Questionario cittadini

Sintesi

Premettiamo che i risultati dell'intervista non danno una visione di Archi del tutto chiara, poiché emergono considerazioni non sempre univoche.
Tuttavia ci è parso di scorgere alcuni punti chiave che ci possono aiutare a comprendere la realtà del quartiere.
I giovani appaiono del tutto estranei alla vita e all'attività amministrativa; ciò, tuttavia, non è indice della loro auto-esclusione dalla vita sociale di relazione poiché quasi la metà degli iscritti ad associazioni di volontariato e no-profit è rappresentata dagli under 30.
Questo muro di cinta caratterizza, comunque, la stragrande maggioranza degli intervistati, visto che solo una persona su venti assiste abitualmente alle decisioni della Giunta Circoscrizionale.

La Parrocchia sembra rivelarsi l'unico punto di riferimento dei residenti, forse perché il solo. La quasi totalità degli intervistati, infatti, denuncia l'inefficienza, la bassa qualità, la scarsa disponibilità e addirittura la totale assenza dei servizi e di interventi dovuti a infrastrutture pubbliche. Viene particolarmente segnalato il problema degli spazi, aree, infrastrutture, centri polifunzionali da destinare a bambini e giovani (83% circa del campione esaminato) e all'assistenza degli anziani ( più della metà degli intervistati).
Questa realtà di fatto potrebbe essere considerata una delle cause dell'alta percentuale di "apatici", coloro che non risultano impegnati in alcuna delle attività menzionate nell'intervista, registrata (43%).

Questa sensazione di degrado e abbandono viene rafforzata dalle dichiarazioni rese dagli intervistati ad una domanda del tipo : "Se le offrissero una casa uguale alla sua in una differente zona della città, lei accetterebbe?": la metà si è detta pronta a traslocare.

Anche per ciò che riguarda la "convivenza", con gli altri abitanti del quartiere vengono alla luce situazioni da approfondire e di contrasto. Balza immediatamente all'occhio un'imperante sfiducia nei confronti delle istituzioni a giustificare la totale "diserzione" dai pubblici uffici da parte dei giovani.

Quasi l'80% degli intervistati denuncia una diffusa omertà e una concezione molto personale della giustizia e della legge. Infatti di fronte al quesito : "come reagiscono i cittadini di Archi di fronte ad un sopruso?", quasi 5 su 10 hanno risposto: "sono costretti a subire", 3 su 10 hanno detto : "a modo loro". Sembra che solo una persona su 20 riponga fiducia nelle autorità e denunci il fatto alla Magistratura o alle Forze dell'ordine. Sono soprattutto le nuove generazioni ad avere un quadro così pessimista.
Da non sottovalutare, poi, l'alta percentuale (60%) di over-40 che hanno preferito esimersi dal rispondere alla suddetta domanda, a conferma della condizione di malessere denunciata.

Questa "incapacità" dei meno giovani di formulare un giudizio sul comportamento dei propri "vicini" è stata rilevata anche in altri quesiti simili.
Emerge uno strano paradosso verso la parte conclusiva della ricerca: 6 persone su 10 ritengono che critiche, pregiudizi, accuse lanciate dagli "esterni" nei confronti del rione Archi siano esclusivo frutto di luoghi comuni. Un dato in qualche modo positivo, incongruente con la visione certamente più disfattista rilevata fino ad ora.

Per quanto attiene il grado di "elasticità mentale" e tolleranza nei confronti delle categorie cosiddette a rischio, risulta ormai abrogata l'equazione handicappato=soggetto da escludere. Quasi la metà, però, non condivide la presenza di extra-comunitari e non appare comprensiva nei confronti del tossicodipendente.

Le donne denunciano una diffusa incapacità da parte dei mariti e fidanzati di recepire e riconoscere l'emancipazione femminile.

Non sono particolarmente graditi violenze e prepotenze verso i familiari e i danni al patrimonio locale, mentre reati maggiormente connessi all'autorità statale quali l'evasione fiscale e l'abusivismo edilizio non vengono considerati molto gravi.

Questo dato sembra essere un'ulteriore conferma del senso di non appartenenza allo Stato fin dall'inizio messo in luce.

STRATEGIE D'INTERVENTO

In conclusione ci pare che questa ricerca suggerisca almeno una linea di condotta all'Ente Pubblico che dovrebbe farsi carico della realizzazione di maggiori spazi e occasioni di socializzazione, di allestire centri per anziani e parchi giochi che tra l'altro ci sono stati suggeriti dagli intervistati stessi. In tal modo si potrebbe arrivare al superamento, almeno parziale, dei problemi evidenziati nelle tabelle prospettiche e nella sintesi, ossia scarsa interrelazione e compartecipazione tra i cittadini del quartiere e l'elevata distanza che separa la classe dirigente dalla comunità.

Su questo tema:

Le conclusioni della ricerca con i ragazzi delle scuole elementari e medie

Conclusioni e strategie di intervento dalla ricerca con gli adolescenti

Conclusioni e strategia d'intervento dalla ricerca con gli "opinion leader"