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La guerra che distrusse l'America

di John Stanton and Wayne Madsen

20 marzo 2002 - In una esasperata ripetizione della storia, i giovani combattenti degli Stati Uniti, con quelli dei paesi loro alleati, si ritrovano in una battaglia contro un avversario indistinto in una campagna di controinsurrezione globale gestita da politici paranoici che vedono se stessi come i figli illuminati di Dio. Mentre il governo illegittimo ed estremista degli Stati Uniti si prepara ad immolare un'altra generazione della propria gioventù per il potere, il denaro e delle risorse a migliaia di chilometri da casa, esso permette negligentemente e criminalmente il deteriorarsi delle infrastrutture, dei servizi sanitari, della sicurezza sociale degli Stati Uniti.

Mentre l'America fa la III Guerra Mondiale contro i barbari del 21° secolo - i talebani e Al Qaeda (i Visigoti e gli Unni?) - in un conflitto nel quale potrebbero essere usate anche armi atomiche, l'Impero Americano sembra essere destinato a duplicare gli eventi conclusivi del 476 D.C. E non saranno i 5.000 militanti di Al Qaeda che distruggeranno gli USA, è l'attuale governo "scelto" che sacrificherà il futuro del più grande esperimento di libertà al mondo sull'altare del fascismo.

Quasi 200 anni fa, lo scrittore e storico inglese Edward Gibbon commentava che, "Il declino di Roma fu l'effetto naturale ed inevitabile di un'illimitata grandezza. La prosperità fece maturare il principio del declino; le cause di distruzione si moltiplicavano con l'estensione della conquista; e, appena il tempo o il caso rimossero i sostegni artificiali, la sottostante colossale struttura cedette sotto il  proprio peso. L'impero di Roma era fermamente sostenuto dalla singolare e perfetta combinazione dei suoi componenti. Le nazioni soggette, rinunciando alla speranza, e persino al desiderio, di indipendenza, abbracciarono le caratteristiche dei cittadini romani. Ma questa unione fu acquistata con la perdita della libertà nazionale . . . e le servili province, destituite di vita e movimento, aspettavano la loro salvezza da truppe mercenarie e governatori che erano comandati dagli ordini di una corte lontana. La felicità di centinaia di milioni [di persone] dipendeva dalle qualità personali di uno o due uomini [imperatori] forse bambini [a Roma], le cui menti erano corrotte dall'educazione, dalla lussuria, e dal potere dispotico . . . Il moltiplicarsi di tasse oppressive era evaso in anticipo dai ricchi, che ne riversavano il peso sui poveri, che a loro volta le evitavano e scappavano nei boschi e sulle montagne per diventare i  ribelli ed i banditi di Roma . . . "

Pare che anche l'America condividerà lo stesso destino.

Negli anni a venire trilioni di dollari dei contribuenti in precedenza assegnati a spese non militari verranno convogliati al sostegno del vorace appetito dell'enorme complesso militare-industriale USA. E per quale scopo? Servono miliardi di dollari in più per una grandiosa difesa missilistica nazionale invece che i miliardi per gli strumenti dei giovani guerrieri delle operazioni speciali che inevitabilmente combatteranno e moriranno in lontani paesi quali l'Afghanistan, l'Iraq, la Colombia e la Georgia. Trilioni di dollari in più verranno destinati ai militari ed ai servizi di informazione che hanno fallito nel proteggere e difendere i cittadini americani e la Costituzione USA l'11 settembre 2001. Ed ancora altri miliardi e miliardi di dollari saranno riversati nella Homeland Security, vale la pena osservare lo Stato dell'unione, o dovremmo dire lo Stato della Patria, per vedere se i guerrieri che ritorneranno dalle loro fatiche in terre straniere riconosceranno il paese che hanno lasciato. Perché, mentre gli americani combattono alle frontiere di terre esotiche e lontane non capiscono che il loro paese si sta disintegrando. Ed i numeri parlano da soli.

Una nazione morente.

Il World Fact Book 2001 della CIA avverte con forza che "i problemi a lungo termine [per gli Stati Uniti] comprendono investimenti inadeguati nell'infrastruttura economica, i costi sanitari in rapida ascesa per una popolazione che invecchia, notevoli deficit commerciali, e la stagnazione del reddito familiare nei gruppi economici inferiori". E così via.

Nel 2002, secondo Poverty USA, un sito web della Campagna Cattolica per lo Sviluppo Umano, più di 31 milioni di americani vivono in povertà. Un bambino americano su 6 vive in povertà. Naturalmente sono più duramente colpite le minoranze, con il 22,1% degli afro-americani (che sopportano un tasso di povertà che è tre volte quello dei bianchi non ispanici), 21,2% degli ispanici, 10,8% degli asiatici e provenienti da isole del Pacifico, e 7,5% di bianchi non ispanici che giornalmente lottano per la sopravvivenza in quella che i sostenitori della grandezza americana descrivono come la più ricca nazione nella storia. Gli Stati Uniti hanno il dubbio primato di avere la seconda più alta percentuale di bambini che vivono in povertà nel mondo industrializzato ed uno dei più disgustosi record di neonati sottopeso.

Se vi è mai stato un argomento che sia stato trascurato dai media questo è la situazione disperata dei bambini d'America. La National School Boards Association's Ten Critical Threats To America's Children: Warning Signs for the Next Millennium fornisce dati preoccupanti sulla situazione della gioventù americana. Nonostante questi ovvi disastri, il regime Bush è più interessato nei buoni scuola e nei "non nati" piuttosto che agli orrori che vivono milioni di giovani e i loro genitori nel nostro paese. Oltre 3 milioni di bambini nel paese più ricco del mondo nel 1998 soffrivano la fame. Nel 1998, circa 11,1 milioni di bambini sotto i 18 anni non avevano alcuna assicurazione sanitaria. Nel 1998, secondo lo U.S. Census Bureau statistics, circa 44,3 milioni di americani non avevano alcuna previdenza sanitaria e 11,1 milioni - ovvero il 25% - erano minori di 18 anni.

A causa di tolleranti leggi antiinquinamento negli Stati Uniti 900.000 bambini hanno alti livelli di piombo nel sangue, e ciò li mette a rischio per diverse malattie e problemi comportamentali. Vi sono 96.000 scuole che servono pasti sovvenzionati dallo stato a 26 milioni di bambini, il che significa che questi giovani americani soffrono la fame. Il solo numero di giovani americani uccisi o feriti da armi da fuoco negli ultimi anni è sconvolgente se inserito nel contesto storico. Tra il 1979 ed il 1996 più di 75.000 bambini e giovanissimi americani sono stati uccisi da armi e, inoltre, altri 375.000 sono stati feriti. Secondo Ten Critical Threats sono quasi 20.000 morti e 225.000 vittime in più rispetto alle perdite sofferte dalle truppe americane nella guerra del Vietnam.

Il degrado delle infrastrutture

Un anno fa, nel marzo 2001, la American Society of Civil Engineers giudicò inaccettabili le infrastrutture americane con un voto di D+. "Quando vi sono continui blackouts in California, ponti che crollano a Milwaukee, e bambini che a Kansas City frequentano le lezioni nell'ex toilette maschile, qualcosa va disperatamente male", ha detto il Presidente dell'ASCE Robert W. Bein, un ingegnere civile di Irvine, in California. Secondo il sito dell'ASCE www.asce.org, "Le soluzioni a questi problemi coinvolgono più che il denaro, ma, come per quasi tutte le cose della vita, si ottiene ciò per cui si paga. L'America sta seriamente sottoinvestendo da decenni nelle proprie infrastrutture e questo rapporto riflette la situazione".

Tra i molti settori con problemi, uno dei più noti riguarda l'acqua. Le acque di scarico sono declinate da un "D+" del 1998 ad una "D", mentre l'acqua potabile rimane alla "D". I sistemi delle acque di scarico e dell'acqua potabilesono entrambe autentici esempi di sistemi datati che necessitano rinnovo. Per esempio, alcuni sistemi fognari sono centenari. Vecchi sistemi di acque potabili sono strutturalmente obsoleti. I risultati della manutenzione di simili antiquati sistemi talvolta sono stati fatali. Nel 1993 100 persone morirono e 400.000 si ammalarono dopo che la riserva idrica di Milwaukee era stata contaminata dal cryptosporidium, un virulento microscopico parassita resistente al cloro ed al filtraggio.

Proprio lo stesso anno, Washington è stata vittima per quattro giorni di un allarme acqua calda derivante dall'eccessiva "torbidità" dell'acqua della città. I Centers for Disease Control di Atlanta misura la torbidità dell'acqua analizzando la presenza di piccolo "particelle sospese" in un bicchiere riempito con l'acqua del rubinetto dalla riserva municipale. L'acqua scura della riserva di Dalecarlia  a Washington nel dicembre 1993 risultò essere molto pericolosamente torbida. Ciò non sorprende, dato che la maggior parte delle condutture della riserva furono costruite durante la Guerra Civile. Il deficit di 11 miliardi di dollari per l'acqua potabile e di 12 miliardi di dollari per le acque di scarico serve solo per miglioramenti all'attuale sistema e non prende neppure in considerazione le esigenze di una popolazione in aumento.

L'ASCE stimava che ci vorrebbero circa 1,3 trilioni di dollari per sistemare le infrastrutture americane. Tale somma è quasi equivalente al taglio delle tasse di George Bush II che ha beneficiato soprattutto gli individui più ricchi della nazione.

Nel 1997, secondo dati di inequality.org, il 5% più ricco degli USA deteneva più del 60% della ricchezza privata della nazione e l'1% più ricco aveva il 40 % della ricchezza. Vi sono approssimativamente da 500.000 a 600.000 senzatetto americani che vagano attraverso le comunità del paese, nota la National Coalition for Homelessness. Ed il Disaster Center che per la fine del 2000 105,703 americani sono stati uccisi o violentati nel loro paese.

E se questo non fosse abbastanza per provocare indignazione, ora sentiamo dall'Office of Homeland Security dal nome teutonico che le pipeline e le raffinerie della nostra nazione sono vulnerabili ad un attacco terroristico. Aspettate! Non così in freta! Nell'agosto del 2000 una pipeline di gas naturale esplose vicino a Carlsbad, nel Nuovo Messico, uccidendo 12 persone, molte delle quali famiglie in vacanza in campeggio. Poco più di un anno prima, una pipeline di gas naturale esplose a Bellingham, Washington, uccidendo due bambini di 10 anni ed un ragazzo di 18. Secondo lo Environment News Service, dal 1986 vi sono stati più di 5.700 incidenti alle pipeline, che hanno ucciso più di 300 persone e rilasciato nell'ambiente circa sei milioni di galloni i petrolio, gas  ed altre sostanze inquinanti.

E' stato Osama bin Laden responsabile di questo? No. E' stato Saddam Hussein? Ancora no. Il colpevole è il governo USA. Risulta che lo Interior Department's Office of Pipeline Safety, una marionetta clientelare dell'industria del petrolio e del gas naturale è stato incapace di condurre adeguate ispezioni. L'industria del petrolio, che ora apparentemente controlla la Casa Bianca e l'esecutivo, non vuole un maggiore controllo delle pipeline per timore che gli costi più denaro. Un Congresso docile, comprato e pagato dall'industria del petrolio, ha respinto la legislazione per obbligare l'industria ai controlli ed alle riparazioni delle sue pipeline.

La madre di uno dei bambini di 10 anni uccisi, parlando all'Environment News Service, ha lanciato questo messaggio ai "malfattori" dell'industria petrolifera: "Il vostro profitto per noi significa poco in confronto alla vita dei nostri cari". Dunque, le famiglie di quelli uccisi nelle esplosioni dovettero accontentarsi di seppellire i propri cari senza avere la soddisfazione di vedere il governo correggere le proprie malefiche azioni. E' proprio la stessa logica che deriva dall'avere la Arthur Andersen accusata per la contabilità Enron, mentre il presidente della Enron "Kenny Boy" Lay resta illeso. Ciò dovrebbe essere come il governo che processa l'autista di John Dillinger mentre il rapinatore viene lasciato libero e senza che venga accusato.

Panem et Circenses

Gli storici scriveranno che l'Impero Americano, nei suoi ultimi giorni, ha subito molti dei  fenomeni che causarono l'agonia dell'Impero Romano. I senatori romani formavano la propria ricca classe di proprietari terrieri che raramente presenziavano alle sedute del Senato ma godevano dei privilegi del loro ufficio. Considerate che la maggior parte dei senatori e dei deputati USA passano la maggior parte del loro tempo fuori Washington sollecitando contributi dalle corporation. Non vi è bisogno di una macchina del tempo per essere reali testimoni di ciò che accadeva a Roma durante il suo tumultuoso declino. William Langer, nel suo libro "An Encyclopedia of World History," scrive che "il letargo" di Roma risultava dal "sistema ingombrante ed inflessibile e . . . dalle misere qualità intellettuali dei governanti". (Il gibbone George W. Bush II e l'insano John Ashcroft?).

Sì, tristemente, pare che i nostri nuovi neoromaneschi capi abbiano molto in comune, con le loro controparti della non convenzionale e demente Pax Romana. Prendete per esempio Nerone e Claudio. Quest'ultimo è descritto da Langer come un "triviale imbecille". Claudio era conosciuto per togliere al Senato il potere di investigare sui casi di crimini finanziari ed invece garantire tale potere per i procuratori imperiali. Bush II, naturalmente, si sta opponendo al tentativo del Congresso di investigare sui legami tra l'amministrazione e l'industria petrolifera, scegliendo di lasciare le indagini sulla Enron ai propri "procuratori" politicamente motivati del Dipartimento della Giustizia.

Nel ricordare i tempi andati, vale la pena notare che Nerone fu realmente responsabile per avere incendiato Roma - e per avere nel frattempo suonato alla lira un poema sull'incendio di Troia. Risulta che Nerone usò l'incendio di Roma come pretesto per aumentare i suoi già notevoli poteri dittatoriali e per sterminare i cristiani della città. Come John Ashcroft, che chiede l'unzione con il petrolio da un seguace prima di iniziare le sue attività quotidiane e tiene riunioni di preghiera obbligatorie prima dei pasti, e che sta orchestrando un sistamatico smantellamento della Costituzione USA. Canta rumorosamente canzoni religiose alle conferenze stampa, si volta con orrore alla vista di statue femminili dai seni nudi, e gira l'angolo alla presenza di gatti neri, considerati segno di Satana. Nerone avrebbe trovato conforto ed amicizia in tale bizzarro comportamento.

Mentre l'America pare sul sentiero di ripetere la storia che spazzò via l'Impero Romano, dovremmo ricordare le parole di uno dei nostri più grandi simboli di resistenza popolare: "La nostra sola speranza oggi è riposta nella nostra capacità di riassorbire lo spirito rivoluzionario ed entrare in un mondo talvolta ostile dichiarando eterna ostilità alla povertà, al razzismo, al militarismo", disse Martin Luther King, Jr. Pare che dobbiamo questo a coloro che aspettano il ritorno ad una vigorosa democrazia.

 

John Stanton  vive in Virginia e scrive di argomenti relative alla sicurezza nazionale e Wayne Madsen è un giornalista investigativo di Washington, D.C. che scrive e commenta frequentemente su temi relativi alle libertà civili ed ai diritti umani.