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Rovesciare un regime totalitario in America

Cosa si può fare?

di John Stanton and Wayne Madsen

La prudenza vuole proprio che il governo da lungo tempo non debba essere cambiato per  lievi e passeggeri motivi; e tutte le esperienze hanno dimostrato che i popoli sono più disposti a soffrire, per mali sopportabili, che darsi il dritto di abolire le forme di potere cui sono abituati. Ma quando da un lungo solco di abusi ed usurpazione che  perseguono invariabilmente lo stesso obiettivo si evince il disegno di assoggettarli ad un dispotismo assoluto è loro diritto, è loro dovere, rovesciare tale governo, e procurarsi nuovi garanti della loro futura sicurezza . . . " Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti--1776

10 giugno 2002--Mentre il 4 luglio 2002 si avvicina, gli americani non possono più permettersi di praticare una democrazia da poltrona ed una cittadinanza da libretto degli assegni. Se il pubblico non si solleva dalla sua debolezza e dal suo stato ipnotico, mette le vite di figli e nipoti alla mercé di politici utilitaristi, di capi militari e delle corporations che vedono la carne ed il sangue come capitale umano, facilmente utilizzabile ed eliminabile nella marcia per l'accumulazione di ricchezza, potere e risorse. Nel giugno 2002 gli Stati Uniti d'America somigliano alla Fattoria degli animali innaturalmente dipinta da George Orwell nel 1946--una "fattoria" governata da Mr. Pilkington e dai "Maiali".

Quelli che registrano simili eventi noteranno che dal novembre 2000 al giugno 2002 il regime Bush ha spinto velocemente gli Stati Uniti verso livelli di avidità e corruzione mai visti prima, ha mostrato un trattamento  e la schedatura degli stranieri residenti negli USA e dei cittadini americani degni della Gestapo, derubato i bilanci dell'ambiente, dell'istruzione e delle infrastrutture, affidato al Pentagono le "Operazioni di pace", adottato un'aggressiva dottrina di test e di primo attacco delle armi nucleari, spazzato via le norme della Costituzione USA--per lo più le decisioni giudiziarie critiche sulla detenzione dei ribelli anti USA, ed usato allarmi terroristici per stroncare il dibattito sulle sue politiche draconiane.

In una scena degna del thriller classico Seven Days in May, Bush ha chiesto spazio alle reti TV e radio per la sera del 6 giugno 2002 per annunciare drastici cambiamenti della burocrazia dei servizi di informazione e polizia nazionali, creando un dipartimento della sicurezza della patria a livello di governo. Dunque, nel 58° anniversario dell'invasione alleata della Francia per liberare l'Europa dal giogo del fascismo, noi abbiamo un presidente scolpisce nell'infrastruttura di marmo del governo di Washington le parole "Sicurezza della Patria". Il termine "patria" venne usato e promosso proprio dalla nazione che il D-Day doveva eliminare dal pianeta. "Patria" era un termine favorito anche dal brutale regime dell'apartheid del Sud Africa. Quel governo aveva confinato la maggioranza della sua popolazione in paesi fittizi che venivano descritti come "patrie".

Tale atto ed altri richiedono una reazione da parte del pubblico e di leaders selezionati che dovrebbero ricordare il destino di molti che osarono firmare la Dichiarazione di Indipendenza degli USA.

Secondo bethlehempaonline.com, cinque firmatari furono catturati dai britannici come traditori e torturati a morte. Dodici ebbero le loro case saccheggiate e bruciate. Due persero i loro figli che servivano nell'esercito rivoluzionario; ad un altro catturarono due figli. Nove su 56 morirono per le ferite o le fatiche della guerra rivoluzionaria. Venticinque erano avvocati o giuristi. 11 erano mercanti, nove erano agricoltori o proprietari di grandi piantagioni. Uno era un insegnante, uno un musicista, ed un altro un tipografo. "Questi erano uomini benestanti ed istruiti, nondimeno essi firmarono la Dichiarazione di Indipendenza, ben sapendo che se venivano catturati la pena poteva essere la morte". Ed essi erano per lo più uomini tra i 20 e i 40 anni. Nel 2002 vi sono leaders come questi che possano confrontare la perniciosa dirigenza  del paese e la nausea che pervade la società americana?

Abusi, Usurpazione e Negligenza

Agenzia France Press: " . . . Il sistema a tre teste di Registrazione in entrata/uscita della Sicurezza Nazionale è la risposta del Dipartimento della Giustizia USA ad un mandato del Congresso per seguire le tracce di "virtualmente tutti" i 35 milioni di visitatori stranieri che ogni anno atterrano negli Stati Uniti . . . A questi visitatori saranno prese le impronte digitali e fotografati al confine, gli verrà richiesto di registrarsi "periodicamente" se rimangono negli Stati Uniti per 30 giorni e più . . . Sfortunatamente, le politiche che discriminano particolari gruppi etnici o religiosi creano un falso senso di sicurezza e finiscono per danneggiare ulteriormente l'immagine e la reputazione dell'America nel mondo".

The Hartford Courant: "Tre diversi tribunali hanno detto al Dipartimento della Giustizia USA che la sua politica di segretezza riguardante l'arresto di 1.200 immigrati mussulmani dopo l'11 settembre è illegale. Nondimeno il ministero, in particolare i suo Servizio Immigrazione e Naturalizzazione, non hanno prestato molta attenzione al messaggio . . ."

The Miami Herald: Luciano Martins, ambasciatore del Brasile a cuba, ha scritto di quello che ha chiamato "unilateralismo imperiale di Bush", che ha detto ha scatenato reazioni USA "intollerabili e politicamente indifendibili" agli attacchi terroristici dell'11/9, come l'invasione dell'Afghanistan. "L'irrazionalità ed arroganza [degli USA] non possono essere solamente caratteristiche di governanti temporanei, ma possono diventare anche un comportamento collettivo. Come è accaduto nella Germania nazista ed ora accade in Israele", ha scritto Martins, "L'attuale silenzio del Partito Democratico e della maggior parte degli intellettuali americani . . . sembra suggerire che Bush in qualche modo esprima un sentimento collettivo".

The CIA Factbook: " . . . lo sviluppo di un 'mercato del lavoro a due livelli' nel quale quelli al fondo mancano dell' istruzione e delle abilità professionali/tecniche di quelli in cima alla scala e, ancora di più, non ottengono aumenti di paga comparabili, copertura assicurativa sanitaria, ed altri benefici. Dal 1975 praticamente tutti i guadagni nei redditi familiari sono andati al 20% . . . I problemi a lungo termine [per gli USA] comprendono investimenti inadeguati nelle infrastrutture dell'economia, costi sanitari in rapida crescita per una popolazione che invecchia, considerevoli deficit commerciali e stagnazione del reddito familiare nei gruppi economici più poveri . . ."

The National Center for Children in Poverty: "Il 37% dei bambini americani (27 milioni di bambini) vivono in famiglie a basso reddito (il 40% sono bambini con meno di sei anni--9 milioni di bambini), in famiglie con redditi sotto il 200% del livello di povertà (27.722 dollari per una famiglia di tre persone). Molte delle preoccupazioni sulle famiglie a basso reddito "quasi povere" coincide in parte con quelle sui poveri, come il bisogno di lavori ben pagati e l'accesso a cure infantili e sanitarie di qualità a basso costo. Il 16% dei bambini (più di 11 milioni di bambini) vivono in povertà (il 17% sono bambini sotto i sei anni--4 milioni di bambini) in famiglie con redditi sotto il livello federale di povertà (13.861 per una famiglia di tre persone nel 2000). Circa lo stesso numero di bambini viveva in povertà nel 1980".

Il tasso di povertà infantile negli Stati Uniti è considerevolmente più alto--spesso da due a tre volte più alto--di quello delle altre principali nazioni industrializzate dell'occidente. Il tasso di povertà infantile è più alto per i bambini afroamericani (30%) e latini (28%). Il tasso di povertà infantile dei bambini bianche è del 9%. Il tasso di povertà infantile per i bambini sotto i sei anni segue uno schema simile: 33% dei bambini afroamericani sotto i sei anni, 29% per i latini e 10% dei bambini bianchi. Il 6% dei bambini americani (5 milioni) vive in estrema povertà (l'8% sotto i sei anni--2 milioni di bambini), in famiglie cono redditi al di sotto della metà del livello di povertà. (Nel 2000 il livello di estrema povertà era di 6.930 dollari per una famiglia di tre persone.) . . .

Council for a Livable World: "L'amministrazione chiede un bilancio militare di 396,1 mld di dollari nell'anno fiscale 2003, un incremento di 45,3 mld di dollari in un anno. Questo sarà il maggiore incremento nel bilancio militare dall'anno fiscale 1966, culmine della guerra del Vietnam. il solo incremento è maggiore dei bilanci militari di tutti gli altri paesi escluso il Giappone, il cui bilancio è di 45,6 mld di dollari. Nell'anno fiscale 2007 il bilancio della difesa nazionale verrà portato a 469,6 mld di dollari. Mentre il bilancio viene pubblicizzato come servisse per combattere il terrorismo, il grosso dei fondi va all'acquisto di armi e di strutture militari progettate durante la guerra fredda, non per sistemi di 'trasformazione" come bombe guidate di precisione e aeroplani telecomandati (UAVs)".

Business Week: "La PricewaterhouseCoopers prevede che 11.000 società nel 2002 chiederanno l'applicazione del Chapter 11, più del record di 10.442 del 2001".

Workingforamerica.com: "Dal 1° gennaio 2002 vi sono stati 555.783 licenziamenti e la Hewlett Packard ne annuncia altri 15.000. La disoccupazione USA era del 6% nell'aprile 2002 . . . Gli stati fronteggiano deficit per un totale di 27 mld di dollari . . . nel giugno 2002".

American Society for Civil Engineers: "Più dollari per le infrastrutture USA . . . Necessitano 1,3 trilioni di dollari per sistemare strade, fognature, sistemi idrici, scuole, ponti. . . ".

The United Nations: " . . . il surriscaldamento globale tra 1 e 3,5 C° nel prossimo secolo. Ciò può non sembrare causa di preoccupazione, ma la temperatura media globale è cambiata non più di 1 C° in più o in meno negli ultimi diecimila anni. I paesi industrializzati, con pressappoco il 20% della popolazione globale, contano per il 60% delle emissioni annue di anidride carbonica, ed il più grande emittente, gli Stati Uniti, da soli contano per più del 20%. Delle emissioni cumulative di CO2 dal 1950 al 1992--questi gas restano nell'atmosfera per anni--i paesi industrializzati contano per il 74% e gli USA per il 28%. Ci si aspetta che le emissioni dei paesi in via di sviluppo, sebbene in rapida crescita, non eguaglieranno quelle dei paesi industrializzati fino al 2035.

Sentencingproject.org: "Circa 2 milioni di detenuti affollano le carceri e prigioni USA. Gli USA incarcerano 690 persone ogni 100.000 americani. Questo fa degli USA il leader mondiale dell'incarcerazione davanti alla Russia che rinchiude 676 persone su 100.000. Queste cifre escludono i milioni in attesa di giudizio, agli arresti domiciliari, detenuti illegalmente con la scusa della guerra al terrorismo e della guerra alla droga, e lo sproporzionato numero di afromericani, latini, centroasiatici e mediorientali americani imprigionati." Amnestyineternal.org: "111 paesi hanno abolito la pena di morte con la legge o la pratica. Di 7 paesi è noto che hanno giustiziato prigionieri sotto i 18 anni al tempo del crimine - Congo (Repubblica Democratica), Iran, Nigeria, Pakistan, Arabia Saudita, USA e Yemen. Il paese che ha condotto il maggior numero di esecuzioni note di imputati bambini erano gli USA (15 dal 1990). Amnesty International ha rilevato tre esecuzioni di imputati bambini nel 2001: uno in Iran, uno in Pakistan ed uno negli USA".

Islam-usa.co (Shahid Athar, Associate Professor—Indiana University): "Si, siamo il numero uno. Siamo il numero uno non solamente come superpotenza e per essere la nazione più ricca e più forte, ma anche con il più alto numero di crimini. Ogni 100.000 persone gli USA hanno un tasso di omicidi di 9,4 mentre in proporzione quello del Regno Unito è di 2, e quello del Giappone di 1,2. Sebbene siamo il numero uno tra quelli che credono nel comandamento 'non rubare', abbiamo pure il più alto numero di rapine. Ogni 100.000 persone la cifra per gli USA è 45; Regno Unito 9; Giappone 1. Abbiamo anche il più alto numero di reati di droga. Ogni 100.000 persone la cifra negli USA vi sono 346 reati per droga, comparati ai 56 del Regno Unito e ad 1 del Giappone. Le donne americane vengono violentate più che in qualsiasi altro paese al mondo. Ogni 100.000 donne gli stupri sono 114 negli USA, 9 nel Regno Unito e 7 in Giappone. 4 milioni di donne vengono fisicamente abusate ogni anno dai loro mariti o fidanzati e costrette a cercare medicazioni al pronto soccorso. La violenza domestica porta ogni anno alla morte di 2.000 donne. Il 25% di tutti i tentati suicidi da parte di donne sono di quelle che sono state picchiate".

Cosa si può fare?

La Costituzione degli USA non fa riferimento al "sistema a due partiti". L'attuale duopolio anticompetitivo ha fallito nel rappresentare, proteggere e salvaguardare il popolo americano dall'avidità delle corporations ed individuale, e dai nemici interni ed esterni. Un possibile quarto partito--essendosi i Verdi definiti terzo--deve essere fondato. I pilastri di questo partito dovrebbero essere progressisti come John McCain, John Conyers, Russ Feingold, Cynthia McKinney, Barbara Lee, Paul Wellstone, Bernie Sanders, John Corzine, Dennis Kucinich, Jim Jeffords e persone simili entro l'ordine costituito. Milioni di americani dedicherebbero tempo, energia e voti ad un partito che includesse tali celebrità.

Il Collegio Elettorale dovrebbe essere eliminato, poiché la sua presenza è malefica come gli interessi ed il denaro che hanno corrotto il processo politico USA. Come ha fatto notare il San Francisco Chronicle, " . . . per convincere le colonie del sud ad entrare nella nuova unione, essi [i padri fondatori] dovettero riconoscere il diritto del Sud a perpetuare il sistema schiavistico che trattava gli esseri umani come una proprietà. Dopo mesi di trattative trovarono un modo per aggirare l'impasse politico. La loro decisione di basare la rappresentanza congressuale sulla popolazione di ogni stato funzionava proprio bene per il più popoloso Nord, ma non per gli stati schiavisti, dove viveva solamente un piccolo numero di bianchi liberi. Così essi studiarono una soluzione ingegnosa, chiamata propriamente il Grande Compromesso. Tutti gli uomini liberi--più i tre quinti di tutti gli schiavi--avrebbero contato per la nomina di rappresentanti. Ciò significava che una manciata di sudisti bianchi liberi proprietari di schiavi sarebbero ora stati ben rappresentati al Congresso perché potevano contare sui tre quinti dei loro schiavi come parte della popolazione del loro stato. Questo risolse un problema. Ma i padri fondatori fronteggiavano ancora un altro dilemma politico. Se i coloni decidevano di eleggere il loro presidente con il voto diretto, il Sud sarebbe stato enormemente superato dalle più popolose colonie del Nord. Mentre scrivevano la costituzione James Madison della Virginia temeva che il voto popolare avrebbe minato il potere politico delle colonie del Sud".

Veramente l'affidabilità di tale sistema antidiluviano che comporta anche camminare fino ad una cabina elettorale è interamente inadatto in tempi di luoghi virtuali su Internet per operazioni bancarie  e finanziarie, telelavoro, teleconferenza, gestione automatica dello spazio. Per di più mette a rischio gli elettori. Perché rischiare di camminare per le strade o radunarsi sotto gli occhi vigili di telecamere nascoste o di funzionari maliziosi? Perché rischiare che i voti non vengano contati nel processo elettorale? Perché l'individuo deve mettersi in pericolo quando gli stessi eletti e non eletti scappano al primo segno di pericolo? Valgono essi di più delle persone che formano il pubblico? Deve essere messa in uso una registrazione automatizzata delle votazioni che adotti il sistema delle transazioni finanziarie via Internet. Se gli USA dovessero mantenere il loro danneggiato sistema elettorale le Nazioni Unite dovrebbero nominare degli osservatori per controllare i seggi USA.

Mentre il Campidoglio USA, la Casa Bianca e gli edifici federali vengono vietati al pubblico--ed i loro occupanti al sicuro che governano da località remote ed alternate--pare senza importanza se non per abitudine mettere insieme le organizzazioni governative in un unico punto centrale a Washington, DC. Il Campidoglio USA ora è simbolo, non sostanza, e, come questo, il governo nazionale dovrebbe essere condotto attraverso organi regionali dove gli eletti ed i nominati dovrebbero essere costretti a fronteggiare i costituenti in ragione di 24 x 7.

La Costituzione degli USA dovrebbe essere emendata per includere referendum nazionali e sistemi di fiducia che tenessero sotto controllo quelli al potere. Per iniziare con questi cambiamenti al sistema di governo USA deve essere intrapresa una corsa ad una petizione per il cambiamento via Internet congiuntamente ad un movimento non violento per il cambiamento che comprenda dimostrazioni in tutta la nazione. Tali sforzi possono essere organizzati attraverso IndyMedia e le centinaia di siti no profit che coprono ogni aspetto della vita degli americani.

Invece di bersagliare paesi con attacchi nucleari preventivi e convenzionali il leaders governativi USA dovrebbero chiedere un summit mondiale in un luogo neutrale per parlare delle iniquità globali che portano alla disperazione, all'odio ed alla fame. Gli ex presidenti Jimmy Carter e Gerald Ford farebbero un grande servizio alla nazione se chiedessero immediatamente tale incontro. Tra gli invitati dovrebbero essere compresi quei paesi che più hanno sofferto dalle perfide politiche degli USA e dell'Europa occidentale. I critici di tali richieste sono affezionati alla diplomazia dell'esclusione, ma ricordano aggressivamente lo sforzo USA per la ricostruzione dell'Europa dopo la II Guerra Mondiale. Essi farebbero bene a sostenere tale causa che comprende le nuove e vecchie aree dell'impero "non bianche" ricche di risorse. Il capitalismo britannico deve dare spazio ad una ragionata generosità assieme ad un cristallino rientro degli USA nella comunità globale provando l'adozione di protocolli e trattati affossati dall'attuale regime e lasciati languire dall'amministrazione Clinton. Per cominciare gli USA dovrebbero firmare per la Corte Criminale Internazionale, la Convenzione sul bando delle mine, la Convenzione sui bambini in guerra ed i Protocolli di Kyoto.

In aggiunta, la linea divisoria che vi era una volta tra i civili ed i militari USA deve essere ristabilita ed ampliata. La "porta girevole" che piazza gli ufficiali a riposo in carica nella diplomazia USA ed in "comitati blue ribbon", li mette nei consigli di amministrazione delle principali corporations in cerca di contratti con la difesa--e gli permette di indirizzare la copertura che i media danno dei fatti e di difendere le politiche militari/industriali--dovrebbe essere chiusa. E molti di questi ufficiali a riposo invocano l'uso di truppe federali per svolgere funzioni di polizia negli Stati Uniti, apparentemente per la difesa della patria. Ma tra di loro vi sono alcuni illuminati dissenzienti.

Il Dr. William Burcham, ex ufficiale di marina--e membro del gruppo che si oppone all'istituzione del Comando Nord "per la patria" dell'esercito--nota che è tempo di reagire ai tentativi del regime di Bush. "Dal 911 vi è stata una continua pressione esercitata da alcuni nella attuale amministrazione per contrastare le libertà civili dei cittadini USA tentando di rendere più facili da compiere le loro azioni. Questo non è il momento di restare in attesa e permettere un ulteriore erosione della Costituzione degli USA a beneficio di quei pochi. Tempi di pericolo provocano decisioni politiche insoddisfacenti. La tradizione costituzionale USA ed anni di saggezza politica, combinati con l'esperienza nazionale, indicano chiaramente che il popolo non sostiene l'utilizzo delle truppe federali per svolgere funzioni di polizia".

Orwell dava un simile avvertimento 56 anni fa attraverso i suoi personaggi della Fattoria degli animali: " . . . Allora arrivò il momento che la prima emozione era passata e quando, nonostante tutto--nonostante . . . l'abitudine, sviluppata in lunghi anni, di non lamentarsi mai, non criticare mai, non importa ciò che accadeva--essi potevano aver pronunciato qualche parola di protesta . . ." Ma essi non lo fecero.


John Stanton  vive in Virginia e scrive di argomenti relative alla sicurezza nazionale e Wayne Madsen è un giornalista investigativo di Washington, D.C. che scrive e commenta frequentemente su temi relativi alle libertà civili ed ai diritti umani.