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Gli allarmi terroristici negli USA
Washington
utilizza la paura ed il panico come strumenti di guerra

di Bill Vann , 14 febbraio 2003

L'amministrazione Bush ed al governo di Tony Blair in Gran Bretagna la scorsa settimana hanno lanciato una campagna congiunta per seminare la paura ed il terrore tra i popoli americano e britannico nello sforzo di vincere l'ampia opposizione alla imminente invasione dell'Iraq.

In seguito alla dichiarazione di allarme terrorismo "codice arancione" da parte del Dipartimento per la Homeland Security negli USA, cingolati con batterie antiaeree sono stati dispiegati all'ombra del monumento a Washington e del Campidoglio, mentre squadre speciali della polizia appesantite da mitragliatrici sono state mandate per le strade di New York. A Londra carri armati e truppe da combattimento pattugliano l'aeroporto di Heathrow.

Perché il "codice arancione", cioè "elevata" minaccia di attacchi terrroristici, è stato dichiarato? Nessun funzionario USA ha offerto una ragione particolare o credibile. Sono stati fatti dei vaghi riferimenti a un "aumento delle chiacchiere" ascoltate dalle agenzie di informazioni, la fine dello Haj alla Mecca ecc. Non vi è un singolo fatto verificabile.

I media USA non fanno alcun tentativo per esaminare criticamente le pretese del governo. Al contrario, essi accettano ogni pretesa fatta dal governo come un fatto, mentre lavorano per esasperare gli avvertimenti e promuovere il panico e l'ansia popolare. Per esempio, la NBC Nightly News ha incluso un pezzo sulle operazioni, riportate senza alcuna prova, di cellule di al Qaeda ritenute attive negli USA.

Nell'annunciare il "codice arancione", il Segretario dell'Homeland Security Tom Ridge ha insistito che l'allarme era basato sulla "accumulazione di credibili corroborate fonti, nessuna delle quali connessa alla possibilità di coinvolgimento militare in l'Iraq". Le parole di Ridge erano ovviamente mirate a contrastare il ben fondato sospetto tra vasti strati dell'opinione pubblica che gli avvertimenti sul terrorismo hanno tutto a che vedere con il prossimo "coinvolgimento militare in Iraq".

A quale scopo può servire l'allarme terrorismo? Non ha niente a che fare con il proteggere il popolo americano. Per quanti pronunciamenti fatti, non vi è comunque nessuna indicazione che il governo USA abbia elaborato alcun serio piano sanitario pubblico per fronteggiare un disastro di massa causato da attacchi chimici, biologici o nucleari. Piuttosto, l'amministrazione Bush propone di stralciare 2 miliardi di dollari di finanziamenti per i vigili del fuoco ed altri lavoratori dei servizi d'emergenza che risponderebbero ad un disastro, mentre spinge il pubblico ad acquistare nastro isolante e teli di plastica, materiali che la maggior parte degli esperi ritiene sarebbero inutili in una tale emergenza.

Come per gli allarmi terrorismo seguenti agli attentati dell'11 settembre, alle persone non viene data nessuna seria istruzione su come dovrebbero rispondere. I funzionari governativi gli consigliano di procedere con le loro vite come al solito, ma di essere più "pronti". L'unica sostanza di tali istruzioni è che il popolo americano deve accettare come un fatto naturale la presenza di truppe, carri armati e batterie di missili nelle strade e vicino ai locali pubblici, e sottomettersi all'erosione delle sue libertà civili.

Gli obiettivi reali ditro gli allarmi terrorismo dal codice colorato sono politici. Primo, essi servono per avvisare l'intera struttura politica e dei media che non vi dovrà essere più nessuna discussione della politica bellica dell'amministrazione, sotto pena di essere accusati di aiutare ed assistere il terrorismo. Sia i politici Democratici che le grandi imprese della stampa e della radiotelevisione si sono obbedientemente conformati.

Secondo, essi procurano il pretesto per la repressione del dissenso popolare. Difficilmente può essere un caso che gli allarmi si riferissero specificamente all'aumentata possibilità di un attacco terroristico durante questo fine settimana, coincidente con manifestazioni di massa in tutti i continenti che ci si aspetta portino per le strade da 10 a 15 milioni di persone. I tentativi di organizzare simili proteste negli USA avevano già causato attacchi senza precedenti ai diritti democratici fondamentali da parte del Dipartimento di Polizia di New York, spalleggiato da un gruppo di giudici federali, per negare ai dimostranti il diritto di marciare.

L'ultimo allarme è stato emesso dopo le rivelazioni che il Dipartimento della Giustizia ha preparato una bozza di legge che rafforzerebbe drammaticamente i poteri dello stato di polizia assunti dal governo con l'approvazione dell'USA PATRIOT Act nel 2001. In questo documento sono comprese condizioni che permetterebbero al governo federale di dichiarare qualsiasi cittadino USA un nemico ufficiale in guerra con la nazione. Le persone potrebbero essere imprigionate o private della loro cittadinanza per il sostegno ad un gruppo o persino ad un individuo ritenuto dagli USA un terrorista. La pubblicazione di informazioni sulla sorte di questi individui sarebbe anch'esso un crimine. Il documento trapelato ha fatto gridare allo scandalo da parte delle associazioni per i diritti civili, ma la discussione è stata rimpiazzata dalla nuova "minaccia terroristica".

Infine, gli avvertimenti di attacco imminente servono ad aumentare l'ansietà del pubblico, il disorientamento politico della popolazione e perciò a facilitare l'esecuzione dei piani di guerra dell'amministrazione Bush.

Vi sono tutte le ragioni per trattare le pretese di un imminente minaccia terrorista con il più grande scetticismo. Questo è un governo il cui modus operandi è mentire, provocare ed intimidire. Questi furono i mezzi utilizzati da Bush nella campagna per prendere il controllo della Casa Bianca nelle elezioni del 2000, impiegando minacce fisiche per fermare la conta alle urne e contare sull'interevento della maggioranza di destra alla Corte Suprema per prendere il potere.

Tali metodi riflettono l'essenziale carattere sociale e politico dell'amministrazione Bush. E' un governo che, nelle sue politiche, prospettive e personale, incorpora le parti più reazionarie e predatrici dell'elite dominante, precisamente coloro che hanno impiegato metodi criminali per saccheggiare l'economia ed arricchirsi nei due decenni passati.

Essa opera con assoluto disprezzo dei diritti democratici e dei sentimenti della maggioranza del popolo americano. L'amministrazione è ben consapevole del grande vuoto tra la criminale guerra che si prepara a lanciare e la mancanza di ogni vasta base di sostegno popolare per tale avventura.

Discorso dopo discorso di Bush, del Segretario di Stato Colin Powell e di altri che proclamano l'Iraq essere una minaccia mortale per gli Stati Uniti, hanno fallito nello spostare la maggioranza della popolazione dalla esplicita opposizione o dallo scetticismo verso la linea di guerra dell'amministrazione. Le pretese che l'invasione "libererà" il popolo iracheno dalla tirannide o farà finire la violazione dei diritti umani sono state ugualmente inefficaci.

Quello che resta è appellarsi alla pura paura, con la pretesa che attacchi terroristici siano imminenti e che invadere l'Iraq sia l'unico modo per fermarli. E' un pretesto fondato sulle distorsioni e le menzogne. Il discorso di Powell al Consiglio di Sicurezza dell'ONU comprendeva una sequenza di accuse mirate a dimostrare la collaborazione tra al Qaeda, il movimento accusato degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, ed il regime di Saddam Hussein a Baghdad. In meno di una settimana tutte queste accuse si sono rivelate false.

E' stato detto che la figura chiave che collega al Qaeda al regime baathista dell'Iraq sarebbe Abu Musab Zarqawi, ritratto come un membro di al Qaeda che ha trovato rifugio a Baghdad. Ma nella testimonianza resa questa settimana al Comitato Forze Armate del Senato il Direttore della CIA George Tenet ha riconosciuto che Zarqawi e la sua organizzazione sono "indipendenti" da al Qaeda. Inoltre, dopo la testimonianza di Tenet, fonti dell'intelligence USA hanno riferito al Washington Post che essi non avevano idea di dove fosse Zarqawi.

Martedì Powell annunciava senza respiro dell'esistenza di un nastro dichiarato essere di Osama bin Laden. Esso dimostrava "come egli è associato all'Iraq", ha detto il segretario di stato, aggiungendo: "Questo nesso tra stati terroristi che sviluppano armi di distruzione di massa non può più essere sorvolato ed ignorato".

La parola "nesso" può essere tradotta più o meno come "incauta fabbricazione" che ha lo scopo di procurare un pretesto per la guerra.Powell mentiva sul contenuto del nastro. Esso conteneva la denuncia di Saddam Hussein e dei suoi sostenitori come "infedeli". Esso dichiarava che: I socialisti [il Partito Socialista Baath arabo al governo in Iraq] ed i governanti hanno da lungo tempo perso la loro legittimazione, ed i socialisti sono infedeli senza riguardo di dove si trovino, sia a Baghdad che ad Aden".

Se il nastro fosse realmente genuino e dimostrasse qualcosa, sarebbe il disprezzo di bin Laden per Saddam Hussein e la sua intenzione di approfittare di una guerra di aggressione all'Iraq per promuovere il suo movimento reazionario come unica resistenza al tentativo di Washington di dominare il Medio Oriente. Le pretese di bin Laden di solidarietà con il popolo iracheno non sono prova di un "nesso" con il regime di Baghdad più di quanto la montatura di Bush come "liberatore" dell'Iraq faccia del presidente degli USA un alleato di Saddam Hussein.

Può essere esclusa la possibilità di un attacco terroristico? Certamente no. La marcia verso la guerra all'Iraq dell'amministrazione Bush, combinata con il suo fermo sostegno per la campagna di repressione militare di Israele contro i palestinesi nei territori occupati ha senza dubbio generato un'immensa rabbia popolare nel Medio Oriente, ed alcuni potrebbero essere deviati verso la retrograda politica del terrore praticata da al Qaeda di Osama bin Laden e da movimenti simili.

Detto questo, vale la pena ricordare uno degli effetti scenici inclusi nel discorso di Colin Powell al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la scorsa settimana. Powell reggeva una piccola fiala e disse che essa poteva contenere la stessa quantità di antrace usata negli attentati che hanno ucciso due lavoratori delle poste, mandato centinaia in ospedale e portato all'evacuazione del Campidoglio e di altri uffici governativi a Washington.

Il gesto è stato rivelatorio. E' bene stabilito che l'antrace utilizzato in questi attentati, che sono stati diretti ai due più importanti Senatori Democratici ed ai media, non venivano dall'Iraq o da al Qaeda, ma dai magazzini militari USA. I principali sospetti sono collegati ai programmi USA di armi biologiche. Nell'eseguire gli attentati, il perpetratore od i perpetratori hanno inviato messaggi destinati a farli apparire come opera di terroristi islamici. L'uso da parte di Powell di questo esempio ha enfatizzato la natura fraudolenta dell'intero caso degli USA per la guerra.

Tutte le prove indicano che l'unico attentato terrorista mortale dall'11 settembre 2001 e l'unico utilizzo di armi chimiche sul suolo USA ha avuto origine all'interno dell'apparato di sicurezza nazionale del governo USA stesso. Nessuno è mai stato arrestato per questi attentati e le autorità sono rimaste silenti di fronte ad ogni tentativo di prendere i responsabili. Il ruolo del governo in relazione a questa azione terrorista è caratterizzato dalla cospirazione e dall'insabbiamento.

Dovrebbe inoltre essere notato che il governo USA non ha mai, 17 mesi dopo il fatto, intrapreso una seria inchiesta negli attentati terroristici dell'11 settembre 2001. Non ha mai offerto al popolo americano una spiegazione precisa di ciò che è accaduto e di come i perpetratori sono stati capaci di eseguire il loro crimine nonostante la massiccia sorveglianza USA su bin Laden ed i suoi uomini. La mancanza di tale spiegazione non solo puzza di insabbiamento e possibile complicità, ma fa anche ridere delle attuali pretese del governo di essere motivato puramente dalle preoccupazioni sull'incolumità e la sicurezza del popolo americano.

Se un atto di terrorismo si verifica nelle attuali condizioni politiche i principali sospettati sarebbero l'amministrazione Bush stessa oppure elementi dei servizi di intelligence o dell'apparato militare. Nella loro disperazione per lanciare una guerra non può essere escluso che essi provocheranno o permetteranno la violenza terrorista contro cittadini USA per fornirgli ciò che finora gli è mancato, un convincente casus belli per una conquista militare dell'Iraq da lungo tempo pianificata.