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L'inganno, essenza della politica estera USA
di A B Shahid, giornalista freelancer

La posizione della politica estera USA sulla presunta accumulazione da parte dell'Iraq di armi di distruzione di massa (WMD) ed il desiderio iraqeno di "dominare" la regione trovano in disaccordo quasi tutti i capi di governo escluso, naturalmente, il britannico Tony Blair che si affida alla propria eloquenza per colmare la mancanza di credibilità dell'approccio USA, ma senza successo. La storia prova che la politica degli USA verso l'Iraq potrebbe essere solamente un altro caso di inganno - un attributo della politica estera degli USA dai primi anni del 900.

Nel 1918 le forze USA si unirono alla coalizione dell'occidente europeo che invase la Russia per strangolare la rivoluzione socialista al suo nascere poiché questa minacciava il futuro del capitalismo. Una nazione che si stava riprendendo dal trauma di una guerra devastante, che stava fronteggiando il caos derivante da un cambio fondamentale nella sua struttura sociale e lottando contro una carestia che alla fine fece milioni di morti, venne invasa con il pretesto di dare "aiuto". L'allora capo di stato maggiore dell'esercito USA si riferiva a questa amichevole invasione come a "una spedizione che presenta uno dei migliori esempi nella storia di azione onorevole e generosa ...per aiutare un popolo che lottava per ottenere una nuova libertà". Era il caso di uccidere i russi per "gentilezza".

La scusa ufficiale data dagli USA nel 1945 per sganciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki era di "eliminare il bisogno di una invasione di terra che avrebbe messo in pericolo le vite dei soldati americani". Tragicamente, ancora oggi molti americani non sanno che, mesi prima che le bombe atomiche venissero sganciate, il Giappone aveva offerto la resa ma il governo USA ignorò costantemente la richiesta. La verità è che le bombe vennero lanciate non per intimidire i già sfiniti giapponesi, ma per incutere la paura dell'America ai russi, che venivano percepiti come la maggiore sfida da fronteggiare nel mondo post bellico.

Durante la guerra fredda, le ripetute offerte sovietiche di dissolvere il Patto di Varsavia se si fosse fatto lo stesso con la NATO, vennero ogni volta rigettate dagli USA per sostenere la loro politica guerrafondaia contro la "minaccia sovietica". Un editoriale del Los Angeles Times faceva notare che accettare tale offerta "incrementa la difficoltà fronteggiata dai politici USA nel persuadere l'opinione pubblica occidentale a continuare i costosi e spesso impopolari programmi militari". Questa paura incitava all'inganno su base costante, ed una serie di richieste dell'Unione Sovietica per minimizzare il rischio di guerra accidentale stabilendo un dialogo diretto con ufficiali superiori della NATO vennero anch'esse respinte come "inappropriate" e potenzialmente "causa di dissenso" [per la NATO].

Durante l'era della guerra fredda il reale livello della potenza militare ed economica sovietica venne esagerato, i dati ed i fatti vennero falsificati per esagerare la minaccia sovietica, e vennero pubblicizzati febbrilmente i peggiori scenari come se questi fossero imminenti perché essi fornivano la giustificazione alla creazione della NATO. Tra i documenti britannici declassificati nel 1999 un analisi del Comitato congiunto di intelligence del Ministero degli Esteri risalente al 1968 dichiara che l'Unione Sovietica non aveva nessuna intenzione di invadere l'occidente. Il Comitato registrava la propria frustrazione verso la posizione antisovietica dei politici perché, persino durante la guerra del Vietnam, il Patto di Varsavia gli stati del Patto di Varsavia avevano regolari contatti con l'occidente per mantenere un dialogo politico.

Robert Blum, un ex funzionario del Dipartimento di Stato USA, pensa che "gli USA si prendano cura di avere nemici; senza nemici sarebbero una nazione senza scopo. Le varie componenti dello stato hanno bisogno di nemici per giustificare gli enormi bilanci, per drammatizzare il loro lavoro, per proteggere i loro posti di lavoro, per dare a se stesse una missione". Questo viene corroborato niente meno che dal generale a riposo Douglas McArthur nel suo libro "American Caesar", dove dice "il nostro governo ci ha tenuti in un perenne stato di paura, in una continua corsa al fervore patriottico con il richiamo ad una grave emergenza nazionale. Vi è sempre stato qualche terribile male..... ad inghiottirci se non accorrevamo ciecamente dietro di esso rifornendolo degli esorbitanti fondi richiesti. In retrospettiva, pare che questi disastri non siano ancora accaduti, sembrano proprio non essere reali".

 

In un'intervista del 1998 Zbigniew Brzezinski, Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Jimmy Carter, ammise che la versione del Dipartimento di Stato che gli USA armarono i gruppi di mujahideen afghani dopo l'invasione sovietica era una bugia. I rifornimenti di armi ai fondamentalisti afghani cominciarono prima che i russi facessero la loro mossa perché l'insurrezione fondamentalista era una trappola per provocare l'intervento sovietico. Piuttosto spudoratamente Brzezinski continuò aggiungendo che il giorno che i sovietici attraversarono il confine egli scrisse a Jimmy Carter: "Ora abbiamo l'opportunità di dare all'URSS il suo Vietnam".

Nel decennio successivo l'URSS rimase ingarbugliata in un conflitto che demoralizzava senza rimedio. L'insurrezione ispirata dagli USA servì a decimare il nemico numero uno dell'America. Abbastanza interessante il fatto che ciò venne fatto per salvare gli afghani che più tardi gli USA condannarono all'autodistruzione. Lo scrittore Garry Wills crede che "quando l'America è nel suo umore più altruista è meglio che le altre nazioni si rifugino nei loro bunker" poiché ora l'inganno è il nome del gioco della politica estera. Persino un decennio dopo la demolizione del Muro di Berlino, l'America - il salvatore - è impegnata a salvare governi e popoli gli uni dagli altri. L'altruismo rimane la caratteristica distintiva del rapporto d'amore dell'America con se stessa.

Dal 1945 fino alla fine del secolo scorso i diversi governi USA hanno tentato di rovesciare 40 governi stranieri e schiacciato oltre 30 movimenti popolari nazionalisti contro regimi tirannici (solitamente appoggiati dagli USA). In questo processo sono morti diversi milioni di persone, ed altri milioni sono stati condannati ad una vita di povertà, disperazione e caos. Gli americani continuano ad illudere se stessi con l'idea che il loro altruismo possa coprire il volto reale della loro politica estera. Il governo USA vuole che il mondo creda che il regime iraqeno debba essere rovesciato per salvare gli iraqeni da se stessi. La differenza è che, invece di abbandonare l'Iraq dopo l'invasione, esso progetta di governare per un periodo indefinito questo paese ricco di petrolio. Peccato per gli afghani abbandonati: loro non avevano il petrolio!

Con l'unione Sovietica obliterata gli USA continuano a propagandare la guerra contro nuove minacce: continuano a dire ai loro cittadini della pressante necessità di fare la guerra contro la proliferazione delle WMD, lo spionaggio, il traffico di droga, il crimine organizzato e, sempre più spesso, il terrorismo. Vogliono che essi credano alla pericolosità di queste minacce sebbene la pietra miliare della politica estera USA rimanga il suo insaziabile desiderio di estendere al massimo la loro egemonia politica, economica e militare in tutto il mondo per prevenire l'ascesa di qualsiasi potenza regionale che possa sfidare la supremazia americana, e per creare un ordine mondiale ad immagine dell'America, come che vada bene all'unica superpotenza mondiale.

Così, la guerra fredda continua con nuovi nomi ma, in sostanza, ora è una lotta "Nord-Sud" -- uno sforzo per prevenire l'ascesa di ogni società che possa porsi come credibile esempio di un alternativa al modello capitalista, e per prevenire l'ascesa di ogni potenza che possa sfidare la supremazia americana. Il Dipartimento della Difesa USA continua a credere che il suo "obiettivo primario sia prevenire il riemergere di un nuovo rivale" ...che esso "possa mantenere i meccanismi per la deterrenza dei potenziali competitori all'aspirare persino ad un maggiore ruolo regionale o globale". In che fantastico mondo viviamo grazie al governo USA! Questo senza la minima offesa per i comuni americani, che sono i bersagli di questo inganno tanto quanto gli altri popoli. Ma non vi sarà pace a questo mondo finché essi non fermeranno questo mostro.