Quali sono le implicazioni del discorso del 7 ottobre di Bush ?L'avventura
militare di Bush
minaccia il futuro dell'umanità
di Michel Chossudovsky / 8 ottobre 2002 |
"Coloro
che danno rifugio ai terroristi sono colpevoli quanto i terroristi
stessi..." Siamo al punto critico della più seria crisi della storia moderna. In seguito ai tragici eventi dell'11 settembre, con il più grande spiegamento di potenza militare dalla Seconda Guerra Mondiale, l'amministrazione Bush si è imbarcata in un'avventura militare che minaccia il futuro dell'umanità. Questa minaccia è stata riconfermata dal discorso - trasmesso alla TV - del presidente Bush, che è stato trasmesso nel primo anniversario del bombardamento USA dell'Afghanistan.. Questa guerra è nei fatti già iniziata con le missioni di bombardamento USA-UK dirette contro l'Iraq. L'amministrazione Bush aspetta il timbro del Congresso USA per procedere con un attacco aperto. Nelle parole del presidente Bush nel suo discorso del 7 ottobre: Alla fine della settimana il Congresso degli Stati Uniti voterà su questa materia. Ho chiesto al Congresso di autorizzare l'uso delle forze armate americane, se necessario, per far rispettare le richieste del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Approvare tale risoluzione non significa che l'azione militare sia imminente o inevitabile. La risoluzione dirà alle Nazioni Unite, ed a tutte le nazioni, che l'America ha una sola voce ed è determinata a far in modo che le richieste del mondo civile abbiano un significato. Il Congresso manderà anche un messaggio al dittatore dell'Iraq: questa è la sua unica possibilità -- la sua unica scelta è il pieno adempimento, ed il tempo che resta per questa scelta è limitato. Nonostante il crescente dissenso del pubblico negli USA e sulla scena internazionale, la Camera ed il Senato stanno lavorando ad una risoluzione che autorizzerà il presidente Bush a "usare le forze armate degli Stati Uniti come egli lo ritenga necessario ed appropriato" in Iraq. Il popolo americano deve capire le implicazioni della decisione del presidente Bush. Una guerra contro l'Iraq coinvolgerà una regione molto più grande, che si estende dal Mediterraneo attraverso il Medio Oriente fino all'Asia Centrale, comprendente diversi teatri di guerra. Questa guerra all'Iraq, presentata dal presidente Bush all'opinione pubblica come parte della "guerra al terrorismo", non esclude l'uso preventivo di armi nucleari, in base ad una opzione di primo attacco. Inoltre, il Pentagono ha confermato la propria intenzione di estendere la campagna militare all'Iran. Ha anche confermato che la non nascosta agenda di questa guerra è "proteggere il vitale interesse degli Stati Uniti" nella regione - un ininterrotto, sicuro accesso USA/Alleati al petrolio del Golfo": I vasti interessi ed obiettivi della sicurezza nazionale espressi nel President's National Security Strategy (NSS) e nel Chairman's National Military Strategy (NMS) formano le fondamenta della strategia di teatro del Comando Centrale degli Stati Uniti. L'NSS indirizza l'esecuzione di una strategia di doppio contenimento degli stati canaglia dell'Iraq e dell'Iran finché tali stati rappresentino una minaccia agli interessi USA, ad altri stati della regione ed ai loro cittadini. Il doppio contenimento è previsto per mantenere l'equilibrio del potere nella regione senza dipendere dall'Iraq o dall'Iran. La strategia di teatro dell' USCENTCOM è basata sugli interessi e incentrata sulle minacce. Lo scopo dell'impegno degli USA, come indicato nell'NSS, è quello di proteggere il vitale interesse degli Stati Uniti" nella regione - un ininterrotto, sicuro accesso USA/Alleati al petrolio del Golfo. (USCENTCOM, http://www.milnet.com/milnet/pentagon/centcom/chap1/stratgic.htm#USPolicy ) Israele ed i pericoli di guerra nucleareLa guerra in corso fatta da Israele contro il popolo palestinese è parte e risultato della Nuova Strategia Bellica dell'America. Un'invasione dell'Iraq farebbe scattare inevitabilmente un più ampio conflitto in Medio Oriente nel quale Israele sarebbe conseguentemente allineato con l'asse anglo-americano. Le testate atomiche israeliane sono puntate su Baghdad e le principali città del Medio Oriente. Secondo John Steinbach, un autorità in fatto di programma nucleare israeliano: ...l'esistenza di un arsenale [israeliano] di distruzione di massa in una regione così instabile ... ha serie implicazioni su futuri negoziati per il controllo degli armamenti ed il disarmo, e persino per la minaccia di guerra nucleare. Seymour Hersh avverte, "Se dovesse ancora scoppiare la guerra in Medio Oriente,... o se una qualsiasi nazione araba dovesse lanciare missili su Israele, come fecero gli iraqeni, una escalation nucleare, una volta impensabile se non come ultima possibilità, ora sarebbe una forte probabilità." e Ezar Weissman, attuale presidente israeliano, ha detto "L'opzione nucleare sta guadagnando terreno [e la] prossima guerra non sarà convenzionale". ... Il possesso unilaterale di armi atomiche da parte di Israele è enormemente destabilizzante, ed abbassa drammaticamente la soglia per il loro effettivo uso, se non per una guerra nucleare totale. Nelle parole di Mark Gaffney, "... se il consueto modello [Israele che raffina le sue armi di distruzione di massa con la complicità degli USA] non viene presto rovesciato - per qualsiasi motivo - l'aggravamento del conflitto in Medio Oriente potrebbe scatenare una conflagrazione mondiale". Molti attivisti pacifisti in Medio Oriente sono stati reclutanti a discutere, ancora meno sfidare, il monopolio israeliano delle armi nucleari nella regione, portando spesso ad un'analisi incompleta e disinformata ed a strategie errate. Mettere direttamente ed onestamente sul tavolo e nell'agenda delle azioni il tema delle armi di distruzione di massa israeliane ha diversi effetti salutari. Primo, esporrebbe una primaria dinamica di destabilizzazione che spinge la corsa alle armi in Medio Oriente ed obbliga gli stati della regione a cercare ognuno il proprio "deterrente". Secondo, esporrebbe il grottesco doppio standard che vede da una parte sola a condannare Iraq, Iran e Siria per lo sviluppo di armi di distruzione di massa, mentre simultaneamente proteggono e lo permettono al principale colpevole. John Steinbach, Israeli Weapons of Mass Destruction: a Threat to Peace, http://www.globalresearch.ca/articles/STE203A.html , CRG, marzo 2001) Armi di distruzione di massa: doppi standardIl presidente Bush giustifica i suoi piani di guerra citando l'ex capo ispettore armamenti Butler, che fino a poco tempo fa era un inflessibile sostenitore dell'amministrazione USA: Per il suo passato e le sue presenti azioni, per le sue capacità tecnologiche, per la spietata natura del suo regime, l'Iraq è unico. Come un ex capo ispettore armamenti dell'ONU ha detto, "Il problema fondamentale con l'Iraq rimane la natura del regime stesso. Saddam Hussein è un dittatore omicida dipendente dalle armi di distruzione di massa". (GWB, 7 ottobre) Butler fece questa dichiarazione un anno fa, immediatamente dopo i fatti dell'11/9. Con amara ironia, l'uomo citato nel discorso del presidente ora accusa l'amministrazione Bush di "doppi standard". In una recente dichiarazione del 2002 Butler ha detto che: "persino gli americani istruiti sono sordi agli argomenti sull'ipocrisia della loro posizione sulle armi nucleari... I miei tentativi di far entrare gli americani nelle discussioni sui doppi standard sono stati un misero fallimento - persino con gente molto istruita ed impegnata... Qualche volta mi pareva di parlargli in marziano, talmente profonda è la loro incapacità a comprendere... Quello che l'America non riesce assolutamente a capire e che le loro armi di distruzione di massa sono un problema quanto quelle dell'Iraq... [L'idea fissa tra gli americani è che vi sono] armi di distruzione di massa buone e cattive... Tra i miei momenti più difficili a Baghdad erano quelli quando gli iracheni richiedevano che gli spiegassi perché dovevano essere inseguiti per le loro armi di distruzione di massa quando, appena al di là della strada, Israele no lo era, sebbene fosse noto che possedeva circa 200 armi nucleari... Confesso anche che mi innervosisco quando sento gli strali di americani, i britannici e francesi contro le armi di distruzione di massa, mentre ignorano il fatto che essi sono fieri possessori di massicce quantità di quelle armi, ed insistono senza sentire alcuna colpa che esse sono essenziali per la loro sicurezza nazionale, e tali rimarranno". (citato in Sydney Morning Herald, op cit) Il pretesto per la guerra: "Gli USA sono attaccati"La legittimazione di questa guerra si appoggia alla narrativa ufficiale dell'11/9. "Gli USA sono attaccati". La guerra contro l'Iraq viene presentata come un'operazione preventiva per "difenderci" contro i terroristi e gli stati canaglia. L'amministrazione Bush richiede la legittimazione agli occhi della pubblica opinione, cioè che lanciando la guerra in Iraq agisce in risposta ai tragici fatti dell'11 settembre. A questo riguardo, il presidente Bush nel suo discorso del 7 ottobre ha collegato Saddam Hussein alla al Qaeda di Osama bin Laden: "Sappiamo che l'Iraq e la rete terrorista al-Qaeda condividono un comune nemico -- gli Stati Uniti d'America. Sappiamo che l'Iraq e al Qaeda hanno contatti ad alto livello che risalgono a dieci anni fa. Alcuni capi di al Qaeda fuggiti dall'Afghanistan sono andati in Iraq. Le prove presentate qui sotto confermano che l''amministrazione Bush (piuttosto che l'Iraq) ha sostenuto ed assistito il terrorismo internazionale: Collegamenti tra il governo USA ed al Qaeda Le prove ora confermano ampiamente che il pretesto per per fare "la guerra al terrorismo" - che ora per estensione comprende la guerra agli "stati canaglia" (Iraq incluso) - è stata completamente fabbricata. I terroristi del 911 non hanno agito di loro volontà. I dirottatori suicidi erano strumenti di un'operazione di intelligence accuratamente pianificata. E non è stato l'Iraq ma il Pakistan alleato dell'America a sostenere al Qaeda. Le prove dalle fonti ufficiali confermano che al Qaeda è sostenuta dal servizio informazioni militare del Pakistan, l'Inter-services Intelligence (ISI). Ampiamente documentato, l'ISI è sostenuto dalla CIA e vi sono stretti legami tra le due agenzie. (Michel Chossudovsky, The Role of Pakistan's Military Intelligence Agency (ISI) in the September 11 Attacks, novembre 2001) Inoltre, i documenti ufficiali, comprese le trascrizioni del Congresso, confermano che al Qaeda è di fatto una creazione della CIA, cioè una "attività dell'intelligence". Fin dalla guerra sovietico-afghana ed attraverso l'era post guerra fredda, "la base militante islamica" è stata utilizzata dalle successive amministrazioni USA per fare operazioni coperte nell'ex Unione Sovietica e nei Balcani. (V. Michel Chossudovsky, Who is Osama bin Laden , 12 settembre 2001) Collegamenti governo USA-al-Qaeda in Bosnia (anni '90) Nel corso degli anni '90, le agenzie del governo USA hanno collaborato con al Qaeda in una serie di operazioni coperte, come confermato da un rapporto del Comitato del Partito Repubblicano (Congresso USA) del 1997: Il coinvolgimento a piene mani dell'amministrazione Clinton nel flusso di armi della rete islamica includeva includeva ispezioni a missili dall'Iran di funzionari del governo USA. Y Third World Relief Agency (TWRA), Y una finta organizzazione umanitaria con base in Sudan è stata un fondamentale collegamento nel flusso di armi verso la Bosnia. Si ritiene che Y TWRA debba essere collegata con con questi elementi della rete del terrore islamico come Sheik Omar Abdel Rahman (condannato come la mente dell'attentato al World Trade Centre del 1993) e Osama bin Laden, un ricco di origine saudita che si pensa finanzi numerosi gruppi militanti. (Congressional Press Release, Republican Party Committee (RPC), U.S. Congress, Clinton-Approved Iranian Arms Transfers Help Turn Bosnia into Militant Islamic Base, Washington DC, 16 January 1997, available on the website of the Centre of Research on Globalisation (CRG) at http://globalresearch.ca/articles/DCH109A.html.) In altre parole, l'amministrazione Clinton stava "proteggendo i terroristi" (per usare l'espressione di GWB nel suo discorso del 7 ottobre. In altre parole, il rapporto del Comitato del Partito Repubblicano conferma inequivocabilmente la complicità dell'amministrazione Clinton con diverse organizzazioni fondamentaliste islamiche compresa al Qaeda di Osama bin Laden. I repubblicani volevano danneggiare l'amministrazione Clinton. Comunque, all'epoca nella quale l'intero paese aveva gli occhi puntati sullo scandalo di Monica Lewinsky, senza dubbio essi scelsero di non scatenare un non tempestivo affare "Iran-Bosniagate", che avrebbe potuto distogliere ad un livello inappropriato l'attenzione del pubblico dallo scandalo Lewinsky. I repubblicani volevano mettere sotto accusa Bill Clinton per aver mentito al popolo americano riguardo al suo affare con l'impiegata della Casa Bianca Monica Lewinsky. Sulle ben più sostanziose menzogne riguardanti il traffico di droga e le operazioni coperte nei Balcani democratici e repubblicani concordavano all'unisono, senza dubbio spinti dal Pentagono e dalla CIA a "non far saltare fuori i fagioli". I collegamenti del governo USA con al Qaeda in Macedonia (2001) Appena qualche settimana prima dell'11 settembre 2001, consiglieri militari superiori USA di una ditta privata di mercenari sotto contratto del Pentagono combattevano a fianco dei mujahideen in attacchi terroristici contro le forze di sicurezza macedoni. E' ampiamente documentato nella stampa macedone ed in dichiarazioni fatte dalle autorità macedoni che il governo USA e la rete militante islamica stavano operando assieme nel sostegno e finanziamento dell'autoproclamatosi Esercito Nazionale di Liberazione (NLA), che era coinvolto in attacchi terroristici in Macedonia. I terroristi del KLA-NLA erano finanziati con gli aiuti militari USA, con il bilancio della forza di pace delle Nazioni Unite in Kosovo, ed anche dalle diverse organizzazioni islamiche inclusa al Qaeda di Osama bin Laden. Per finanziare i terroristi veniva anche utilizzato il denaro della droga con la complicità del governo USA. Il reclutamento dei mujahideen che combattono nelle fila dell'NLA in Macedonia veniva attuato attraverso vari gruppi islamici. I consiglieri militari USA si mescolano ai mujahideen nella stessa forza paramilitare; mercenari occidentali di paesi NATO combattono a fianco dei mujahideen reclutati in Medio Oriente ed Asia Centrale. Ed i media USA chiamano questo un "ritorno di fiamma" dove le cd "attività di intelligence" si sono rivoltate contro i loro sponsor! Le forze armate USA stavano collaborando direttamente con al Qaeda appena qualche settimana prima dell'11/9. Quindi ci si aspetterebbe che la CIA sia pienamente informata delle attività e della localizzazione delle proprie "attività di intelligence". In altre parole, il riflettore dei media sulla previa conoscenza e sui cd errori dell'FBI servono per distrarre l'attenzione del pubblico dal più vasto tema dell'inganno politico. Non è stata detta una parola riguardo al ruolo della CIA, che per tutta l'intera era post guerra fredda ha aiutato ed assistito al Qaeda di Osama bin Laden in quanto parte delle sue operazioni segrete. Mentre singoli agenti erano spesso inconsapevoli del ruolo della CIA, la relazione tra la CIA ed al Qaeda è nota agli alti livelli dell'FBI. I membri dell'amministrazione Bush e del Congresso USA sono completamente a conoscenza di questi collegamenti. In altre parole, l'argomento della previa conoscenza, concentrata sulle distrazioni dell'FBI, è un'ovvia cortina fumogena. Mentre quelli che hanno fatto le rivelazioni servono ad enfatizzare le debolezze dell'FBI, il ruolo delle successive amministrazioni USA (sin dalla presidenza di Jimmy Carter) a sostegno della "base militante islamica" semplicemente non viene menzionato. Il ruolo dell'intelligence militare del Pakistan negli attacchi terroristici dell'11/9Nel suo discorso il presidente Bush dichiara che: coloro che proteggono i terroristi sono colpevoli quanto i terroristi stessi. Saddam Hussein protegge i terroristi e gli strumenti del terrore, gli strumenti della morte e distruzione di massa. Non ci si può fidare di lui. Il rischio che li userà o li procurerà ad una rete terrorista è semplicemente troppo grande. Le prove confermano che le agenzie del governo USA hanno protetto i terroristi dell'11/9 usando come tramite l'intelligence militare del Pakistan (ISI). Alla fine di settembre l'FBI ha confermato in un'intervista con la ABC News (andata praticamente inosservata) che il capo cellula del 911, Mohammed Atta, era stato finanziato da fonti non nominate in Pakistan Riguardo all'11 settembre, le autorità federali hanno riferito all'ABC News che essi hanno ora rintracciato più di 100.000 dollari da banche del Pakistana banche della Florida, in conti tenuti dal sospetto capo dei dirottatori, Mohammed Atta. Anche "Time Magazine" riporta che una parte di quel denaro arrivò proprio nei giorni precedenti l'attacco e può essere attribuito direttamente a gente collegata a Osama bin Laden. Fa tutto parte di quello che è stato finora un riuscito sforzo dell'FBI di avvicinarsi all'alto comandante dei dirottatori, l'uomo del denaro, i pianificatori e la mente. (Dichiarazione di Brian Ross su informazioni pervenutegli dall'FBI, ABC News, This Week, 30 settembre 2001) L'FBI aveva informazioni sulla pista del denaro. Essi sapevano esattamente chi finanziava i terroristi. Le scoperte dell'FBI vennero confermate dall'Agenzia France Presse (AFP) e dal Times of India (9 ottobre 2001), che citavano un rapporto dell'intelligence indiano (che era stato inviato a Washington). Secondo questi due rapporti il denaro usato per finanziare gli attacchi dell'11/9 si dice fosse stato inviato al dirottatore del WTC Mohammed Atta dal Pakistan, da Ahmad Umar Sheikh, su richiesta del [capo dell'ISI] generale Mahmoud [Ahmad]" Secondo l'AFP (citando la fonte dell'intelligence): "La prova che abbiamo fornito agli USA è di raggio molto più ampio e profondo di un semplice pezzo di carta che lega un generale fellone a qualche isolato atto di terrorismo". ( AFP, 10 ottobre 2001. I dettagli completi dell'ISI connection sono in Michel Chossudovsky, War and Globalisation, the Truth behind September 11, Global Outlook and CRG, 2002, v. Michel Chossudovsky, Political Deception: The Missing Link behind 9/11, http://globalresearch.ca/articles/CHO206A.html, CRG, giugno 2002) Ora accade proprio che il generale Mahmoud Ahmad, il presunto "uomo del denaro" dietro al 911, era negli USA quando si verificavano gli attentati. Egli arrivò il 4 settembre, una settimana prima, per quella che venne descritta come una visita di routine per consultazioni con le controparti USA. La misteriosa colazione dell'11/9 al Campidoglio con il presunto uomo del denaro del 911La mattina dell'11 settembre il generale Mahmoud Ahmad, il presunto "uomo del denaro" dietro i dirottatori del 911, era ad una colazione di lavoro al Campidoglio ospite del senatore Bob Graham (democratico) e del deputato Porter Goss, presidenti rispettivamente del Comitato Intelligence del Senato e della Camera. La materia oggetto dell'incontro era la cooperazione del Pakistan del perseguimento dei terroristi. L'amministrazione Bush non aveva solamente fornito un trattamento da tappeto rosso al presunto "uomo del denaro" dietro gli attacchi dell'11/9, aveva anche cercato la sua cooperazione per la "guerra al terrorismo". I termini precisi di questa "cooperazione" vennero concordati tra il generale Mahmoud Ahmad, in rappresentanza del governo pakistano, ed il vice segretario di stato Richard Armitage durante incontri al Dipartimento di Stato il 12 ed il 13 settembre. In altre parole, immediatamente dopo il 911 l'amministrazione ha cercato la cooperazione dell'ISI pakistano per "dare la caccia ad Osama", nonostante il fatto (documentato dall'FBI) che l'ISI finanziava ed assisteva i terroristi del 911. Durante la sua visita il generale Mahmoud, presunto uomo del denaro dietro il 911 aveva incontri con funzionari superiori dell'amministrazione Bush e membri del Congresso USA. Tra questi vi erano il segretario di stato Colin Powell (12-13 sett), il vice segretario di stato Richard Armitage (12-13 sett), il sottosegretario di stato Marc Grossman (prima dell'11/9), il direttore della CIA George Tenet (prima dell'11 sett), il senatore Senator Bob Graham, presidente del Comitato Intelligence del Senato (11 sett), il senatore John Kyl, membro del Comitato Intelligence del Senato (11 sett), il deputato Porter Goss, presidente del Comitato Intelligence della Camera (11 sett), il senatore Joseph Biden, presidente del Comitato Relazioni Estere (13 sett) Con amara ironia, il dep. Porter Goss ed il sen. Bob Graham, gli uomini che ospitarono il misterioso incontro a colazione dell'11 settembre con il presunto "comandante supremo dei dirottatori" vennero incaricati dell'indagine e delle sedute pubbliche sui cd "fallimenti dell'intelligence" Questi legami con l'ISI pakistano dovrebbero essere il punto di partenza per un'indagine. Mentre centinaia di persone sono state arrestate per accuse gonfiate, dei membri chiave dell'amministrazione Bush hanno collegamenti personali con il presunto "uomo del denaro". Sicuramente questo dovrebbe essere oggetto di un'indagine, piuttosto che un insabbiamento del presunto ruolo dell'ISI negli attacchi dell'11/9. Nel frattempo l'amministrazione Bush accusa l'Iraq di complicità. Ingannare l'opinione pubblicaMilioni di persone sono state ingannate riguardo alle cause ed alle conseguenze dell'11 settembre. La cd "guerra al terrorismo" è una menzogna. E' ampiamente documentato che il pretesto per fare questa guerra è totalmente fabbricato. Mentre l'amministrazione Bush implementa, a stadi diversi, la sua "guerra al terrorismo", le prove (comprese montagne di documenti ufficiali) confermano ampiamente che successive amministrazioni USA hanno sostenuto, assistito e protetto il terrorismo internazionale. I fatti reali sono stati stravolti Gli atti di guerra vengono annunciati nel discorso del presidente Bush come "interventi umanitari" che portano al ripristino della "democrazia". L'occupazione militare e l'uccisione di civili sono presentate come operazioni di pace. La deroga dei diritti civili -- con l'imposizione della cd legislazione antiterrorismo -- viene dipinta dal presidente Bush come un mezzo per procurare "sicurezza interna" e difendere le libertà civili: Non abbiamo chiesto l'attuale sfida, ma la accettiamo. Come altre generazioni di americani noi ci prenderemo la responsabilità di difendere la libertà dell'uomo contro la violenza e l'aggressione. Con la nostra risolutezza daremo forza agli altri. Con il nostro coraggio daremo ad altri la speranza. E con le nostre azioni manterremo la pace e guideremo il mondo ad un destino migliore. (GWB, 7 ott 2002) "Cambio di regime" in AmericaIl 911 è il pretesto per fare una guerra che minaccia il futuro dell'umanità. Osservato da un punto di vista storico l'11 settembre è la più grande truffa della storia americana. I pericoli di una possibile guerra mondiale scatenata da un attacco all'Iraq devono essere denunciati e compresi. Scoprire e rivelare ai nostri concittadini le menzogne dietro il 911 è la base sulla quale possiamo effettivamente rovesciare i piani di guerra dell'amministrazione Bush e prevenire lo scoppio della guerra. Quando queste diverse azioni di copertura e complicità politiche vengono rivelate e comprese pienamente, al legittimazione della cd "guerra al terrorismo" -- inclusa la guerra all'Iraq -- crolleranno come un "castello di carte". La debole legittimazione dell'amministrazione Bush verrà frantumata. In cambio, tale perdita di legittimazione sarà la base per compiere un "cambio di regime" in America. |