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L'amministrazione Bush sostiene i terroristi in Kosovo, Macedonia e Cecenia

Ritorno ai bei tempi

 di George Szamuely / New York Press,  Volume 15, Issue 6,  February 2002

Dimenticatevi della guerra al terrorismo. Ancora una volta gli Stati Uniti sostengono i trafficanti di droga, i banditi ed i signori della guerra fondamentalisti. L'altro giorno un funzionario del Dipartimento di Stato ha incontrato l'autodichiaratosi ministro degli esteri della Cecenia Ilyas Akhmadov. I russi rimasero sgomenti. Essendosi lanciati nella cd comune  lotta al terrorismo, hanno poi trovato gli americani a dare sostegno ai terroristi. Il mese scorso, dopo una pausa post 11 settembre, gli USA hanno aumentato le critiche agli abusi sui diritti umani in Cecenia. I russi ammettono di essere "sorpresi" che gli Stati Uniti, come riportato dall'agenzia France Presse, si siano incontrati con i ceceni, "i cui collegamenti diretti con Osama bin Laden e Al Qaeda vengono provati con indicazioni che emergono continuamente ed irrefutabilmente".

La Cecenia è sempre stata vista come una replica del Kosovo, che è in se stessa una replica dell'Afganistan. Vi sono tutti gli ingredienti: una lotta di "liberazione nazionale" spuria finanziata dal crimine organizzato, il traffico di droga e la rete islamica globale; sostegno dei governi occidentali e dei gruppi per i diritti umani; fondamentalismo islamico come sostituto di una genuina nazionalità; lealtà di clan fatta rispettare con la violenza; legittimazione politica basata sugli appelli all'Islam; e terroristi al potere. Considerate il Kosovo: Gli USA attualmente stanno prendendo accordi per la distribuzione del potere. I capi dei tre principali partiti albanesi del Kosovo recentemente hanno incontrato John Menzies, capo dell'ufficio USA a Pristina, ed è stato proposto che la carica di primo ministro debba essere assegnata al Partito Democratico del Kosovo (DPK) di Hashim Thaci. Thaci è il capo dell'Esercito di Liberazione del Kosovo (KLA). Sono stati ampiamente documentati i suoi legami col terrorismo islamico e con bin Laden. Il KLA si era ufficialmente sciolto dopo la conquista della NATO e si era ricostituito come una "forza di difesa civile", il Corpo di Protezione del Kosovo (KPC). I suoi stipendi erano pagati dall'ONU.

La scorsa estate l'amministrazione Bush scoprì che il KPC era dopotutto una organizzazione terrorista ed alimentava il terrorismo nella vicina Macedonia. Il presidente firmò due decreti che toglievano agli "estremisti albanesi che stavano minacciando la stabilità della Macedonia" ogni supporto finanziario e materiale. I decreti inoltre vietavano loro l'ingresso negli Stati Uniti. Questo seguiva l'imbarazzante rivelazione che i militari USA avevano facilitato la fuga dei terroristi dell'NLA bloccati a Arcinovo dall'esercito macedone. Secondo il giornale di Amburgo Abendblatt, "Tra i ribelli che si stavano ritirando vi erano 17 'istruttori'-ex ufficiali USA che fornivano ai ribelli addestramento militare. Ma non solamente quello: le forze di sicurezza macedoni affermano che il 70% dell'equipaggiamento dei guerriglieri è di produzione USA". Gli "istruttori" erano quasi certamente membri di un ente chiamato Risorse Militari Professionali Inc. (MPRI). Questo è pieno di ex membri anziani dell'esercito USA e lavora su contratto col governo americano. Ha addestrato e diretto l'esercito croato durante l'Operazione Storm, con la quale circa 300.000 serbi vennero cacciati dalle loro case in Krajina. Uno dei comandanti dell'Operazione Storm era un albanese, Agim Ceku, che è anche il capo del KPC.

Tra coloro ai quali venne impedito l'ingresso negli USA vi sono Gezim Ostremi, capo di gabinetto del KPC; il suo vice Daut Haradinaj; il comandante ed il vice comandante della forza d'elite del KPC, il Corpo di Reazione Rapida, più i capi di due delle sue sei divisioni regionali, Sami Lushtaku e Mustafa Rrustem. L'ONU si è dichiarata scossa e meravigliata ed ha chiesto la prova che quelle persone nel suo libro paga fossero dei terroristi. Strana richiesta. L'ONU stessa un anno prima descriveva il KPC come una banda di delinquenti.

I decreti USA erano più retorica che realtà. Un resoconto dell'Irish Times prendeva la faccenda con sarcasmo: "Il comandante Rrustem...guadagno la sua fama durante la guerra del Kosovo come uno dei migliori comandanti guerriglieri. Da allora è divenuto un favorito dei comandanti NATO, i cui entusiastici riconoscimenti riempivano i muri del suo ufficio. Certamente se gli americani hanno delle riserve su di lui devono ancora mostrarle: martedì due diverse squadre dell'esercito USA sono arrivate alla sua base per addestrare i suoi uomini".

Il quadro è questo: I terroristi del KLA-NLA vengono finanziati con l'aiuto militare USA, con i fondi delle forze di pace ONU, da Al Qaeda, dal traffico di droga e dallo sfruttamento della prostituzione. Se tutto va secondo i piani il loro capo verrà nominato primo ministro grazie agli sforzi USA. O che bella guerra! Torniamo ora all'Asia Centrale.

Ora Washington ha 13 basi in nove paesi che circondano l'Afganistan e nel Golfo. Si stanno prendendo accordi per usare aeroporti in Tagikistan. Si sta costruendo una base aerea per 3.000 uomini in Kirgisistan. Il gen. Tommy Franks vuole schiacciare il Movimento Islamico dell'Uzbekistan. L'assistente segretario di stato Elizabeth Jones promette 160 milioni di dollari di aiuti. Lì sono già stazionati circa 1.500 soldati USA; 3.000 soldati sono in Kirgisistan. Il vice segretario della difesa Paul Wolfowitz dice che le basi serviranno per facilitare la cooperazione e l'addestramento con i militari locali. In altre parole, gli USA vogliono, come nei Balcani, fare il giochino degli islamici ed anti-islamici l'uno contro l'altro e ridurre quei paesi ad una miserabile dipendenza. Se ci si regola sui destini del Kosovo e della Macedonia, i tempi dell'Unione Sovietica sembreranno presto un'era gloriosa.