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ARMI, DROGA E PETROLIO: LA REALPOLITIK DELLA GUERRA IN AFGANISTAN di Ed Rippy

La realpolitik della guerra in Afganistan: questo saggio dovrebbe dare abbastanza materiale su cui lavorare. Gli U.S.A. si sono posizionati in modo da poter controllare non solamente il commercio del petrolio ma anche quello dell’oppio, impadronendosi del potere militare, economico e politico in Eurasia.

PARTE  1
 

"La guerra è un buon sistema per insegnare agli americani la geografia". - frase attribuita a Ambrose Bierce.

Mentre scrivo il Presidente Bush sta dicendo che le truppe USA resteranno in Afganistan per "un periodo di tempo piuttosto lungo" (1). Centinaia di combattenti e capi talebani e di Al Qaeda, compresi il Mullah Omar e Osama bin Laden ancora non si trovano (2). Le società multinazionali si stanno preparando per i guadagni sulle riserve di petrolio e gas naturale del Caspio quando tutto sarà sistemato (3). Ed ancora una volta i semi di papavero giacciono nel terreno, aspettando la primavera per sbocciare - ed allora produrre oppio (4).

Non è un segreto per nessuno che i vasti giacimenti di petrolio delle repubbliche centro-asiatiche - specialmente Turkmenistan, Uzbekistan e Tagikistan, tutte confinanti con il nord dell'Afganistan - sono una delle maggiori ricchezze del pianeta. E' anche ben noto che una condotta dal Turkmenistan attraverso l'Afganistan e fino ad un porto del Pakistan favorirebbe gli interessi petroliferi occidentali (5).

E' meno nota invece l'importanza militare del petrolio: è un fatto certo che il controllo del petrolio di una regione conferisce un importante vantaggio militare in quella regione (6). Secondo l'ex Consigliere per la Sicurezza nazionale Zbigniew Brzezinsky, che lo scrisse in un libro nel 1997, i vicini settentrionali dell'Afganistan sono la chiave per controllare tutta l'Eurasia, "Il compito più immediato è fare in modo che nessuno stato o combinazione di stati acquisisca la capacità di espellere gli Stati Uniti dall'Eurasia o perfino di diminuirne significativamente il decisivo ruolo di arbitro" (7).

Ancora meno nota è la potenza delle droghe illegali nell'alimentare guerre coperte e nel sostenere le banche nazionali (8). Chiunque controlli l'Asia centrale controlla non solamente il petrolio ma anche l'oppio - ed uno dei maggiori contraenti nelle industrie militare e del petrolio con stretti legami con l'amministrazione Bush effettua contrabbando di droga e armi.

Bush dice che vuole prendere bin Laden "vivo o morto" per gli attacchi dell'11 settembre, ma vi sono prove che suggeriscono che quello che vuole principalmente è metterlo a tacere. I tribunali militari che Bush sta tentando di istituire potrebbero servire per tenerlo lontano dalle pubbliche aule di giustizia se dovesse essere catturato vivo (9). Elementi nel governo USA, inclusi almeno la CIA ed il Dipartimento di Stato, hanno protetto Osama bin Laden e Al Qaeda almeno fino alla metà dello scorso anno, bloccando le indagini dell'FBI (10) e rifiutando di riferire al Congresso la loro politica nei confronti dell'Afganistan (11). Infatti, sono stati riportati i contatti avutisi tra bin Laden e la CIA nella seconda metà del 2001 all'ospedale americano di Dubai (12).

Sia il fuggitivo saudita e la sua rete che i talebani furono molto utili agli USA ed ai loro alleati Arabia Saudita e Pakistan nel costruire campi per l'addestramento militare in tutto il mondo e nel gestire la produzione di oppio in Afganistan (13). I tre paesi collaborarono alla nascita dei talebani, bin Laden e Al Qaeda, e nel prendersi cura che i talebani si impadronissero della maggior parte dell'Afganistan dopo il ritiro dell'Unione Sovietica (10).

Un ex diplomatico indiano ha scritto, "La CIA ha...esperti...(che) erano strettamente coinvolti nella creazione di terroristi e di baroni della droga (in Pakistan). Questi esperti ed i funzionari del Dipartimento di Stato sono preoccupati della possibilità che venga alla luce il ruolo della CIA nella promozione del narcotraffico negli anni '80..." (14). Ma l'esca di avere una forza militare nella regione del Caspio, con le sue immense riserve di petrolio principalmente (fino a poco tempo fa!) sotto l'influenza russa, rende da anni attraente  l'idea della guerra ai capi militari USA.

Inoltre, la presenza militare permetterà al governo USA di controllare direttamente il traffico della droga - ed il denaro proveniente dalla droga è tanto vitale per la guerra economica quanto il petrolio lo è per quella convenzionale.

L'ammontare di denaro che il crimine organizzato immette nel sistema bancario internazionale è maggiore del PNL di molti paesi, e circa una (stimata) metà di questo è denaro proveniente dal traffico di droga (15). Le banche che riciclano questo denaro addebitano una commissione per il loro silenzio; questo denaro può essere impiegato in altri investimenti della banca. Questo lo rende denaro "ad alto numero di ottani" - ogni istituzione finanziaria che può attrarre affari extra ed avere un maggiore profitto da tali affari per i propri speciali servizi ha un vantaggio in tutti i mercati finanziari. E se il denaro viene riciclato attraverso le Borse ufficiali ed il mercato mosso intenzionalmente, i guadagni possono aumentare di un fattore del 20% o più - cosi le Borse mondiali sono, a loro modo, dipendenti dalle droghe illegali come lo sono i drogati che si aggirano nelle nostre città (16). "Coloro che ottengono capitali al costo più basso vincono. Se non giochi col denaro della droga non puoi giocare affatto" nelle parole di un ex banchiere di Wall Street e consigliere economico dello HUD (17).

La Halliburton KBR (Kellogg, Brown & Root) è una multinazionale in espansione guidata da Dick Cheney finché divenne Vicepresidente, è leader mondiale nelle attrezzature e servizi per i settori del petrolio e militare. E' stata anche implicata in un racket armi-per-droga gestito dalla CIA negli anni '70 e gestisce canali di rifornimento militare che arrivano in molti punti caldi del traffico di stupefacenti in tutto il mondo. Infatti, la Brown & Root ha riparato e migliorato gli impianti produttivi di un giacimento petrolifero siberiano che fu poi acquisito da un consorzio russo che si era in precedenza scoperto contrabbandare eroina (18).

Generalmente la CIA ed il Dipartimento di Stato non parlano dei loro veri piani e spesso ostruiscono le indagini del Congresso, dell'FBI e della DEA. Il Segretario di Stato e il Direttore del Central Intelligence (DCI) siedono nel Consiglio Nazionale di Sicurezza (NSC), mentre non vi sono l'FBI ed il Congresso, e possono quindi nascondere tutto entro l'NSC (l'NSC, per esempio, ha condotto la guerra dei Contras, con l'annesso racket della droga).

Riferimenti:

1. US Forces Facing Long Afghan Stay, President Asserts. NY Times, 12/29/01.
2. ‘New’ US War: Commandos, Airstrikes, and Allies on the Ground. NY Times, 12/29/01.
3. US companies to invest in Pak oil, gas sectors. The Frontier Post, 10/10/01 (http://frontierpost.com.pk/main.asp?id=22&date1=10/10/2001)
4. Opium farmers rejoice at defeat of the Taliban. UK Independent, 11/21/01.
5. Rashid, Ahmed. Taliban. Yale University Press, 2001.
6. Yergin, Daniel. The Prize. Simon and Schuster, 1991.
7. Brzezinski, Zbigniew. The Grand Chessboard. Basic Books, New York 1997.
8. McCoy, Alfred W. The Politics of Heroin. Laurence Hill books, 1991; Raman, B. Pakistan’s Noriegas. South Asia Analysis Group 11/4/01 (www.saag.org/papers2/paper143.htm ).
9. Rules on Tribunal Require Unanimity on Death Penalty. NY Times, 12/28/01.
10. Has someone been sitting on the FBI? BBC newsnight, 11/6/01; "Bush veut empecher Ben Laden de parler." Le Matin, 11/18/01

11. House Committee on International relations, hearing 7/12/00 (www.house.gov/international_relations).
12. La CIA aurait rencontre Ben Laden en Juillet," Le Figaro 10/31/01 –(http://www.lefigaro.fr). In cache a http://www.globalresearch.ca/articles/RIC111A.html  e http://www.tdg.ch/accueil/dossiers/titre_dossier/article/index.php?Page_ID=5340&article_ID=2211.

13. Ruppert, Michael C. Osama bin Laden’s Bush Family Connections. From The Wilderness 9/18/01 (www.copvcia.com/stories/sept_2001/bushbin.html ).
14. Raman. B. US & Pak Terrorism: In perspective. South Asia Analysis Group, 1/20/01 (www.saag.org/papers2/paper101.html ).
15. Ruppert, Michael C. Statement of Michael Ruppert for the International Finance Congress at the Bor Presidential Hotel and Retreat Moscow, 3/7/01 (www.copvcia.com/stories/previous/mr_statement_1.html ).
16. Fitts, Catherine Austin. Narco-Dollars for Dummies (in three parts: www.narconews.com/narcodollars1.html, www.narconews.com/narcodollars2.html , www.narconews.com/narcodollars3.html )
17. Fitts, Catherine Austin, in Ruppert, Michael C. The Democratic Party's Presidential Drug Money Pipeline (www.copvcia.com/stories/previous/demo_party_prez.html )
18. Ruppert, Michael C. The Bush-Cheney Drug Empire. From The Wilderness 10/24/01 (www.copvcia.com/stories/previous/bush-cheney-drugs.html ).

PARTE 2
 

L'IMPORTANZA MILITARE DEL PETROLIO

Il petrolio non è solamente una vitale risorsa economica, è anche una cruciale risorsa militare (i funzionari governativi usano il termine "strategica"). Le guerre vengono fatte col petrolio - camion, carri armati ed aerei non possono muoversi senza di esso. Solamente le navi ed i sommergibili a propulsione nucleare possono navigare senza (1,2) (le altre navi hanno un insignificante valore militare).

Il controllo del petrolio interessa non solamente gli affari, ma, ancora più importante, il settore militare che protegge "gli interessi e gli investimenti nazionali" (3) ed assicura l'osservanza delle "regole del gioco" per tutti gli altri settori. La concezione 'strategica' vuole che noi (impero) dobbiamo controllare le nostre forniture di petrolio ma dobbiamo anche essere in grado di negarlo ai nostri rivali, se non controllandolo almeno distruggendolo (per esempio, i britannici durante la II Guerra Mondiale distrussero i pozzi e le riserve rumeni  prima che i tedeschi potessero raggiungerle ) (2). Così la lotta per il petrolio è parte della lotta per la supremazia militare ed economica.

Dall'incontro del 1945 tra il Presidente Roosevelt ed il Re Ibn Saud gli USA hanno goduto di un accesso privilegiato al petrolio dell'Arabia Saudita (di gran lunga la maggior quota del petrolio del Golfo Persico) e hanno sostenuto la legittimità della famiglia reale (2). La relazione tra gli USA e la famiglia reale saudita rimane torbida. essendo molti dei presunti dirottatori dell'11 settembre sauditi  (4, 5) - almeno uno dei quali risultò poi essere ancora vivo! Infatti, cinque dei sospettati dall'FBI per il dirottamento sono stati trovati vivi (6, 7, 8, 9, 10). Ma l'Arabia Saudita è il paese dove gli USA hanno una permanente massiccia forza militare nel Golfo Persico, che volevano da lungo tempo ma che furono incapaci di introdurre fino alla guerra del Golfo. (Un servizio che Saddam Hussein fa agli USA è quello di giustificare la presenza di truppe americane in Arabia Saudita.) (11, 12, 13)

Le riserve di petrolio e di gas naturale nell'area del Caspio sono immense (14) e le potenze militari ne vogliono controllare lo sviluppo (15). Non è da sminuire l'importanza economica generale del petrolio e del gas, ma si deve accentuare l'imperativo militare di controllarli il più che sia possibile. Vi sono altri modi per fare denaro oltre al petrolio, e vi sono carburanti per la maggior parte degli usi civili, ma non vi sono sostituti per il petrolio (eccetto il gas di carbone, che è molto più costoso) per i veicoli militari. Nessun altro carburante ha così tanta energia per unità di peso come il petrolio, e dunque i veicoli che usano carburanti alternativi perdono velocità e raggio d'azione. I veicoli a petrolio hanno migliori prestazioni, ed infatti la prima impresa col petrolio nel Medio Oriente venne salvata dalla bancarotta nel 1914 dall'Ammiragliato britannico per assicurare il petrolio per la propria flotta che si stava convertendo dal carbone. Durante la guerra la produzione della compagnia passò da 1.600 a 18.000 barili al giorno (2).

Durante la II Guerra Mondiale gli USA posavano speciali "condotte da battaglia" ad una media di 50 miglia al giorno per rifornire di benzina i carri armati di Patton (1). Un aereo da caccia consuma in un'ora il carburante che una famiglia media consuma in due settimane (1).

Vi sono altri esempi dell'importanza militare del petrolio. (Infatti, gli scienziati hanno da lungo tempo fatto notare che potremmo soddisfare la domanda interna USA di energia senza importare petrolio sviluppando l'energia rinnovabile ed immagazzinabile (16, 17). Non vi è *mai* stata una reale crisi (interna, in tempo di pace) negli USA; ma ai militari serve molto petrolio).

IL PETROLIO DELL'ASIA CENTRALE

Ciò che segue è necessariamente semplificato: vi è petrolio in altre zone vicine, vi è anche gas naturale, e nell'area vi sono altri importanti depositi di minerali (per es. oro) (13). Il gas naturale è ottimo pero la maggior parte delle economie civili, e con esso ci si fa molto denaro. Mentre la mia tesi centrale è che l'obiettivo più importante, 'strategico', dell'azione militare USA nell'area è il controllo delle risorse petrolifere per scopi militari, non voglio dire sia da escludere la semplice avidità in sé stessa.

La maggior parte delle riserve sono nelle repubbliche centroasiatiche, specialmente Turkmenistan, Uzbekistan e Tagikistan. Sono tutte ex repubbliche sovietiche, e tutte confinano col nord dell'Afganistan. La maggior parte delle condotte del petrolio vanno verso nord in Russia, che le possiede e controlla il flusso del petrolio. Sono state proproste varie altre condotte: verso ovest attraverso l'Iran ed il Golfo Persico (ma le sanzioni USA contro l'Iran impediscono alle compagnie americane di farlo); verso sud attraverso l'Afganistan ed il Mar Arabico (che pare la preferita); e verso est attraverso la Cina (molto lunga e costosa) (15). Il vicepresidente della Unocal Oil riferì al Comitato Relazioni Internazionali del Congresso che il migliore mercato per il petrolio e il gas del Caspio è l'Asia, e dalla costa pakistana potrebbero essere portati facilmente ed economicamente verso altre parti dall'Asia (14). Ed iniettando (letteralmente) l'economia energetica dell'Asia si aiuterebbero gli investimenti nell'industria asiatica e il costo del trasporto verrebbe ripagato.

 Al novembre 1997 i talebani stavano negoziando sia con la Unocal che con una compagnia sudamericana per quasi identiche condotte, e con il dipartimento di Stato USA per il riconoscimento come reale governo . Alla fine la Unocal si arrese (temporaneamente) a causa delle incessanti guerre interne e dell'assenza di un governo riconosciuto in Afganistan. Nel 1998 degli alti diplomatici USA che negoziavano con l'Afganistan dissero al giornalista pakistano Ahmed Rashid che "gli USA hanno acconsentito nel sostenere i talebani a causa dei nostri legami col Pakistan e l'Arabia Saudita che li sostengono. Ma non lo faremo più..." (15). I Berretti Verdi e truppe regolari USA sono andate in Uzbekistan per addestrarsi e stabilire collegamenti con i militari uzbeki sin dal 1996, e dal 1995 30-40 ufficiali uzbeki sono venuti negli USA per addestramento militare. Almeno uno di questi ha aiutato le truppe americane a sistemarsi in Uzbekistan per l'attuale occupazione. Alcuni soldati USA hanno perfino sposato donne uzbeke (18).

Dopo pochi giorni dall'inizio dei bombardamenti americani, l'ambasciatore USA in Pakistan Wendy Chamberlain ebbe un incontro con il Ministro Federale per il Petrolio e le Risorse Naturali  pakistano Usman Aminuddin dove egli suggerì che le compagnie petrolifere USA riconsiderassero la condotta Turkmenistan-Afganistan-Pakistan "particolarmente nell'ottica dei recenti sviluppi geopolitici nella regione", e lei "informò (lui) che il governo USA aveva annullato numerose sanzioni al Pakistan che avrebbero aiutato a risollevare l'economia nazionale" e "espresse la speranza che gli investitori americani si fossero avvalsi dell'opportunità nei settori pakistani del petrolio, gas e minerali" (19).

ARMI E DROGA

 Le droghe illegali (soprattutto oppio o eroina in Afganistan) sono da lungo tempo una risorsa per le operazioni militari coperte. Sono importanti non solamente come merci che possono essere vendute per contanti ma anche come valuta che può essere scambiata direttamente per merci e servizi in situazioni nelle quali istituzioni come le banche o i governi sono inesistenti o pericolose (20). Oggi in Afganistan i mercanti ed i coltivatori tengono i loro risparmi in oppio perchè non vi è un sistema bancario od un governo stabile per emettere valuta (21).

Le droghe illegali valgono molto denaro, e coloro che le trasportano non possono (ufficialmente) chiedere la protezione della polizia, e così i commercianti di droga devono corrompere la polizia o avere delle proprie guardie. Ad ogni modo, essi hanno il contante a portata di mano da usare con le polizie locali come addetti alla sicurezza o per forme di protezione privata., o per un poco di tutte e due. Ad ogni modo, hanno bisogno di forniture militari, e stabiliscono basi e magazzini nascosti in posizioni difendibili. Nel frattempo, i servizi di informazione di tutti i governi che vogliono operare in modo coperto nell'equilibrio militare locale cercano il modo per contrabbandare persone ed equipaggiamento e forniture militari all'interno e istituiscono basi e depositi nascosti in posizioni difendibili. I trafficanti di droga e gli agenti si trovano gli uni di fronte agli altri negli stessi bazaar di armi, strade scure, passi di montagna e terminali di transito.

I trafficanti di droga hanno anche bisogno di mezzi per riciclare il loro denaro. Gli agenti hanno bisogno di un mezzo per acquistare armi ed altre forniture militari per i loro clienti senza farsi notare. I contrabbandieri hanno veicoli da trasporto vuoti da riportare. Inevitabilmente prima o poi si mettono d'accordo gli uni con gli altri. Come disse il Gen. Paul F. Gorman, ex comandante del Comando Sud americano, "Se volete entrare nel business della sovversione, raccogliere informazioni e spostare armi, dovete trattare con i trafficanti di droga" (22). I servizi di informazione costituiscono società fasulle in paesi terzi per riciclare il denaro della droga e comprare e spedire le forniture militari. Essi inoltre corrompono per far arrivare la droga nei loro paesi e bloccano tutte le indagini dei loro governi nel traffico.

Mebtr il commercio cresce, il denaro dai paesi consumatori finisce nelle banche dei paesi d'origine, spesso in valuta forte (per es., i dollari USA delle vendite di cocaina hanno permesso alle banche sudamericane di rifondere i prestiti in dollari alle banche americane) (23), e la banca di stato pakistana usa i dollari dell'eroina per lo stesso motivo (24). Infatti, il Prof. Bob Auerbach dell'Università del Texas ha osservato che gli ispettori del General Accounting Office gli hanno riferito che  i forzieri della Federal Reserve di Los Angeles "hanno la seconda riserva di valuta dell'intero sistema della Fed a causa di tutto il denaro della droga che affluisce in California" (25). Ciò complica la questione; molti ministri delle finanze possono avere sinceramente desiderato di reprimere il traffico di stupefacenti ma pochi, politicamente, sono stati in grado di farlo. Perfino la Borsa di New York cerca strani compari col denaro della droga: l'ex banchiere di Wall Street e consulente dello HUD Catherine Austin Fitts leggeva rapporti sul direttore della Borsa, Richard Grasso, che incontrava in Colombia i guerriglieri del FARC "per portare un 'messaggio di cooperazione dei servizi finanziari americani' e per discutere investimenti stranieri ed il futuro ruolo del mondo degli affari USA in Colombia".

"Per concludere, non ci vuole molto a capire che la missione di Grasso è in qualche modo relativa alla continua circolazione di capitale della cocaina nel ed attraverso il sistema finanziario USA", scrive la Fitts (26). (Per informazioni su questo intero milieu vedi rif. n° 20, 22, 27, 28, 29, 30, e 31).

La CIA non è l'unica agenzia che traffica in stupefacenti, ma ha elevato il narcotraffico ad un arte degna (!) di una superpotenza mondiale, una grande conglomerata multinazionale con proprie linee aeree e grossi conti nelle banche del riciclaggio (22, 30, 31, 32). Ma la CIA è molto cauta nel tenere pulite le proprie mani ed ha sostituti che fanno il lavoro sporco. In Afganistan i talebani (fino all'anno scorso) hanno imposto grandi coltivazioni di papaveri e consegnato l'oppio ai Servizi Integrati di Informazione pakistani (ISI), che dirigevano in Pakistan  la conversione in eroina (molto più facile da contrabbandare) e la spedizione all'esterno, trasportando all'interno armi (20).

Nel 2000, a sorpresa di tutti, i talebani eliminarono realmente più del 90% delle coltivazioni d'oppio in Afganistan, sebbene vi fosse pure una grave siccità e Rohrabacher dice che i talebani avevano immense riserve di oppio, così che il bando poteva essere un trucco per ottenere una vittoria propagandistica da un magro raccolto (33). Secondo l'ex ufficiale dei servizi di informazione indiani B. Raman, "Anche se i papaveri non vengono coltivati per i prossimi due anni vi sono in Pakistan sufficienti riserve per vendere sul mercato mondiale", ed il bando dei papaveri era necessario per evitare un eccesso di offerta (34).

Comunque, Fitts e Ruppert credono entrambe che i funzionari USA incoraggeranno i loro amici a coltivare il più possibile (35, 36). (Storicamente la domanda si è espansa per assorbire maggiore droga quando è disponibile). Qualunque sia il caso, è già stato piantato un nuovo raccolto di papaveri, ed il principale bazaar dell'oppio, nella provincia afgana di Nangrahar ha riaperto per commerciare l'oppio accumulato da quando i talebani cominciarono ad evitare le bombe. Sebbene gli USA abbiano dichiarato guerra ai trafficanti di droga,non hanno ancora (25/11/2001) bombardato il bazaar (37). Un comandante delle Forze Speciali americane ha detto al giornalista Daniel Hopsicker che credeva che credeva che i talebani avessero tentato di impadronirsi del traffico della droga e causato una crescente ostilità da parte degli USA (38).

Halliburton, una società di servizi per le industrie del petrolio e militare, il cui più recente presidente è ora Vicepresidente degli Stati Uniti, ha appena firmato grossi contratti a lungo termine con le forze armate britanniche e americane (39, 40). Nel 1977 un ufficiale del reparto narcotici della polizia di Los Angeles ha scoperto a New Orleans un'operazione armi per droga gestita dalla CIA usando navi ed equipaggiamenti per il petrolio utilizzati dalla Brown & Root, ora una sussidiaria della Halliburton. L'investigatore venne mandato via dal Dipartimento e tutte le indagini ufficiali restano classificate (41). La Brown & Root ha grossi contratti per la costruzione di macchinari per campi petroliferi con un consorzio russo scoperto a contrabbandare eroina nel 1995 ed ha con successo esercitato pressioni sul governo USA per ottenere la prestiti garantiti (42).

L'NSC E L'ARRIVO DEI TALEBANI

Mentre i veniva costituito il gruppo dei talebani, finanziato dall'Arabia Saudita e diretto attraverso l'ISI pakistano, l'NSC ha fatto in modo che prendessero quasi tutto l'Afganistan dopo la ritirata dei russi. Nel momento cruciale della guerra tra le rimanenti fazioni i talebani erano in grosse difficoltà ed erano vulnerabili ad un colpo fatale, ma il Dipartimento di Stato intervenne e convinse tutti ad accettare un cessate il fuoco ed un embargo degli armamenti.

Quello che accadde dopo fu che qualcuno (presumibilmente i sauditi, che nel frattempo finanziavano e dirigevano gli "arabi afgani") rifornirono e riarmarono i talebani con un massiccio rifornimento aereo, che tutti poterono vedere. Nondimeno il Dipartimento di Stato continuò a premere sui sostenitori delle altre fazioni perchè mantenessero l'embargo, e ciò risultò in una grande vittoria per i talebani. Rohrabacher disse che ogni volta che l'Assistente Segretario di Stato Inderfurth andava in Pakistan, dopo poche settimane  talebani lanciavano un'offensiva e conquistavano nuovo territorio (43).

Inoltre, gli USA distribuivano i loro aiuti alimentari solamente nelle aree controllate dai talebani, con la possibile eccezione di una consegna in un'area controllata dal comandante Massoud (44).

L'esatta natura della relazione dell'NSC con l'asse sauditi-pakistani-bin Laden è oscura, ma funzionari USA hanno recentemente ammesso che in anni recenti avevano in Afganistan informatori stranieri che saltuariamente potevano indicare con precisione dove si trovasse bin Laden. Un funzionario disse che l'informazione non era utile per eliminarlo o catturarlo perchè era in movimento ed il loro informatore non poteva prevedere la sua posizione che per le sei-dieci ore necessario per colpirlo con un missile (45). Rohrabacher dice di avere contatti in Afganistan che offrirono la possibilità di individuare  bin Laden ma che la Casa Bianca era disinteressata (44).

BIN LADEN, L' ISI, LA CIA, ECC.

Durante la guerra per procura in Afganistan contro l'ex Unione sovietica, Osama bin Laden arruolò arabi in Arabia Saudita che poi vennero negli USA per essere addestrati dalla CIA prima di andare in Afganistan (46). In seguito andò in Sudan, e nel 1994 in Libia dove collaborò con i servizi segreti britannici in un complotto per assassinare Gheddafi. Nel 1998 la Libia accusò bin Laden ed altri tre per l'omicidio di una coppia di agenti del controspionaggio tedesco che investigavano sull'attentato di Lockerbie (non è chiaro se ciò avesse a che fare con l'attentato a Gheddafi) (47).

L'FBI divenne *molto* interessato a bin Laden dopo che scoprì che l'esplosivo al plastico utilizzato per gli attentati di Nairobi e Dar-es-Salaam era stato consegnato dalla CIA a bin Laden tre anni prima (48). L'FBI è stato ostacolato nelle indagini su bin Laden e Al Qaeda (46), e quando (l'allora) Vicedirettore dell'FBI per l'antiterrorismo John O'Neill riuscì finalmente, nonostante le ostruzioni del Dipartimento di Stato, ad andare in Arabia Saudita per interrogare dei sospetti, i sauditi li processarono e li misero a morte prima che potesse interrogarli.

O'Neill si dimise dall'FBI nell'agosto 2001 e divenne capo della sicurezza al World Trade Center, dove morì l'11 settembre. L'analista dei servizi segreti francesi Jean Charles Brisard (che parlò con O'Neill prima della sua morte) dice che O'Neill lasciò perchè ne aveva abbastanza. Brisard dice che bin Laden sa troppo e che la CIA non vuole che testimoni in pubblico. Lo vuole morto o processato nel segreto di un tribunale militare prima che possa parlare (47). Agenti dell'FBI hanno chiesto all'importante avvocato di Washington David Shippers, che mise sotto accusa il presidente Clinton, di fare pressioni per un'udienza al congresso dove essi possono essere chiamati a testimoniare e dire ciò che sanno. Shippers dice gli viene impedito di parlare e che questo è l'unico modo con il quale si possono ottenere le loro informazioni (49). Nel giorno di Halloween del 2001 il quotidiano francese Le Figaro ha scritto che bin Laden era stato nell'Ospedale Americano di Dubai per problemi renali, e che il locale rezident della CIA, e molti familiari, lì gli fecero visita (50). Il direttore dell'ospedale ha negato immediatamente il fatto, ma i giornalisti confermano la loro storia (51).

I Direttori della CIA e dell'ISI si sono incontrati più volte negli anni ed il capo dell'ISI Ahmed Mahmoud è stato a Washington dal 4 settembre 2001 (52). Dopo gli attacchi dell'11 settembre si è incontrato con alti funzionari della Casa Bianca ed è stato inviato in Afganistan per consegnare l'ultimatum di Washington ai talebani (53). Ma allora i servizi segreti indiani dissero a Washington che Mahmoud aveva fatto fare da un suo aiutante un bonifico di 100.000 dollari USA a Mohammed Atta, sospettato dall'FBI di essere il capo dei dirottatori dell'11 settembre, poco tempo prima dell'evento. L'ISI ha rimosso Mahmoud su richiesta di Washington, riferendo in pubblico che aveva dato le dimissioni (54).

AVVERTIMENTI, MANCATE OPPORTUNITA'

Il 31 agosto 2001 il Presidente egiziano Hosni Mubarak avvertì gli Stati Uniti che era imminente un attacco (55). Nell'estate del 2001, secondo articoli sulla stampa russa, i servizi segreti russi notificarono alla CIA che 25 piloti terroristi erano stati specificamente per missioni suicide. Poi, in agosto, il Presidente russo Vladimir Putin ordinò ai suoi servizi di informazione di avvertire il governo USA "nel modo più efficace possibile" di imminenti attacchi ad aeroporti ed uffici governativi (56). Le autorità USA non reagirono quando agenti dei servizi segreti francesi poco prima dell'11 settembre notificarono loro di avere arrestato Zacarias Moussaoui, un francese di origine marocchina sospettato di legami con Al Qaeda. Moussaoui viveva da anni in inghilterra ed anche i servizi segreti britannici l'avevano lasciato stare nonostante gli avvertimenti dei francesi e le richieste di interrogarlo. Infine il governo USA lo arrestò (ed incarcerò) nell'agosto 2001 per illegalità sul passaporto mentre stava prendendo lezioni di volo in Minnesota. Pare che nessuno lo abbia interrogato sugli avvertimenti, sebbene l'11/12/2001 il governo l'abbia accusato di complicità negli attacchi dell'11/9 (sebbene l'abbiano preso prima che potesse partecipare) (57).

Gli scambi in opzioni su azioni nella settimana conclusasi l'11 settembre indicano oltre ogni ragionevole dubbio che alcuni sapevano del disastro che stava per colpire la American Airlines, la United Airlines ed il World Trade Center. L'ex investigatore della narcotici di Los Angeles Michael Ruppert, che divenne un giornalista investigativo quando si accorse che era la CIA a dirigere il traffico di stupefacenti, dice che i servizi di informazione possiedono un software capace di seguire in tempo reale tali scambi di opzioni - in breve, se prestava attenzione alle giuste azioni, la CIA doveva avere un'idea precisa su ciò che stava per accadere. infatti, l'attuale Direttore Esecutivo della CIA fu fino al 1998 vice direttore della banca attraverso la quale vennero acquistate molte delle opzioni (58). Un ex dirigente della banca si è recentemente dichiarato colpevole di essere coinvolto nel riciclaggio del denaro sporco e nel trasporto di forniture militari per destinazioni sconosciute. Uno dei suoi clienti era un pakistano che in parziale pagamento delle forniture militari offriva eroina (59).

UNA CACCIA SENZA RISULTATI

Bin Laden è attualmente fuggito o morto (il governo USA ora ammette che non sa dove sia) (60). Durante l'assedi di Konduz molti velivoli dell'aeronautica pakistana volarono dentro e fuori dalla città ed i testimoni che i pakistani abbiano portato in salvo combattenti talebani. I voli non potevano avvenire senza il permesso USA, ma gli americani hanno finto di non saperne nulla (61). Migliaia di talebani, inclusi molti loro capi, sono scappati sulle montagne e probabilmente in Pakistan, ed un comandante dell'Alleanza del Nord ha ammesso che, seguendo un'antica usanza afgana, lkoro permettono ai nemici vinti di andarsene, con le armi e tutto (62).

Non è chiaro quanto controllo abbiano gli USA su tutto ciò, ma il nostro governo ha investito così tanto sui talebani, Al Qaeda, ed altri gruppi armati islamici - ad esempio, la CIA aiutò ad istituire squadre della morte islamiche in Indonesia a metà anni sessanta (63) -  da essere reclutante ad abbandonarli o distruggerli, specialmente se essi possono essere portati come per magia in posti dove gli USA mantengono una presenza militare, come l'Uzbekistan, le Filippine, l'Indonesia, la Malesia ed il Kosovo.


Riferimenti:

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