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LE AVVENTURE DI PINOCCHIO di
Carlo Collodi
(storia di un burattino) |
Capitolo 1. Come andò che Maestro Ciliegia,
falegname, trovò un pezzo di legno, che piangeva e rideva come
un bambino.
C'era una volta... Un re! diranno subito i miei piccoli
lettori. Appena maestro Ciliegia ebbe visto quel pezzo di legno, si rallegrò
tutto; e dandosi una fregatina di mani per la contentezza, borbottò
a mezza voce: Questo legno è capitato a tempo: voglio
servirmene per fare una gamba di tavolino. Ohi! tu m'hai fatto male! gridò rammaricandosi
la solita vocina. Questa volta maestro Ciliegia restò di
stucco, cogli occhi fuori del capo per la paura, colla bocca spalancata
e colla lingua giù ciondoloni fino al mento, come un mascherone
da fontana. Appena riebbe l'uso della parola, cominciò a
dire tremando e balbettando dallo spavento: Ma di dove sarà
uscita questa vocina che ha detto "ohi"? Eppure qui non
c'è anima viva. Poi si messe in ascolto, per sentire se c'era qualche vocina che si lamentasse. Aspettò due minuti, e nulla; cinque minuti, e nulla; dieci minuti, e nulla! Ho capito disse allora sforzandosi di ridere e arruffandosi la parrucca si vede che quella vocina che ha detto "ohi", me la sono figurata io! Rimettiamoci a lavorare. E perché gli era entrata addosso una gran paura, si provò a canterellare per farsi un po' di coraggio. Intanto, posata da una parte l'ascia, prese in mano la pialla, per piallare e tirare a pulimento il pezzo di legno; ma nel mentre che lo piallava in su e in giù, sentì la solita vocina che gli disse ridendo: Smetti! tu mi fai il pizzicorino sul corpo! Questa volta il povero maestro Ciliegia cadde giù come fulminato. Quando riapri gli occhi, si trovò seduto per terra. Il suo viso pareva trasfigurito, e perfino la punta del naso, di paonazza come era quasi sempre, gli era diventata turchina dalla gran paura. continua >>>>> Scarica
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