I delitti del papato
Un pamphlet molto discutibile
ma da leggere per sua originalità radicale.
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Il Vaticano è l'insidia
permanente
Bisognerebbe ignorare la storia e vivere all'infuori della realtà della vita per poter credere che il Vaticano si contenti oggi di compiere una missione passiva e mistica.
No, il Vaticano non vuole rinunciare a nessuna sua supremazia conquistata fin dai suoi primordi truffando l'ignoranza dei popoli e la credulità dei fedeli, e con blandizie, intrighi, e, magari con minacce, cerca di farsi valere e imporre ai popoli, agli uomini di governo, ai capi di Stato di tutto il mondo.
Senza riandare a fatti e periodi storici lontani, basta osservare la recente azione politica del Vaticano contro la Francia per il tentativo che questa fa di liberarsi dalle pastoie religiose, per farsi una pallida idea di quello che la chiesa domani sarebbe capace di tentare e di organizzare contro i suoi nemici.
Se oggi il Vaticano non osa chiamare in Italia eserciti di altre nazioni per farsi ripristinare nel suo antico potere temporale, è perché sa che nessun regnante, nessun capo di Stato è così folle da aderire a tale pericoloso invito ; è perché sa che tutti i popoli e più di tutti il popolo italiano saprebbero erigere così potente barricata di petti umani che nessun esercito di tiranni potrebbe abbattere.
Non dunque sentimento di mansuetudine lo trattiene dal versare sangue generoso e dall'assumere un atteggiamento di aperta aggressiva ribellione, ma il momentaneo difetto di potenza materiale.
Fate che domani riesca con oro, con seduzioni, con intrighi, con tradimenti a lanciare "gli uni contro gli altri armati" e lo farà senza esitanza, senza scrupoli, senza pentimento e su tanta rovina si ergerebbe coi suoi roghi, ed imporrebbe le sue menzogne, il suo dominio assoluto sulla coscienza degli uomini e sulla vita dei popoli.
La Spagna, che più di tutti gli altri paesi è anche oggi sotto il dominio del papato ; la Spagna che ha accolto nel suo seno quei preti e quei gesuiti che non potevano più trovare comodo soggiorno in Italia e in Francia ; la Spagna che è la più popolata di conventi, dove oltre a molte porcherie, si fa una concorrenza spietata ai lavoratori laici, e dove si fabbricano anche bombe e monete false, è il paese dove ancora in pieno secolo XX è stato possibile il martirio di Francisco Ferrer, martirio che ci ricorda la ferocia implacabile di Pietro Arbues e gli esecrandi delitti della santa Inquisizione.
E gli storici e gli scrittori a servizio del Vaticano e dei gesuiti, non potranno a loro beneplacito svisare la terribile e vergognosa verità delle gesta dei cristianissimi della Spagna, perché tutto il mondo civile sa che i gesuiti in sottana in cappa e spada hanno inquisito, assassinato, bruciato e seguitano ad inquisire, assassinare e bruciare uomini e libri che rappresentano e sono l'esponente della più alta civiltà e della nuda verità.
Né il Vaticano può dire che di tanto scempio egli non ha responsabilità alcuna, perché basta a smentirlo l'altra potenza e considerazione di cui circonda il gesuita spagnuolo Merry del Val e gli altri suoi colleghi e connazionali sedenti, con vergogna degli italiani, ancora in Vaticano da dove impartiscono ordini di resistenza e ribellione ai vescovi della Francia e lodi ed incoraggiamenti ai vescovi, ai monaci, ai preti della Spagna e di tutto il mondo.
Nulla lascia d'intentato l'idra vaticanesca per avere a suoi alleati nella reazione, nella persecuzione e nel dominio gli uomini di governo e la borghesia avida e retrograda. Si deve alla sua abilità nella doppiezza, nel calcolo, nella finzione se riesce molte volte a spaventare i timidi riformatori della borghesia - che sarebbero disposti a governare e sfruttare senza l'ausilio del fantastico dio e della chiesa - facendo ad essi intravedere lo sfacelo della società senza il freno morale della religione.
E nei momenti in cui le agitazioni proletarie raggiungono una fase acuta e un atteggiamento apertamente ribelle, quest'idra viene quasi invocata dalle classi abbienti e dagli uomini di governo, i quali assai volentieri incoraggiano apertamente o di sottomano i clericali che si fanno i volontari carabinieri e crumiri dei laici e ribelli lavoratori. Ma . in guardia da tale aiuto !
In Francia, prima che altrove, i clericali fecero il loro esperimento dell'organizzazione gialla dei lavoratori, da contrapporre ai sindacati libertari, e su cui rossi fiammeggianti vessilli, arditamente sta scritto il grande motto, che compendia una grande idea : "Né dio, né padrone".
E la borghesia repubblicana, anche quella di tinta un po' liberale, incoraggiò e si servì di questa organizzazione. Ma quando s'accorse che gli organizzatori clericali preparavano quelle forze non tanto per servizio della borghesia, o dello stato repubblicano, ma per potere essi dettare e imporre la loro volontà, i loro interessi e la loro religione alla borghesia e allo stato ; quando s'accorse che quelle masse organizzate servivano per deridere, insultare, battere i migliori figli della Francia ; quando s'accorse che servivano per fomentare odii selvaggi e la campagna antisemita ; quando scorse i componenti le leghe gialle fra i più furiosi insolenti denigratori e insultatori di Emilio Zola, finalmente allora capì che i clericali volevano preparare la Vandea, per soffocare la repubblica e instaurare l'inquisizione e si difese energicamente, reagì, e i ribelli lavoratori salvarono la repubblica.
Però fino a questo periodo la Francia era stata prediletta dalla Chiesa, perché dalla Francia era partito l'esercito repubblicano per venire a Roma a soffocare nel 1849 quella gloriosa repubblica e per restituire - viltà suprema - Roma al papa. Dalla Francia i gesuiti, padroni delle più grandi industrie e monopolizzatori di ingenti capitali, potevano offrire ogni anno molta paglia al povero pontefice prigioniero, e promettevano un buon numero di esaltati combattenti, pronti a dar la vita per il trionfo della Chiesa. Quindi il brusco cambiamento operatosi nella politica francese e nei rapporti fra quel governo e il Vaticano doveva far provare ai papisti dolore e rabbia.
Pertanto costoro non si limitano a sfogarsi pregando il loro dio e guardando con aria mistica il loro mistico cielo, perché riporti i miscredenti, le pecorelle smarrite, sulla retta via ; ma insidiano, combattono, diffamano, s'impongono ; strappano gli allievi ai maestri laici, strappano i libri di scuola che non contengono le loro menzogne religiose, li rubano ai giovanetti per salvare la loro anima !!!
Ed anche per questo il Vaticano ordina ai preti di obbedire i vescovi, e ai vescovi manda i suoi ordini di guerra, d'infiltrazione, di penetrazione, e soprattutto gli ordini riguardano d'instaurare ovunque scuole di religione e di preparare per una futura riscossa una generazione di fedeli alla chiesa e al papa.
Le aquile nere del Vaticano sanno che l'avvenire dei popoli dipende dalla scuola, perché è la dove si formano i futuri cittadini, i futuri padri di famiglia, le future madri, perciò comprendono quanto sia utile per loro e per la loro religione incominciare ad esercitare sulla coscienza dei bambini un dominio assoluto, e ad imbeverare di pregiudizi quelle deboli intelligenze. Così facendo sanno di lavorare per un loro fecondo avvenire e quindi per essi i più spietati nemici sono tutti coloro che con grande intelletto ed amore, si dedicano con attività ed energia a far sorgere la scuola libera da pastoie religiose e politiche.
Fate dei comizi magari numerosi e rumorosi ; votate quanti importanti ordini del giorno volete contro la setta nera, e voi troverete i suoi scribacchini disposti magari a discutere e a prendervi in giro ; aprite invece un ricreatorio laico, un orfanotrofio laico, una scuola libera e voi subito scorgerete la rabbia furibonda che i preti provano cercando d'insidiare con ogni mezzo gli iniziatori e l'iniziativa.
Che cosa bisognerebbe ancora che facesse il Vaticano contro la libertà dei popoli e contro il libero pensiero, per farlo riconoscere da tutti come il più implacabile nemico dell'umanità ?
continua