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Il "Canto del Beato" rappresenta - senza ombra di dubbio - uno dei testi più sacri e sbalorditivi dell'intera umanità storica. Intanto, perchè esso offre non già un'indicazione di Dio, ma la Sua visione completa, a chi sappia abbandonarsi completamente ai fremiti di rivelazione che vengono, ivi, esposti.

Ogni religione, evidentemente, scaturisce dalle più alte necessità spirituali dell'uomo. Ognuna d'esse - a prescindere dalla latitudine in cui nasce - indica Dio; e lo fa, cercandoLo oltre il vasto mondo della forma, mentre Lo considera - in un certo senso - avulso da questa.
La Bhagavad Gita - capovolgendo i termini del rapporto - mostra Dio, strettamente identificato con la natura universale, e colma, così, ogni vuoto tra l'uomo e Lui.

Il Poema sacro è uno dei capitoli della Mahabharata, e ci riporta l'insegnamento, il Vangelo di Sri Krishna. È stato composto 300 anni circa avanti la nascita di Cristo; tuttavia, gli avvenimenti storici con i quali si confronta si situano in epoca più antica; la grande guerra descritta dalla Bhagavad Gita avvenne in una data che la critica moderna fissa a 1.000 anni prima di Cristo.