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Famosi pacifisti fonte
BERTOLT BRECHT

Poeta, drammaturgo, comunista libertario. La sua letteratura è una dissacrazione del militarismo e le sue poesie (si pensi a "Generale") sono state il riferimento per molti insegnanti che hanno svolto un'azione di educazione alla pace nella scuola. Scrisse: "Quando è l'ora di marciare contro il nemico molti non sanno che il nemico marcia alla loro testa".

DOM HELDER CAMARA

Vescovo cattolico brasiliano. Dal 1966 ha guidato e animato una serie di azioni nonviolente intraprese dai più poveri per i loro diritti e per la terra. Ha scelto di vivere in povertà lasciando il palazzo vescovile ed è stato spesso minacciato di morte. Alcuni dei suoi più stretti collaboratori (sacerdoti) sono stati uccisi. Continua a operare per la diffusione in tutto il mondo della nonviolenza. Così si è descritto: "Quando aiuto i poveri dicono che sono un santo, quanto chiedo perchè sono poveri dicono che sono un comunista". Tra i suoi libri: "Rivoluzione nella pace" (Jaka Book).

ALDO CAPITINI (1899-1968)

È il padre della nonviolenza in Italia. Cattolico, prese però le distanze dalla Chiesa dopo il Concordato. Capitini, come scrive lui stesso in "Attraverso due terzi del secolo", era indipendente dalla religione tradizionale da anni prima del 1919, quando cominciava la sua formazione autodidattica. Dopo il concordato tra Chiesa e Stato Fascista decise di lavorare a una riforma religiosa ispirata alle fonti della spiritualità, a Gesù, a S. Francesco, a Gandhi, una riforma, come scrisse in varie occasioni, per una religione aperta, libera dai dogmi, dalle chiusure, dalle idolatrie, dai condizionamenti mondani non solo del cattolicesimo ma di tutte le religioni tradizionali. Altre due note marginali: nel 1933 ha perso il posto di segretario alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Partecipò alla resistenza non armata antifascista, di cui fu uno dei promotori più attivi in Italia, fino al 1943: come nonviolento non partecipò alla guerra partigiana, scrivendo in seguito che l'opposizione nonviolenta deve essere preparata estesamente prima del momento in cui dovrà servire. Il regime distanze dalla Chiesa dopo il Concordato. Capitini, come scrive lui stesso in "Attraverso due terzi del secolo", era indipendente dalla religione tradizionale da anni prima del 1919, quando cominciava la sua formazione autodidattica. Dopo il concordato tra Chiesa e Stato Fascista decise di lavorare a una riforma religiosa ispirata alle fonti della spiritualità, a Gesù, a S.Francesco, a Gandhi, una riforma, come scrisse in varie occasioni, per una religione aperta, libera dai dogmi, dalle chiusure, dalle idolatrie, dai condizionamenti mondani non solo del cattolicesimo.

DOROTHY DAY (1897-1980)

Pacifista americana. È stata più volte in carcere per le sue lotte nonviolente contro la guerra e le ingiustizie. Ha fondato decine di case di ospitalità urbane e comunità agricole per i più poveri. Ha fondato nel 1933 il mensile "Catholic Worker", tuttora diffuso. Per conoscerne la vita: Jim Forest "L'anarchica di Dio" (Paoline).

DANILO DOLCI (1924-vivente)

Dopo aver vissuto nella comunità cristiana di Normadelfia, si trasferisce nel '52 a Trappeto(PA), "il paese più misero che aveva visto". Lì opera con metodi nonviolenti contro la mafia e in difesa dei più poveri, arrivando a digiuni ad oltranza. Nel '58 fonda a Partinico il Centro Studi e Iniziative per la piena occupazione. Da alcuni anni si occupa prevalentemente di corsi di educazione alla nonviolenza e alla pace per insegnanti. Il C.S.I. (Centro Studi Iniziative) è in Largo Scalia 1, 90047 Partinico (PA). Tra i suoi libri: "Inventare il futuro" (Laterza), "Dal trasmettere al comunicare" (Sonda).

ALBERT EINSTEIN

Ha dato il più rilevante contributo alla fisica moderna. Ebreo, oppositore del nazismo, partecipò alla progettazione della bomba atomica. Ne divenne poi il più fiero oppositore quando, sconfitto Hitler, l'atomica divenne strumento per la conquista della supremazia militare e potenziale mezzo di annientamento dell'umanità.

ANNA FRANK (1929-1944)

Nacque a Francoforte da una famiglia di ebrei tedeschi. In seguito alle persecuzioni Anna, sua sorella e i suoi genitori dovettero nascondersi per sfuggire alla deportazione. Vissero così per quasi due anni in una piccola mansarda di una famiglia amica, insieme ad un'altra famiglia ebrea.Nell'agosto del 1944 il nascondiglio venne scoperto e tutti vennero portati nei campi di concentramento. Anna e sua sorella morirono a Bergen Belsen, poco prima della fine della guerra. Al suo tredicesimo compleanno Anna Frank aveva ricevuto in regalo un diario, nel quale scrisse fino al giorno della sua deportazione. È stato pubblicato in tante lingue ed è uno dei più importanti documenti della storia umana.

ELISABETH FRY (1780-1845)

Quacchera, dopo una tenace lotta nonviolenta riuscì a visitare il carcere femminile di Newgate (Londra) senza protezione armata. Rimase talmente scossa dall'abbandono e dalla sporcizia nella quale erano costrette a vivere queste donne (definite "iene" dalle autorità carcerarie) che continuò a visitarle. Guadagnò la stima delle donne incarcerate ed insegnò loro a studiare e a cucire. Lottò per far conoscere questa situazione all'opinione pubblica provocando una profonda trasformazione del sistema carcerario sia inglese che europeo.

GANDHI (1869-1948)

Si laureò in Inghilterra diventando avvocato. Dal 1893 al 1914 visse in Sudafrica applicando le tecniche della nonviolenza alle lotte per l'uguaglianza razziale e sociale. Nel 1919 iniziò in India la lotta nonviolenta, basata sulla non-collaborazione e la disobbedienza civile, per l'indipendenza del Paese dal dominio inglese, che fu conquistata nel 1947. Gandhi lottò contro l'odiosa suddivisione in caste della società indiana. Delle comunità religiose-nonviolente da lui fondate facevano parte anche gli appartenenti all'ultimo gradino sociale, ossia gli "intoccabili". Tra i suoi libri: "La mia vita per la libertà" (Newton), "Teoria e pratica della nonviolenza" (Einaudi).

JEAN e HILDEGARD GOSS-MAYR

Jean Goss, combattente nella seconda guerra mondiale (riceve varie medaglie), viene fatto prigioniero dai tedeschi. Nel campo di concentramento scopre il cristianesimo e la nonviolenza. La moglie Hildegard rinuncia ad una brillante carriera universitaria per dedicarsi a tempo pieno alla lotta nonviolenta per la giustizia e la pace. Jean e Hildegard girano il mondo creando e animando gruppi di azione liberatrice nonviolenta e animando il MIR. Hanno dato un contributo essenziale alla lotta nonviolenta delle Filippine per la caduta del dittatore Marcos.

FRANZ JAGERSTATTER

Contadino tedesco, padre di tre bambine, fu condannato a morte e ucciso il 9 agosto 1943 per essersi rifiutato di prestare servizio militare nell'esercito nazista. Basava la sua obiezione di coscienza sulla fede cattolica; era uno dei responsabili della sua parrocchia ma nessuno lo seguiva. Il suo gesto fu condannato dal suo parroco e perfino dai vescovi della sua regione, e rimase apparentemente inutile fino agli anni '60, allorchè un dirigente del Pentagono, letta la sua storia, si adoperò per far cessare la guerra degli USA nel Vietnam.

MARTIN LUTER KING (1929-1968)

Giovane pastore della Chiesa Battista nel sud degli USA guidò la lotta delle popolazioni nere per i propri diritti. Ecco un esempio: nel 1955 Rosa Parks, una sarta nera di Montgomery, fu imprigionata per essersi rifiutata di cedere il posto in autobus ad un giovane bianco. King allora organizzò il boicottaggio degli autobus da parte dei neri, che durò 382 giorni, e che si concluse con l'abolizione della segregazione sui mezzi pubblici. Dopo aver promosso nel '63 una manifestazione di 250.000 persone, venne discussa una legge per l'uguaglianza dei diritti civili (approvata l'anno seguente). Nel '64 gli fu assegnato il Premio Nobel per la pace. Fu assassinato a Memphis nel 1968. Tra i suoi libri: "Marcia verso la libertà", "La forza di amare" (ed.SEI).

GERTRUD KURZ (1890-1972)

Donna di fede evangelica, nata in Svizzera, è stata per molti anni Presidente del Movimento Cristiano per la Pace, che promuove campi di lavoro e di studio nazionali ed internazionali (Sede italiana: Via Rattazzi 24, 00185 Roma, tel.06-734430). La sua casa fu rifugio per perseguitati, emarginati, profughi. Aiutò in particolar modo gli ebrei a trovare rifugio in Svizzera, dove molte autorità si rifiutavano di ospitarli e che venivano perciò rimandati nella Germania nazista. Ha lavorato inoltre per la riconciliazione fra ebrei ed arabi.

GIORGIO LA PIRA

Fu sindaco di Firenze per molti anni. Animato da una profonda fede cattolica, fece numerosi viaggi (Vietnam, Palestina, URSS, ecc.) per promuovere la pace e la riconciliazione. Invitò a Firenze i sindaci di tutto il mondo per una collaborazione per la pace. Aiutò i lavoratori della Pignone quando occuparono la fabbrica. Quando in Italia fu proibita la proiezione del film francese di Autant Lara sull'obiezione di coscienza "Non uccidere", La Pira lo fece proiettare a Firenze e per questo fu denunciato al procuratore della repubblica. La causa si trascinò per molto tempo. Ne seguì una nuova legge sulla censura che riconosceva la censurabilità solo degli aspetti relativi al "buoncostume". Così il film potè essere proiettato ovunque nel nostro paese.

ALBERTO LUTHULI

Sudafricano, capo tribù degli Zulù, insegnante evangelico, fu il presidente dell'ANC (Congresso Napresidente dell'ANC (Congresso Nazionale Africano) che, insieme al Congresso Indiano del Sudafrica, negli anni '50 riprese la lotta nonviolenta iniziata da Gandhi alcuni decenni prima nel Sudafrica. Migliaia di persone, anzitutto donne, boicottarono gli autobus in cui vigeva la distinzione razziale, non acquistarono certi prodotti agricoli, disIl Sudafrica appartiene e tutti coloro che vivono in esso, neri e bianchi, e nessun governo può pretendere giustamente l'autorità se son si basa sulla volontà del popolo..."; questa fu la dichiarazione approvata da migliaia di manifestanti nel '56 a Kliptown nonostante le misure di polizia. Come molti nonviolenti anche Luthuli viene più volte incarcerato e processato. Nel 1961 ricevette il Premio Nobel per la pace. Nel 1967 morì in un incidente misterioso, mai chiarito.

DON PRIMO MAZZOLARI

Partì volontario nella Prima Guerra Mondiale. Lì maturò la decisione di lottare tutta la vita contro la guerra e la violenza. Nel 1943, parroco, fu arrestato due volte. Rischiò la deportazione in Germania. Dopo la guerra fondò il periodico "Adesso" che aggregò migliaia di simpatizzanti. Nel 1951 gli venne proibito di dirigere il giornale e di predicare nella diocesi. Prima di morire fu ricevuto da Giovanni XXIII che riconobbe in lui un esempio profetico. Scrisse numerosi libri, fra cui "Non uccidere", che ebbe una grande influenza su La Pira, Don Milani e altri.

CHICO MENDEZ

Sindacalista brasiliano, condusse una lotta contro i latifondisti che distruggevano la Foresta Amazzonica. Minacciato più volte non abbandonò la sua lotta. Fu assassinato da sicari dei latifondisti.

MAX JOSEF METZGER (1887-1944)

Fu cappellano militare tedesco. Quest'esperienza lo trasformò in operatore di pace e di riconciliazione. Nel 1917 scrisse "Pace sulla terra" e partecipò a numerosi congressi contro la guerra. Diventò un animatore del MIR. Dopo l'avvento di Hitler fu arrestato più volte. Condannato a morte per un suo scritto sulla pace, nel 1944 fu condotto nel patibolo.

DON LORENZO MILANI

Viceparroco di S.Donato, in Toscana, lavorò con gli operai e i più poveri. Ne derivò il libro "Esperienze pastorali", la cui diffusione - in un primo tempo permessa - fu poi vietata dalla Chiesa. Venne trasferito per punizione nello sperduto paesino di Barbiana, dove non arrivavano nè strade nè luce elettrica. Lì fondò una scuola a tempo pieno per i pochi ragazzi del posto che divenne famosa e meta di pellegrinaggio umano e culturale. Scrisse una lettera in difesa di alcuni obiettori di coscienza calunniati da un gruppo di cappellani militari. Per questa lettera fu processato, assolto nel '67 e condannato nel '68 in appello, dopo la sua morte avvenuta il 26 giugno 1967. Dall'impegno sociale e umano della scuola di Barbiana è nata "Lettera ad una professoressa". È stato inoltre pubblicato l'opuscolo "L'obbedienza non è più una virtù"(edizioni LEF, Firenze), un classico del pensiero di don Milani, che contiene la lettera incriminata e la sua autodifesa al processo.

ERNESTO TEODORO MONETA (1833-1918)

È l'unico italiano ad aver ricevuto - nel 1907 - il Premio Nobel per la pace. Partecipò all'insurrezione milanese del 1948 e alle spedizioni di Garibaldi. Svolse attività giornalistica e dal 1989 pubblicò ogni anno l'almanacco "Giù le armi". Creò in tutt'Italia "Società per la pace". Dopo la battaglia di Adua raccolse 130.000 firme per fermare la guerra. Tuttavia la sua coerenza pacifista fu altalenante e non si oppose all'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.

FLORENCE NIGHTINGALE (1823-1910)

Scrittrice, musicista, parlava varie ligue. Fu una donna che andò controcorrente nel suo tempo. Di nobili origini, si inimicò la famiglia respingendo numerose offerte di matrimonio per dedicarsi a missioni umanitarie, spinta dalla sua fede cristiana. Apprese i concetti elementari di infermeria e, nel 1854, mossa da un articolo sulle condizioni in cui vivevano i feriti nella guerra in Crimea, si recò in zona di guerra aiutando migliaia di feriti. La sua opera ispirò Henri Dunant, medico svizzero noto per la fondazione della Croce Rossa e della Convenzione di Ginevra.

ALFRED NOBEL (1833-1896)

Inventore della dinamite, fu uno dei primi scienziati a riflettere criticamente sugli effetti delle invenzioni in campo militare. Decise di istituire un premio per gli usi umanitari della scienza e per la promozione della pace mediante un apposito riconoscimento (il Premio Nobel per la pace).

OPPENHEIMER

È stato il padre della bomba atomica. Dopo la sconfitta di Hitler fu favorevole ad abbandonare per sempre l'uso dell'atomica. Fu processato perchè si rifiutò di collaborare con il governo statunitense nella strategia della guerra fredda.

ADOLFO PEREZ ESQUIVEL

Premio Nobel nel 1980. Ricevendolo dichiara che non è per lui ma per tutti i poveri e gli oppressi dell'America Latina. Scultore e architetto argentino, attivista del MIR, coordinatore del SERPAJ (Servizio per la Pace e la Giustizia in America Latina), fu incarcerato e torturato nel 1977 e liberato grazie alla lotta internazionale nonviolenta.

GIANNI RODARI

Ha scritto poesie e favole per bambini. Ha educato alla pace usando parole semplici e una fantasia illimitata. Nonostante il suo ottimismo e la sua fiducia nell'uomo ebbe modo di inserire in una sua favola questa frase che fa non poco riflettere (anche sui compiti della telematica per la pace): "La salvezza dell'umanità dipende da un messaggio che un muto deve trasmettere per telefono ad un sordo".

OSCAR ROMERO

Vescovo di San Salvador, capitale del Salvador, fu ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava la messa. Ha difeso i poveri, gli oppressi, denunciando in chiesa e con la radio della diocesi le violenze subite dalla popolazione. Pochi giorni prima di morire aveva invitato i soldati e le guardie nazionali a disubbidire all'ordine ingiusto di uccidere.

BERTRAND RUSSEL

Matematico, padre della logica moderna, filosofo del pensiero laico, fu insieme ad Einstein uno degli scienziati che più si impegnò per il bando delle armi atomiche. Ha scritto: "I nuovi poteri che la scienza ha dato all'uomo possono essere usati senza pericolo solo da coloro che, o con lo studio della storia o con l'esperienza della loro vita, hanno acquistato un certo rispetto per i sentimenti umani e tenerezza verso le passioni che danno colore all'esistenza quotidiana degli uomini e delle donne".

ALBERT SCHWEITZER (1875-1965)

Protestante, studiò medicina per aiutare i sofferenti. Nel 1913 si trasferì in Africa, nel Gabon, dove fondò un ospedale nella giungla. Negli anno '50 protestò contro le armi atomiche. La sua massima era il rispetto della vita, cioè di ogni essere umano, animale, pianta. Nel 952 ricevette il Premio Nobel per la pace.

HERMAN STOHR (1898-1940)

Luterano, aderì al MIR. Protestò più volte contro il nazismo. Nel 1939 si rifiutò di arruolarsi; chiese di svolgere un servizio civile utile verso gli ebrei, i polacchi, ecc. In prigione si rifiutò di giurare fedeltà ad Hitler. Venne condannato a morte e ucciso il 21 giugno 1940.

HENRY DAVID THOREAU (1817-1862)

Scrittore statunitense, profondamente religioso, fu il primo obiettore di coscienza alle spese militari. Infatti si rifiutò di pagare le tasse per protesta contro la guerra contro il Messico e lo schiavismo. Scrisse "Disobbedienza civile", un saggio che ebbe grande influenza su Tolstoi e molti altri.

LEONE TOLSTOJ

Oltre ad essere un gigante della letteratura e un maestro della pedagogia, fu uno dei primi obiettori di coscienza. Riteneva che il modo migliore per evitare le guerre fosse quello di disobbedire alla macchina bellica e al militarismo.

MARINELA GARCIA VILLAS

Donna salvadoregna coraggiosissima, si laureò in legge per difendere i diritti umani dei campesinos e i poveri del suo Paese. Continuò il suo lavoro malgrado arresti e torture. Riarrestata, morì torturata il 13 marzo 1983. Per conoscerne l'opera: Bimbi-La Valle "Marianela e i suoi fratelli" (Feltrinelli).

BERTA VON SUTTNER

Figlia di un generale austriaco (nacque nel 1843) pubblicò nel 1889 "Giù le armi", un romanzo di denuncia della guerra, tradotto in tutte le principali lingue (pubblicato in Italia dalle Edizioni Gruppo Abele). Viaggiò e scrisse molto, promuovendo i primi grandi convegni per la pace (importantissimo quello del 1889). Stimolato da lei Alfred Nobel (vedi) istituì il Premio Nobel per la pace.