Jiddu Krishnamurti (Madanapalle, 12 maggio 1895 -- Ojai, 18 febbraio
1986) è stato un filosofo apolide. Di origine indiana, non
volle appartenere a nessuna organizzazione, nazionalità o religione.
Nel 1909, ancora bambino, fu notato da C.W. Leadbeater in India, sulla
spiaggia privata della sede della Società Teosofica (un movimento
filosofico fondato nel 1875 dall'americano Henry Steel Olcott e dall'occultista
russa Helena Petrovna Blavatsky) di Adyar, un sobborgo di Chennainel
Tamil Nadu.
È considerato l'ultimo Iniziato vivente in attesa della venuta
del futuro Maitreya; l'allora presidente della Società Teosofica
Annie Besant che lo teneva vicino come fosse suo figlio, lo allevò
con lo scopo di utilizzare le sue capacità come veicolo del
pensiero teosofico.
Viaggiò per il mondo tutta la sua vita fino all'età
di novant'anni parlando a grandi folle di persone e dialogando con
gli studenti delle numerose scuole da lui costituite con i finanziamenti
che otteneva.
Quello che stava a cuore a Krishnamurti era la liberazione dell'uomo
dalle paure, dai condizionamenti, dalla sottomissione all'autorità,
dall'accettazione passiva di qualsiasi dogma.
Il dialogo era la forma di comunicazione che preferiva. Voleva capire
insieme ai suoi interlocutori il funzionamento della mente umana e
i conflitti dell'uomo.
Riguardo ai problemi della guerra e della violenza in genere, era
convinto che solo un cambiamento dell'individuo può portare
alla felicità e che le strategie politiche, economiche e sociali
non siano soluzioni radicali alla sofferenza umana.
Insisteva sul rifiuto di ogni autorità spirituale o psicologica,
compresa la propria, ed era interessato a capire come la struttura
della società condizioni l'individuo.
Necessario per comprendere J. Krishnamurti è l'intenzione di
non aspettarsi aiuti dall'esterno bensì di porsi come maestro
di se stessi e di scavare per scoprire l'umanità partendo dalla
intimità.
|