Frasi di Gandhi sulla non-violenza
Il fine da perseguire è la felicità delluomo congiunta
al suo pieno sviluppo intellettuale e morale. Questo fine può raggiungersi
con il decentramento. Il sistema dellaccentramento è incompatibile
con una struttura non-violenta della società.
Leconomia che ignora o trascura i valori morali è fallace.
Lestensione della legge della non-violenza alla sfera delleconomia
significa nullaltro che lintroduzione dei valori morali nelle
regole del commercio internazionale.
Leguaglianza economica è la chiave di volta dellindipendenza
non-violenta.
Luomo ha costantemente progredito verso la non-violenza. I nostri
più remoti antenati erano cannibali. Poi sopraggiunge unepoca
in cui ne ebbero abbastanza di cannibalismo e cominciarono a vivere di caccia.
In seguito venne il momento in cui luomo si vergognò di fare
la vita del cacciatore errabondo. Perciò si dedicò allagricoltura
e si affidò soprattutto alla madre terra per averne cibo. Così,
da nomade che era, si fissò in una vita stabile e incivilita, fondò
villaggi e città, e da membro di una famiglia diventò membro
di una comunità e di una nazione. Tutti questi sono indizi del progredire
della non-violenza e del regredire della violenza.
La non-violenza è il culmine del coraggio.
La non-violenza è la forza più grande di cui lumanità
dispone. La sua potenza supera quella della più potente arma di distruzione
che lingegno umano possa inventare.
La non-violenza è la legge della nostra specie, come la violenza
è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli
non conosce altra legge che quella della forza fisica. La dignità
delluomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza
dello spirito.
La non-violenza e la viltà vanno male insieme. Posso immaginare
un uomo completamente armato che in fondo sia un vile. Il possesso di armi
sottintende un elemento di paura, se non di viltà. Ma la vera non-violenza
è impossibile, se non si possiede autentico coraggio.
La non-violenza non è una virtù monacale destinata a
procurare la pace interiore e la salvezza eterna, ma una regola di condotta
necessaria alla società, per chi vuol vivere nel rispetto della dignità
umana e progredire verso il raggiungimento della pace a cui lumanità
da sempre aspira.
La non-violenza per me non è un semplice principio filosofico.
È la regola e il respiro della mia vita
Non è questione
di intelletto, ma di cuore.
La somma dellesperienza dei saggi del mondo è a nostra
disposizione e lo sarà per tutto il tempo a venire. Non vi sono molte
verità fondamentali, ma una solva verità fondamentale, che
è la Verità stessa, conosciuta altrimenti come Non-violenza.
Le grandi nazioni dovrebbero cessare di credere nella competizione
che uccide lanima e rinunciare a desiderare la moltiplicazione dei
bisogni e, quindi, laccrescimento dei beni materiali. Oso affermare
che la dottrina della non-violenza resta valida anche tra stati e stati.
Per quanto possa condividere e ammirare una degna causa, mi oppongo
irriducibilmente a qualunque metodo violento, seppure al servizio della
più nobile delle cause.
Se per forza sintende la forza morale, allora la donna è
infinitamente superiore alluomo. Non ha maggiore intuizione, maggiore
abnegazione, maggior forza di sopportazione, maggior coraggio? Senza di
lui luomo non potrebbe essere. Se la non-violenza è la legge
della nostra esistenza, il futuro è con la donna. Chi può
fare appello al cuore più efficacemente della donna?
Altre frasi di Gandhi
Al pari degli uccelli e degli animali, ciascuno uomo ha un uguale
diritto alle cose necessarie per vivere.
Cè un ordine nelluniverso, cè una
legge immutabile che governa ogni cosa e ogni essere che esiste o vive.
Credo nellassoluta unicità di Dio e, quindi, dellumanità.
Che importa se abbiamo molti corpi? Abbiamo unanima sola. I raggi
del sole sono molti per via della rifrazione, ma hanno la stessa fonte.
Perciò non posso separarmi dallanima più malvagia, né
può essermi rifiutata lidentità con quella più
virtuosa.
Dobbiamo rifiutare di lasciarci togliere la terra da sotto i piedi.
Un uomo che affoga non può salvare gli altri.
È assolutamente giusto avversare e combattere un sistema, ma
avversare e combattere lautore equivale ad avversare e combattere
se stessi.
È la natura sociale delluomo a distinguerlo dalla materia
bruta. Per quanto lindipendenza sia un suo privilegio, linterdipendenza
è allo stesso modo un suo obbligo. Solo un uomo arrogante pretende
di essere indipendente da tutti e di bastare a se stesso.
È necessaria una disciplina rigida, di ferro, per ottenere
qualcosa di grande e duraturo. Una simile disciplina non si conquista con
il puro dibattito accademico, o con il ricorso alla ragione e alla logica.
La disciplina si impara alla scuola delle avversità.
Finché un uomo non si pone di sua libera volontà ultimo
tra le creature sue simili, non vi è salvezza per lui.
I doveri verso se stessi, la famiglia, il paese e il mondo non sono
indipendenti luno dallaltro. Non si può servire il paese
facendo torto a se stessi o alla famiglia. Similmente, non si può
servire il paese facendo torto al mondo in generale.
Il coraggio è il primo requisito della spiritualità.
I vili non possono mai essere morali.
Il fatto che vi siano ancora tanti uomini vivi nel mondo, mostra che
esso si fonda non sulla forza delle armi, ma sulla forza della verità
e dellamore. Perciò la prova maggiore e più inattaccabile
di questa forza si trova nel fatto che, nonostante le sue guerre, il mondo
continua a vivere.
Il fine supremo da considerare è luomo.
Il marito e la moglie si fondono luno nellaltra. Sono
uno in due, o due in uno.
Il nostro contributo al progresso del mondo deve consistere nel mettere
ordine nella nostra casa.
Il vero ornamento della donna è la sua indole, la sua purezza.
Lassoggettamento delle subdole passioni mi sembra molto più
difficile della conquista fisica del mondo con la forza delle armi.
Lumanità non è divisa in compartimenti stagni
che precludono di passare dalluno allaltro. Se anche li si contasse
a migliaia resterebbero nondimeno collegati gli uni agli altri.
La capacità di adattamento non è imitazione. Significa
invece facoltà di resistenza e di assimilazione.
La civiltà, nel senso del termine, non consiste nella moltiplicazione,
ma nella volontaria e deliberata restrizione dei bisogni. Questa soltanto
porta la felicità e il vero appagamento, e accresce la facoltà
di servire. Un certo grado di armonia e benessere fisico è necessario;
ma oltre questo livello diventa un impaccio, anziché un aiuto. Perciò
lideale di creare un numero illimitato di bisogni e di soddisfarli
me sembra unillusione e uninsidia. A un certo punto, la soddisfazione
dei bisogni fisici, e anche dei bisogni intellettuali del proprio io limitato,
deve subire un brusco arresto prima di degenerare in voluttà fisica
e intellettuale. Bisogna ordinare la propria vita fisica e intellettuale
in modo che non impacci il servizio allumanità, verso il quale
si dovrebbero concentrare tutte le proprie energie.
La condizione prima di unattitudine umana è un poco di
umiltà, un poco di diffidenza sulla correttezza della propria condotta
e un poco di disponibilità.
La forza non viene dal vigore fisico. Viene da una volontà
indomabile.
La libertà esteriore sarà esattamente proporzionale
alla libertà interiore alla quale potremo esserci elevati in un dato
momento.
La mia opera sarà compiuta quando sarò riuscito a convincere
la famiglia umana che ogni uomo donna, per quanto fisicamente debole, è
il difensore della propria libertà e del rispetto nei propri confronti;
e che questa difesa è destinata a prevalere anche se tutto il mondo
si schierasse contro il singolo che resiste.
La musica divina scorre incessantemente dentro di noi, ma i sensi
rumorosi sommergono questa musica delicata, che è diversa a infinitamente
superiore a qualsiasi cosa possiamo percepire o ascoltare con i nostri sensi.
La purezza della vita è larte più alta e vera.
La religione è un unico albero con molti rami. In quanto rami,
si può dire che le religioni sono molte, ma in quanto albero, la
religione è una sola.
La vera conoscenza della religione abbatte le barriere tra fede e
fede.
La vera fonte dei diritti è il dovere. Se adempiamo ai nostri
doveri, non dovremo andare lontano a cercare i diritti.
La vera moralità non consiste nel seguire la via battuta, ma
nel trovare il sentiero vero per noi e nel seguirlo senza paura.
La verità risiede in ogni cuore umano, e qui bisogna cercarla;
bisogna lasciarsi guidare dalla verità quale ciascuno la vede. Ma
nessuno ha il diritto di costringere gli altri ad agire secondo la propria
visione della verità.
La vita è un anelito. Il suo compito è tendere alla
perfezione, che è realizzazione di sé. Lideale non deve
essere abbassato per via delle nostre debolezze o imperfezioni.
La voce di nessun uomo potrà mai giungere dove giunge la sottile,
silenziosa voce della coscienza.
Le nazioni rimangono unite perché vi è reciproco rispetto
tra gli individui che le compongono. Un giorno dovremo estendere la legge
nazionale allumanità, così come abbiamo esteso la legge
familiare per formare le nazioni una famiglia più grande.
Lo spirito della democrazia non è un meccanismo che si può
mettere a punto con labolizione delle forme. Esso richiede un cambiamento
del cuore.
Nel momento in cui desidera moltiplica le sue esigenze quotidiane,
luomo fallisce nella ricerca di un ideale di vita semplice e di pensiero
elevato. La felicità delluomo risiede nella soddisfazione.
Nelluomo la ragione stimola e indirizza la sensibilità,
nel bruto lanima è sempre addormentata. Risvegliare il cuore
vuol dire risvegliare lanima addormentata.
Nella natura cè una fondamentale unità, che passa
attraverso tutte le diversità attorno a noi. Le religioni sono date
allumanità per rendere più rapido il percorso verso
la consapevolezza di questa unità.
Non conosco nessuna religione separata dallattività umana.
Essa fornisce un fondamento morale a tutte le altre attività, che
altrimenti ne mancherebbero riducendo la vita a un groviglio di «rumore
e furore privi di significato».
Non importa quanto insignificante possa essere la cosa che dovete
fare, fatela meglio che potete, prestate tutta lattenzione che prestereste
alla cosa che considerate più importante.
Non possedere e non rubare sono alleati.
Non riesco a immaginare nulla di più nobile di questo: per
unora al giorno, diciamo, tutti dovremmo fare il lavoro che devono
fare i poveri; e così ci identificheremmo con loro e, attraverso
di loro, con lumanità intera.
Non traccio una linea di divisione netta e non faccio nessuna distinzione
tra economia ed etica.
Occhio per occhio, e tutto il mondo diventa cieco.
Offendere un singolo essere umano è offendere le forze divine
e perciò offendere non solo quellessere, ma con lui il mondo
intero.
Ogni qual volta vedo un uomo che sbaglia, mi dico che io ho pure sbagliato;
quando vedo un uomo sensuale, mi dico, lo fui anchio un tempo; e così
mi sento affine a ciascuno nel mondo, e sento di non poter essere felice
senza che lo sia il più umile tra noi.
Per educazione intendo lespressione completa del meglio nel
fanciullo e nelluomo: corpo, mente e spirito.
Per quanto vi sia repulsione nella Natura, essa vive di attrazione.
Lamore reciproco permette alla Natura di durare.
Perciò, dato che non penseremo mai tutti nello stesso modo
e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale,
la regola doro della nostra condotta è la tolleranza reciproca.
La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta
una buona guida per la condotta individuale, limposizione di questa
condotta a tutti sarebbe uninsopportabile interferenza nella libertà
di coscienza di ognuno.
Proprio perché oggigiorno ciascuno rivendica il diritto della
coscienza senza affrontare nessuna disciplina di nessun genere, tanta menzogna
viene dispensata a un mondo confuso. Tutto quello che in vera umiltà
posso rivelarvi è che nessuno trova la Verità se non possiede
un grande senso di umiltà. Se volete nuotare nel grembo delloceano
della Verità, dovete ridurvi a zero.
Quando la misura e la gentilezza si aggiungono alla forza, questultima
diventa irresistibile.
Ritengo che la vera educazione dellintelligenza proceda soltanto
da un appropriato esercizio e addestramento degli organi del corpo, le mani,
i piedi, gli occhi, le orecchie, il naso, ecc. In altre parole, luso
intelligente degli organi del corpo in un fanciullo costituisce il mezzo
migliore e più rapido per svilupparne lintelligenza. Ma se
lo sviluppo della mente e del corpo non va di pari passo con un corrispondente
risveglio dellanima, il primo da solo si dimostrerebbe una faccenda
ben misera e squilibrata. Per educazione spirituale intendo educazione del
cuore.
Scopo principale della vita è vivere rettamente, pensare rettamente,
agire rettamente. Quando si è attenti unicamente al corpo, lanima
è destinata a languire.
Se un uomo giunge al cuore della propria religione, è giunto
al cuore anche delle altre.
Secondo la più alta legge morale, dovremmo lavorare incessantemente
per il bene dellumanità.
Ti devi opporre al mondo intero anche a costo di rimanere solo. Devi
fissare il mondo negli occhi anche se può succedere che il mondo
ti guardi con occhi iniettati di sangue. Non temere. Credi in quella piccola
cosa dentro di te che risiede nel cuore e dice: «Abbandona amici,
moglie, tutto; ma porta testimonianza a quello per cui sei vissuto e per
cui devi morire».
Uso il termine «religione» nel suo significato più
vasto, intendendo con esso realizzazione o conoscenza di sé.