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Kathryn Bolkovac

 

Originariamente assunta dalla DynCorp Aerospace, una sussidiaria britannica della statunitense DynCorp, nel quadro di un contratto di affiliazione all'ONU, intentò in seguito una causa in Gran Bretagna contro la stessa DynCorp per licenziamento irregolare a causa della diffusione di informazioni riservate (whistleblowing). Il 2 agosto 2002 un tribunale britannico si pronunciava unanimemente in suo favore. La DynCorp aveva sottoscritto un contratto da 15 milioni di dollari per assumere e formare agenti di polizia da impiegare in Bosnia, fino al momento in cui la Bolkvac rivelò che tali agenti venivano pagati per coprire la prostituzione ed addirittura partecipavano attivamente al traffico sessuale. Parecchi di questi furono quindi costretti a dimettersi sotto le accuse ed i pesanti sospetti di attività illegale, ma nessuno di loro venne realmente perseguito, visto che godevano anche della immunità diplomatica in Bosnia . Madeleine Rees (un importante avvocato ed attuale Segretario Generale della Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà (Women's International League for Peace and Freedom) testimoniò in suo favore.

La storia e l'esperienza in Bosnia della Bolkovac sono state raccontate in un film, The Whistleblower, realizzato nel 2010. (Fonte)