Il sisma e le prossime elezioni
(di Eva Zenith)
Ci sono cinque tipi di politici. Il primo è quello
onesto e capace: rarissimo, e premiabile semplicemente con
la rielezione..Il secondo è il disonesto puro: ruba
ovunque può, specula su tutto, falsifica, imbroglia,
mente. Il terzo è quello che non ruba direttamente,
ma si fa pagare per chiudere un occhio o per aiutare i ladri.
Il quarto è quello che vede e sa, non ruba e non
specula, ma non fa nulla per ostacolare i ladri. il quinto
è quello che non si accorge di nulla, non sa nulla
e nulla vede.Per la magistratura il secondo e il terzo tipo
di politico sono quelli da perseguire (sia pure molto raramente).
Per la politica tutti e quattro sarebbero da condanna a
morte (politica). In particolare il quinto tipo di politico,
quello che non sente, non vede e non parla ....e se ne vanta
pure, è quello che in politica dovrebbe essere bandito
a vita.
Perchè questo non avviene mai? Perchè esiste
complicità e corresponsabilità fra il ceto
politico e l'elettorato. In Italia vengono rieletti o promossi
tutti i politici che delinquono, tutti i politici che sapevano
ma stavano a guardare e tutti i politici che non si accorgevano
di nulla. Il motivo è evidente. Le elezioni non sono
un momento di valutazione dei cittadini circa l'operato
dei loro rappresentanti rispetto al bene della comunità.
Le elezioni sono una guerra fra clientele che cercano di
far eleggere il rappresentante che procurerà loro
più benefici.
La tragedia del terremoto in Abruzzo sarà un ottimo
test per questa tesi. Se gli abruzzesi voteranno alle prossime
elezioni in base al benessere della loro comunità,
dovremmo vedere l'intera classe dirigente pre-terremoto
espulsa per sempre dal panorama politico. A rigore di logica
dovrebbero essere cacciati via coloro che sono direttamente
implicati nella costruzione di edifici pubblici e privati
che si sono sbriciolati a causa di materiali scadenti o
sistemi di edificazione inadeguati ad una zona sismica.
Ma anche coloro che dovevano controllare l'edilizia e non
l'hanno fatto. Coloro che dovevano istruire la popolazione
sui comportamenti da tenere in caso di sisma, e non l'hanno
fatto. Coloro che dovevano preparare un piano d'evacuazione
e non l'hanno fatto. Quelli che dovevavno creare un sistema
di allerta delle scosse e non l'hanno fatto.
Se gli abruzzesi voteranno come la ragione democratica
vorrebbe, le prossime elezioni dovrebbero vedere sparire
tutti gli assessori comunali, provinciali e regionali in
carica durante il sisma, oltre ai Parlamentari locali. E
subito dopo le elezioni, dovrebbero chiedere la rimozione
del Prefetto, dei capi degli uffici di controllo urbanistico,
dei vigili urbani, dell'azienda ospedaliera, degli ordini
professionali inerenti l'edilizia: insomma di un'intera
classe dirigente.che non ha voluto o saputo prevedere le
conseguenze di un sisma in una zona sismica. Possiamo invece
scommettere che a gestire la ricostruzione saranno le stesse
èlites che hanno favorito da distruzione: perchè
le elezioni oggi sono solo una gara fra clientele, con l'appoggio
ingenuo di qualche cittadino inconsapevole, ma non incolpevole:
chi non si astiene è complice.
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