AFORISMI di MARGUERITE YOURCENAR

MEMORIE DI ADRIANO

  1. «Dire che ho i giorni contati non significa nulla: è stato sempre così; è così per noi tutti»
  2. «Il più grande seduttore, in fin dei conti, non è Alcibiade, è Socrate»
  3. «Il nostro errore più grave è quello di cercare di destare in ciascuno proprio quelle qualità che non possiede, trascurando di coltivare quelle che ha»
  4. «Aver ragione troppo presto equivale ad aver torto»
  5. «Ben pochi realizzano se stessi prima di morire: e ho giudicato con maggior pietà le loro opere interrotte»
  6. «Ciascuno di noi ha più qualità di quel che non si creda, ma solo il successo le mette in luce, forse perchè allora ci si aspetta di vederci smettere di esercitarle»
  7. «Qualsiasi piacere se preso con ardore mi sembra casto»
  8. «Quando si saranno alleviate sempre più le schiavitù inutili, si saranno scongiurate le sventure non necessarie, resterà sempre, per tenere in esercizio le virtù eroiche dell'uomo, la lunga serie di mali veri e propri: la morte, la vecchiaia, le malattie inguaribili, l'amore non corrisposto, l'amicizia respinta o tradita, la mediocrità di una vita meno vasta dei nostri progetti e più opaca dei nostri sogni»
  9. «(Sono) un Ulisse senz'altra Itaca che quella interiore»
  10. «La vita non gli offriva più nulla che valesse la pena di vivere. Mi chiese il permesso di lasciare il mio servizio col suicidio. Non sono mai stato contrario all'uscita di scena volontaria»
  11. «Mi piace stendermi al fianco dei morti per misurarmi con loro»
  12. «Le parole adempimento, perfezione, contengono in sè la parola fine»
  13. «Non ignoro che bisogna fare i conti con le iniziative personali di quell'estraneo affascinante che resta, malgrado tutto, l'essere amato»
  14. «La vera saggezza, se ci capisco qualcosa, consiste nella consapevolezza di tutte queste eventualità, che costituiscono la vita stessa, salvo a far di tutto per scartare le peggiori»
  15. «La gente alla moda cambia divinità come altrove cambia medico, ma senza risultati più apprezzabili»
  16. «Ebbi con lui parecchi colloqui, che, da parte sua, non furono che pretesti per monologhi»
  17. «Detesto la sconfitta, persino quella altrui»
  18. «Non sapevo che il dolore ripiega in labirinti strani, dove non avevo ancora finito di addentrarmi»
  19. «La memoria della maggior parte degli uomini è un cimitero abbandonato, dove giacciono senza onori i morti che essi hanno cessato di amare.»
  20. «Per bocca dei sacerdoti, il morto dichiarava d'esser stato sempre veritiero, sempre casto, sempre caritatevole e giusto, e vantava virtù che, se le avesse praticate davvero, lo avrebbero messo per sempre al bando dei vivi»
  21. «Può darsi che il mondo non abbia alcun senso, ma se ne ha uno, a Eleusi esso si esprime in forma più saggia e più nobile che altrove»
  22. «Ogni tolleranza accordata ai fanatici li induce immediatamente a credere a una simpatia per la loro causa»
  23. «[A proposito dei cristiani] Quella esaltazione di virtù da fanciulli o da schiavi avveniva a discapito di qualità più virili e più ferme; dietro quell'innocenza insipida e ristretta, indovinavo l'intransigenza feroce del settario verso forme di vita e di pensiero che non sono le sue, l'orgoglio insolente che gli fa preferire se stesso al resto degli uomini, la sua visuale deliberatamente limitata da paraocchi»
  24. «I pedanti si irritano sempre quando si conosce quanto loro il loro piccolo mestiere»
  25. «Tutto quel che c'è in noi di armonico, cristallino e umano ci viene dalla Grecia»
  26. «Biblioteca: ospedale dell'Anima»
  27. «Non pretendo d'essere più coerente di chiunque altro»
  28. «Forse anche l'umanità ha bisogno del bagno di sangue e di passare periodicamente nella fossa funebre»
  29. «(A proposito di fanatici) L'invidierei, se si potessero invidiare i ciechi»
  30. «L'autentica continuità umana non si stabilisce attraverso il sangue. La maggior parte degli uomini che contano nella storia, ha avuto una progenie mediocre, o ancor peggio: si direbbe che essi esauriscano in sè tutte le risorse d'una razza»
  31. «Uno dei pochi vantaggi che riconosco al fatto di invecchiare consiste nella possibilità di gettar la maschera in ogni cosa»
  32. «La vecchiaia non m'è mai sembrata una scusante alla perfidia umana: anzi, son più disposto a considerarla una circostanza aggravante»
  33. «Preferivo ancora il fanatico al cospiratore»
  34. «I legami di sangue sono molto deboli, checchè se ne dica, quando non c'è affetto a rinsaldarli»
  35. «La malattia metteva a nudo gli aspetti peggiori di quel carattere arido e leggero»
  36. «A diciassette anni, l'eccesso è una virtù»
  37. «Tu fiuti in me una saggezza opposta a quella che t'insegnano i tuoi maestri, e, nel mio abbandono ai sensi, un metodo di vita in antitesi alla severità del tuo, e che pur tuttavia gli è parallelo. Non importa: non è necessario che tu mi comprenda. Vi è più di una saggezza al mondo: non è male che esse si alternino»
  38. «Un uomo ha il diritto di stabilire in quale momento la sua vita cessa d'essere utile»
  39. «So bene cosa significhi sfiorare voluttuosamente con la mano la canapa d'una corda o la lama d'un coltello. La possibilità inalienabile del suicidio m'aiutava a sopportare l'esistenza con minore fastidio»
  40. «Aveva l'ardire di far perire tra i supplizi i ladri di bestiame della sua provincia, come se la morte non bastasse da sola a punire un uomo e a sbarazzarsene»
  41. «Bisogna saper evitare ai sacerdoti di Baal la gioia di attizzare i loro roghi»
  42. «Non mi distinguo dai morti se non per la facoltà di soffocare qualche momento ancora; in un certo senso, la loro esistenza mi sembra più certa della mia»
  43. «La meditazione della morte non insegna a morire; non rende l'esodo più facile»
  44. «Gl'incidenti dello stato di veglia ci appaiono meno reali, a volte meno importanti dei sogni»
  45. «Non mi bisticcio più con i medici; i loro sciocchi rimedi m'hanno ucciso; ma la loro presunzione, la loro pedanteria ipocrita è opera nostra; mentirebbero meno se noi non avessimo paura di soffrire»
  46. «Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti...»

NOTE DI MARGUERITE YOURCENAR

  1. «Ci sono libri che non si dovrebbero osare se non dopo i quarant'anni»
  2. «Affondo nella disperazione dello scrittore che non scrive»
  3. «Tutto ci sfugge. Tutti. Anche noi stessi»
  4. «Accade della verità storica nè più nè meno come di tutte le altre: ci si sbaglia, più o meno»
  5. «La sostanza, la struttura dell'essere umano non muta; non c'è cosa più stabile che la curva di una caviglia, il posto d'un tendine, la forma di un alluce. Ma ci sono epoche in cui la calzatura deforma meno: nel secolo di cui parlo, siamo ancora molto vicini alla libera verità del piede nudo»
  6. «Un uomo d'azione raramente tiene un diario; più tardi, al fondo d'un periodo di inattività, egli si ricorda, prende nota e, il più delle volte, stupisce»
  7. «Più cerco di fare un ritratto somigliante, più m'allontano dal libro e dall'uomo che potrebbe piacere; solo qualche amatore dei destini umani comprenderà»
  8. «Non perder mai di vista il grafico di una esistenza umana, che non si compone mai, checchè se ne dica, d'una orizzontale e due perpendicolari, ma piuttosto di tre linee sinuose, prolungate all'infinito, ravvicinate e divergenti senza posa: che corrispondono a ciò che un uomo ha creduto di essere, a ciò che ha voluto essere, a ciò che è stato»
  9. «Qualunque cosa si faccia, si ricostruisce sempre il monumento a proprio modo; ma è già molto adoperare pietre autentiche»
  10. «Le nostre interpretazioni lasciano intatti persino i testi, essi sopravvivono ai nostri commenti: ma il minimo restauro improduente inflitto alle pietre, una strada asfaltata che contamina un campo dove da secoli l'erba spuntava in pace creano l'irreparabile. La bellezza si allontana; l'autenticità pure»

ALEXIS

  1. «Le parole tradiscono il pensiero, ma mi sembra che le parole scritte lo tradiscano ancor di più»
  2. «Scrivere è una scelta perpetua tra mille espressioni, nessuna delle quali, avulsa dalle altre, mi soddisfa completamente. Eppure dovrei sapere che soltanto la musica permette il concatenarsi degli accordi»
  3. «Una lettera, anche la più lunga, costringe a semplificare ciò che non avrebbe dovuto essere semplificato: si è sempre così poco chiari, quando si tenta di essere esaurienti!»
  4. «Avrei fatto meglio a spiegarmi a voce bassa, lentissimamente, nell'intimità di una stanza, in quell'ora senza luce in cui si vede così poco da osar quasi confessare tutto»
  5. «I fantasmi sono invisibili perchè li portiamo in noi»
  6. «Quando il silenzio si è fissato in una casa, farlo uscire è difficile. .. Lo si direbbe una massa di materia ghiacciata, sempre più dura e compatta: sotto di essa la vita continua; ma non si sente»
  7. «Le parole servono a tanta gente che non si addicono più a nessuno; come potrebbe un termine scientifico spiegare la vita? Non spiega neanche un fatto: lo designa. Lo designa sempre nella stessa maniera, eppure non ci sono due fatti identici in diverse vite»
  8. «Credevo di essere diventato ciò che ero veramente, poichè tutti noi ci trasformeremmo se avessimo il coraggio di essere ciò che siamo»
  9. «La musica non facilita i pensieri: facilita soltanto i sogni, e i sogni più indefiniti»
  10. «Si sarebbe detto che la mia sensibilità, non più costretta nei confini del mio essere, si fosse dilatata nelle cose»
  11. «È l'opinione altrui che conferisce ai nostri atti una sorta di realtà; i miei, ignorati da tutti, non avevano maggior realtà dei gesti compiuti in un sogno»
  12. «È più difficile cedere una volta sola che non cedere mai»
  13. «Talvolta i nostri difetti sono i migliori avversari dei nostri vizi»
  14. «La sofferenza ci rende egoisti, perchè ci assorbe completamente»
  15. «Via via che scompaiono coloro che abbiamo amato diminuiscono le ragioni di conquistare una felicità che non possiamo più gustare insieme»
  16. «Non è difficile nutrire pensieri ammirevoli quando ci sono le stelle. Più difficile è conquistarli intatti nella meschinità di ogni giorno»
  17. «Non ero certo che la vita intera non fosse che un inutile, snervante, interminabile incubo»
  18. «È difficile non credersi superiori, quando si soffre di più»
  19. «Il piacere è troppo effimero, la musica ci solleva un momento soltanto per poi lasciarci più tristi, ma il sonno è una compensazione. Anche quando ci ha lasciati, abbiamo bisogno di qualche secondo per ricominciare a soffrire»
  20. «Non vedevo più, nei più umili oggetti della vita quotidiana, che lo strumento di una possibile distruzione»
  21. «Non si è mai del tutto soli: disgraziatamente si è sempre con se stessi»
  22. «La musica, questa gioia dei forti, è la consolazione dei deboli»
  23. «Senza dubbio, stancarsi è un modo di dominarsi»
  24. «La musica mi trasporta in un mondo in cui il dolore non smette di esistere, ma si allarga, si placa, diventa insieme piu calmo e più profondo»
  25. «Fu peggio di un insuccesso, fu un mezzo successo»
  26. «Non mi piaceva quel pubblico per cui l'arte non è se non una vanità necessaria, quei visi composti che nascondono l'anima, l'assenza di un'anima. Non riuscivo a capire come si potesse suonare davanti a sconosciuti, a un'ora determinata, per un compenso versato in anticipo»
  27. «La bellezza di un dono diminuisce, quando colui che lo fa non gli attribuisce importanza»
  28. «Mi piace che il tempo ci porti, non che ci trascini»
  29. «Ma cercherò di vedere se è anche possibile scrivere a bassa voce»
  30. «Coloro cui tutto vien meno si appoggiano a Dio, ed è a questo punto che anche Dio li abbandona»
  31. «È forse meglio non accorgersi delle lacrime, quando non possiamo consolarle»
  32. «Il silenzio che segue agli accordi non ha nulla dei silenzi comuni; è un silenzio attento, è un silenzio vivente. Tante cose inaspettate si mormorano in noi grazie a quel silenzio, e non si sa mai cosa stia per dirci una musica che finisce»
  33. «La morte non è forse altro che la nascita di un'anima»
  34. «La solennità di una nascita, come la solennità di una morte, si perde, per chi vi assiste, in particolari ripugnanti o semplicemente volgari»
  35. «Abbandonando l'anima sulla cresta degli arpeggi come un corpo sull'onda quando l'onda ridiscende, attendevo che la musica mi agevolasse la prossima ricaduta verso l'abisso e l'oblio»
  36. «È al momento in cui si respingono tutti i principi, che conviene munirsi di scrupoli»
  37. «Ti chiedo scusa, il più umilmente possibile, non tanto di lasciarti, quanto di essere rimasto»

CARE MEMORIE

  1. «Le porte della vita e della morte sono opache, e si richiudono in fretta e bene»
  2. «Ogni giardino pubblico la cui costruzione è stata decretata dalle autorità municipali del nostro tempo ha un modo tutto suo di trasformarsi in parcheggio»
  3. «In meno di cinquant'anni quella produzione umana in serie, per non dire a catena, trasformerà il nostro pianeta in un termitaio»
  4. «La carità è una virtù che gli elogi funebri attribuiscono senza eccezione a tutti i defunti, e questo è già sospetto»
  5. «È proprio quando perdo coscienza della mia individualità, in una parola quando non esisto più, che mi sento veramente felice. Ma quegli attimi di gioia sono soltanto dei lampi; mi fanno maggiormente sentire l'oscurità della mia esistenza quotidiana»
  6. «Mostro la mia anima nella sua nudità, potresti medicare le sue ferite o trafiggerla con nuovi strali.. Mi rassegno.»
  7. «La filosofia è soprattutto una lenta penetrazione al di là delle conoscenze consuete che abbiamo sulle cose, un paziente progresso interiore verso una meta situata a una distanza che sappiamo infinita»
  8. «Ogni uomo è cosparso di macchie notturne» (Octave Pirmez)
  9. «Ovunque si vada, regna la menzogna. La forma che essa assume nel XX secolo è soprattutto quella brutale, appariscente e chiassosa dell'impostura; quella del XIX secolo, più ovattata, era l'ipocrisia»
  10. «Devo ancora trovare la lingua che esprima il mio intimo» (Octave Pirmez)
  11. «La creazione letteraria è un torrente che travolge ogni cosa; in quel vortice le nostre caratteristiche personali sono tutt'al più dei sedimenti. La vanità o il pudore dello scrittore contano ben poco di fronte al grande fenomeno di cui egli è teatro»
  12. «Moto di malinconia abbastanza simile a quello che lo afferra al pensiero degli sconosciuti, suoi contemporanei, che avrebbe potuto amare ma che non gli sarà mai dato incontrare fra i milioni di abitanti della Terra»
  13. «Ogni coincidenza ha del miracoloso»
  14. «Perchè mai accade che una cosa da nulla ci riporti in modo insopportabile a ciò che si credeva finito, accettato, se non proprio dimenticato?»
  15. «L'intimità sensuale fra due persone dello stesso sesso fa troppo parte del comportamento della specie per non essersi insinuata anche nei collegi più rigidamente formalisti di un tempo»
  16. «La paura e l'orrore della carne si traducono in centinaia di piccoli divieti che vengono accettati come naturali»
  17. «La Fraulein, invece d'indignarsi, pregava per 'quel poveretto' (fidanzato truffatore) che lei aveva indotto in tentazione affidandogli il suo magro peculio. La sciocca aveva qualcosa della santa»
  18. «Tutto è da rifare nella morale dell'amore»
  19. «Sentiva avversione per l'aperta volgarità di certi suoi cavalieri: quella risata sciocca che esplode tanto più rumorosa quanto più lungo è il tempo impiegato a capire uno scherzo, quelle conversazioni fra uomini [..] che hanno sempre per tema le notizie di borsa, le avventure di caccia, o le donne»
  20. «Monsieur de C. era un conversatore brillante, come ce n'erano parecchi in quell'epoca e come non ne esistono più nella nostra, in cui pare che gli esseri umani comunichino sempre meno fra loro. Il suo non era un monologo: al contrario, egli era fra quei pochi che sanno attribuire ai loro interlocutori maggior foga, intelligenza e brio di quanto abbiano in realtà»
  21. «Il passato è per noi veramente passato solo quando è dimenticato» (Alfred Feuillee)

ARCHIVI DEL NORD

  1. «Bisognerebbe poter distinguere coloro che si convertirono molto presto, quando l'adesione alla nuova fede era ancora un'avventura eroica, dal gregge che seguì il movimento quando già lo Stato l'approvava dall'alto»
  2. «Tutto è già stato provato e sperimentato mille volte, ma spesso senza essere detto, oppure le parole che lo dicevano sono andate disperse o, se sono rimaste, esse sono inintelleggibili e non ci commuovono più. Come nuvole nel cielo vuoto, noi ci formiamo e ci disperdiamo su quel fondo di oblio»
  3. «La genealogia, questa scienza messa tanto spesso al servizio della vanità umana, conduce anzitutto all'umiltà, alla coscienza del poco che siamo in quella moltitudine, poi alla vertigine»
  4. «Quanto agli uomini, essi stringono le file e si rimettono all'opera con uno zelo da insetti, non si sa bene se ammirevole o stupido, ma il secondo aggettivo sembra più adatto del primo, visto che nessuno ha mai imparato la lezione tratta dall'esperienza»
  5. «Ci sono in ogni epoca degli individui che non pensano come tutti, cioè che non pensano come coloro che non pensano affatto»
  6. «Gli immensi occhi di giovenca illuminano una fisionomia tutta bontà, dove non brilla molto l'intelligenza»
  7. «Quelle grandi sale ridondanti di storia e gremite di visitatori stancano tutti, anche se non lo ammettono»
  8. «Quasi tutte le civiltà basate sullo studio dei classici si limitano a un numero molto ristretto di autori [..]. La loro lettura [..] fornisce un modicum di citazioni, di argomenti e di esempi che aiutano a comunicare con i suoi contemporanei in possesso dello stesso bagaglio, il che non è poco. A un livello raggiunto più di rado, i classici sono, certo, molto di più: il supporto e il modulo, il filo a piombo e la squadra dell'anima, un'arte di pensare e talvolta di esistere. Nel migliore dei casi, essi liberano e spingono alla rivolta, sia pure contro di loro»
  9. «Lo scopo di ogni scrittore: comunicare un'impressione che non si potrà più dimenticare»
  10. «Lo definirei un uomo qualunque, se l'esperienza non ci insegnasse che non vi sono uomini qualunque»
  11. «Coloro che vivono con cognizione di causa sono rari, e di solito dimenticano presto. E quelli che per miracolo se ne rammentano, spesso non sanno trarne profitto»
  12. «Quelle persone che per secoli hanno rivoltato la terra e collaborato con le stagioni, sono scomparse allo stesso modo del bestiame che portavano al pascolo e delle foglie secche che trasformavano in humus»
  13. «[Viviamo] in un'epoca in cui ognuno mente o sragiona, in cui non si ha altra scelta che fra i difensori dell'ordine irrigiditi in un moralismo ostentato, senza pietà nè bontà, e gli ideologi che a furia di errori affrettano l'ora delle dittature, fra i lupi ben pasciuti da una parte e le pecore arrabbiate dall'altra»
  14. «Michel-Charles è solo sufficientemente, quindi insufficientemente colto»
  15. «Più invecchio anch'io, più mi accorgo che l'infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono, ma sono i due stati più profondi che ci è dato vivere. In essi si rivela la vera essenza di un individuo, prima o dopo gli sforzi, le aspirazioni, le ambizioni della vita»
  16. «Gli occhi del fanciullo e quelli del vecchio guardano con il tranquillo candore di chi non è ancora entrato nel ballo mascherato oppure ne è già uscito. E tutto l'intervallo sembra un vano tumulto, un'agitazione a vuoto, un inutile caos per il quale ci si chiede perchè si è dovuto passare»
  17. «Rue Marais è una prigione: .. tutto il mondo lo è. Ma è già molto poter cambiare di cella»
  18. «Michel ha deplorato per tutta la vita che l'entusiasmo non si comunichi come attraverso una miccia [..]. Ha imparato a sue spese che non basta mettere la gente di fronte a un bel paesaggio o a un bel libro per farglieli apprezzare»
  19. «Ci sono idee e sentimenti che si possono esprimere soltanto nella propria lingua, e con un ascoltatore in grado di capire»
  20. «Appena crede di essersi spiegato, subito non si ritrova»
  21. «Si ottiene quasi sempre ciò che si vuole, quando lo si vuole con ostinazione per quarant'anni»
  22. «Con l'indifferenza sdegnosa dell'infanzia collocai nella categoria degli imbecilli quel giovane adulto che snocciolava quelli che già sentivo come dei luoghi comuni»
  23. «La vita fa presto a riformare dei vincoli che prendono il posto di quelli da cui ci si credeva liberati; qualunque cosa si faccia e ovunque si vada, dei muri ci si elevano intorno, creati da noi, dapprima riparo e subito prigione»
  24. «È raro che la vita annunci le sue catastrofi»
  25. «Si afferma che in certe epoche Siva danzi sul mondo, abolendo le forme. Ciò che oggi danza sul mondo è la stupidità, la violenza e l'avidità dell'uomo»
  26. «In ogni tempo l'uomo ha fatto un pò di bene e molto male»
  27. «Certi errori e certi reati, trascurabili fino a che l'umanità era sulla Terra una specie come le altre, sono divenuti mortali dacchè l'uomo, impazzito, si crede onnipotente»

QUOI? L'ETERNITÈ

  1. «È un malinteso frequente fra i cattolici a pieno titolo immaginare il non credente come un ansioso disorientato, che cerca invano un punto d'appoggio esterno. Sarebbe vero piuttosto il contrario»
  2. «Una grotta di Lourdes illuminata elettricamente, dono di una cugina devota della quale ho la fortuna di non avere ricordi»
  3. «Le usanze contano più delle leggi, le convenzioni più delle usanze»
  4. «Quel che hanno di più difficile i periodi difficili della vita è che essi si ripetono»
  5. «Non si vive senza una mania o una passione di qualche genere»
  6. «È lo sbaglio di tutti pensare alle soddisfazioni del presente e ai vantaggi del domani, mai al dopodomani o al secolo successivo»
  7. «E non sanno neppure che questa deliziosa libertà di fermarsi dove suggerisce la fantasia e di raggiungere per strade poco frequentate luoghi che non ci s'immagina così vicini sarà soppiantata tra breve dal rigore claustrofobico dell'autostrada da cui non si esce che negli spazi autorizzati, annunciati con molto anticipo da cartelli segnalatori e regolati da semafori verdi e rossi come un tempo la strada ferrata»
  8. «Forse succede con le macchine come con le donne di cui ci si stanca quando diventano facili»
  9. «Come tutte le persone incolte giudicava un libro da una parola presa a caso e che le pareva riflettere le idee dell'autore, anche se era messa sulla bocca di un portiere ubriaco»
  10. «Della letteratura del suo tempo non conobbe che quei romanzi che circolavano in tutte le case. Ebbe il buon gusto di non apprezzarli»
  11. «E resta in lei la sensazione che fra il tranquillo abbandono dei sensi e la depravazione, cioè l'eccesso, ci sia un abisso, ma che questo abisso abbia a volte lo spessore di un capello»
  12. «È spesso vano, e talvolta tirannico, tentare di rendersi utile»
  13. «(Sulla musica) Ammirare o capire o anche amare è meno importante che entrare brevemente in sintonia con una realtà dal polso più lento del nostro, con un mondo di suoni senza effusioni e senza simboli, che nega e insieme sostituisce tutto. Poco più in là, ma una distanza sempre infinita, si giungerebbe al silenzio»
  14. «(Amore) Questa parola oggi inquinata quanto l'oceano, inefficace quanto la parola Dio»
  15. «Si può discutere solo con persone amiche e su sfumature»
  16. «È naturale sentire un brivido di freddo quando l'attenzione di un essere amato si posa su qualcun altro, come d'estate quando una nuvola passa sul sole»
  17. «La memoria dice sempre troppo o troppo poco»
  18. «Il suo ricordo non era che un pallido calco di quell'essere unico e insostituibile»
  19. «Un miracolo banale, quasi progressivo, del quale ci si rende conto soltanto in seguito: la scoperta della lettura. Essa ha luogo quando le ventisei lettere dell'alfabeto smettono di essere segni incomprensibili e neppure belli, allineati su fondo bianco, arbitrariamente riuniti, per diventare una specie di porta d'ingresso sul altri secoli, altri paesi, su moltitudini di esseri più numerosi di quanti ne incontreremo mai nella vita, talvolta su un'idea che trasformerà le nostre, su un concetto che ci renderà un pò migliori o almeno un pò meno ignoranti di ieri»
  20. «L'amore folle [è] l'unico amore saggio»
  21. «A questo punto tutto si confonde: sembra che i minuti e perfino le ore siano troppo brevi per contenere tanti fatti»
  22. «La nostra distruzione della natura giustifica quella dell'uomo»
  23. «Se riferisco qui questo episodio che sarebbe facile tacere è per dichiararmi contraria alle reazioni isteriche che ai nostri giorni provoca ogni contatto, se pur lieve, fra un adulto e un bambino che non ha ancora o ha appena raggiunto la pubertà. La violenza, il sadismo (anche senza rapporto apparente con la sessualità), gli appetiti carnali sfogati su un essere inerme sono atroci, e possono sovente rovinare o inibire una vita, senza contare la distruzione di quella dell'adulto tante volte ingiustamente accusato. Non è detto invece che una iniziazione a certi aspetti del gioco sessuale sia sempre nefasta; può essere a volte tempo guadagnato»
  24. «Questi due uomini sono fatti dello stesso materiale scolpito in modi diversi»
  25. «La nostra memoria allontana o avvicina i fatti, .. li arricchisce o li impoverisce, e li trasforma per farli rivivere. La memoria non è una raccolta di documenti depositati in buon ordine: .. essa vive e cambia; avvicina i pezzi spenti per farne di nuovo scaturire la fiamma»
  26. «Più si allunga il cammino alle mie spalle, più mi accorgo che di tutti i nostri mali il peggiore è l'impostura»
  27. «L'angoscia si trasforma in delirio puro e semplice»
  28. «Accade quasi sempre che chi parte abbia una spinta di energia e anche di speranza in più di chi rimane»
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