- «Il mondo non ritiene utile nulla che
non sia faticoso: la felicità gli è sospetta»
- «Bisogna avere una rara sensibilità
per gustare i beni della fortuna. È il gustarli, non il
possederli, che ci rende felici»
- «Quelli che abitualmente finiamo per
considerare amici e amicizie in effetti sono soltanto conoscenze
e buoni rapporti annodati per qualche circostanza o beneficio:
sono questi che hanno collegato anime diverse. Nella vera amicizia,
quella che intendo io, le anime si mescolano, si intrecciano,
si confondono l'una con l'altra in un legame così stretto
da annullare e far dimenticare la connessione che le ha unite.
Se qualcuno volesse farmi dire perchè volevo bene a un
amico, sento che potrei solo rispondere: perchè era lui,
perchè ero io»
- «Chi sottrarrà alle Muse le fantasie
amorose, toglierà loro tanta dolcezza e il tema più
nobile della loro opera; e chi sottrarrà all'amore la comunicazione
e i servigi della poesia l'indebolirà delle sue armi migliori»
- «I mali dell'anima, consolidandosi,
tendono ad occultarsi: più si è malati e meno li
si avverte. Ecco perchè occorre portarli spesso alla luce
e, con mano impietosa, metterli a nudo e sradicarli dal nostro
petto»
- «Noi pronunciamo senza problemi termini
come uccidere, rubare, tradire, e del coito non oseremmo parlare
che con un filo di voce. Vuol dire allora che meno ne parliamo
e più abbiamo diritto di ingigantirlo nel pensiero?»
- «Noi teniamo in conto le idee e le conoscenze
altrui, e là ci fermiamo. Occorre invece farle nostre e
svilupparle»
- «Non vi è desiderio più
naturale di quello della conoscenza. Battiamo tutte le strade
che possono darcela. Quando la ragione ci viene meno lasciamoci
assistere dall'esperienza.. che pure è un mezzo meno sicuro
e meno nobile. Ma la verità è un valore così
alto che non dobbiamo respingere qualsiasi aiuto che vi ci possa
condurre»
- «Chi non blocca la partenza delle passioni
non sarà poi in grado di fermarne la corsa»
- «Le leggi della coscienza, che noi pensiamo
traggano origine dalla natura, nascono, in effetti, dalla consuetudine:
ogni uomo, onorando nel suo intimo le opinioni e i costumi sanzionati
e recepiti nel proprio ambiente, non riesce a disfarsene senza
rimorsi, nè adeguarvisi senza compiacimento»
- «Seppure sul più prestigioso
trono del mondo, siamo comunque sempre seduti sul nostro culo»
- «Le cose che conosciamo meno si adattano
più delle altre ad essere deificate. Perciò aver
creato degli dei a nostra somiglianza [..] è veramente
il prodotto di un'eccezionale ubriacatura dell'intelletto umano»
- «L'eloquenza fa offesa alla realtà
quando se ne allontana per attrarci troppo a sè»
- «Chiunque ricerca qualcosa, finisce
per arrivare a questo punto: o dice che l'ha trovata, o che non
si può trovare, o che ne è ancora in cerca. Tutta
la filosofia è divisa in questi tre filoni»
- «I francesi assomigliano a delle scimmie
che si arrampicano su un albero, di ramo in ramo, e continuano
a salire fino adarrivare al punto più alto, e quando lo
hanno raggiunto mostrano il culo»
- «Non è espressione di mente equilibrata
giudicare soltanto dalle azioni esteriori. Bisogna scavare fin
nell'interno e capire da quali molle provenga lo slancio per il
nostro agire: ma, essendo questa un'impresa piuttosto difficile
e rischiosa, vorrei, per quel che mi riguarda, che meno gente
possibile se ne impicciasse»
- «Bisogna analizzare il proprio vizio
e studiarlo per poterne parlare. [..] Perchè nessuno confessa
i propri vizi? Perchè ne è ancora posseduto. <Occorre
essere svegli per raccontare i propri sogni> (Seneca, Epistole)»
- «Nei primi tempi in cui la religione
cattolica prese ad acquistare autorità con le leggi, molti,
armati di sacro zelo, si scagliarono contro ogni specie di libri
pagani della cui distruzione i letterati hanno sofferto grave
danno. La mia opinione è che questa assurda campagna abbia
recato alle lettere un danno maggiore di tutti gli incendi dei
barbari»
- «Le memorie eccellenti si uniscono volentieri
agli intelletti deboli»
- «Il rovescio della verità ha
centomila facce e un campo indefinito»
- «La meditazione sulla morte è
meditazione sulla libertà. Chi ha appreso a morire ha disimparato
a servire. Il saper morire ci libera da ogni sudditanza e costrizione»
- «Io considero tutti gli uomini miei
compatrioti e abbraccio un polacco come un francese posponendo
questo legame nazionale all'universalità e alla comunione
degli esseri umani»
- «I nostri occhi non riescono a vedere
nulla dietro di noi. Cento volte al giorno ci burliamo di noi
stessi, burlandoci del nostro vicino»
- «Sapere a memoria non è sapere:
è solo conservare quel che si è depositato nella
cassaforte della propria memoria. Si dispone direttamente solo
di quello che si sa, senza troppa attenzione al modello, senza
stare sempre a guardare il libro. Fastidiosa scienza, una scienza
puramente libresca!»
- «Secondo Platone, chi ha la fortuna
di uscire con le brache immacolate dal maneggio del mondo realizza
un vero miracolo... Chi si vanta in un tempo malato come il nostro
di mettere al servizio della società una virtù schietta
e sincera, o non sa di cosa parla, daato che le opinioni si corrompono
insieme con i costumi.. o, se lo sa, si vanta a torto e, checchè
se ne dica, compirà in effetti mille atti in contrasto
con la propria coscienza»
- «Finiamo per pregare per consuetudine
e per abitudine, o, per meglio dire, leggiamo o pronunciamo le
nostre preghiere. Insomma, è soltanto apparenza»
- «Invece di cercare di conoscere gli
altri, ci si affanna a mettere in mostra sè stessi, e si
è sempre più attenti a vendere la propria merce
che ad acquistarne di nuova. Il silenzio, la riservatezza, sono
invece qualità assai pregevoli nella vita sociale. Bisognerà
abituare il fanciullo ad essere discreto e a usare con parsimonia
il suo sapere quando l'avrà acquisito, a non scandalizzarsi
per le sciocchezze e le fandonie che verranno dette in sua presenza,
perchè è incivile importunità avversare tutto
quello che non è di nostro gradimento»
- «La presunzione è la nostra malattia
naturale e originaria. La più infelice e fragile di tutte
le creature è l'uomo: ma al tempo stesso è la creatura
più presuntuosa. Si sente e si vede collocata in mezzo
al fango e allo sterco del mondo.. e con l'immaginazione pensa
di porsi al di sopra del cerchio della luna e di mettersi il cielo
sotto i piedi»
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