David MacReynolds rivolge un appello ai
soldati inviati nel Vietnam (1967)
I patrioti, così entusiasti della guerra, vi dicono che il movimento
per la pace è contro di voi. Che ce l’abbiamo con voi. Dicono che noi
dovremmo essere tutti mandati in Vietnam o fucilati, o almeno che dovremmo
vergognarci perché mentre voi state combattendo, noi manifestiamo contro
la guerra. Avete sentito dire di bandiere bruciate, di cartoline precetto
date alle fiamme e che noi siamo un mucchio di comunisti. Cioè una sorta di cancro.
Ma riflettete. Se date fuoco a una cartolina precetto, bruciate un pezzo di carta.
Se date fuoco a una bandiera, bruciate un pezzo di stoffa. Ma se buttate una bomba
al napalm, date fuoco a degli esseri umani. Sente forse male una cartolina,
o una bandiera, se la bruciate? Un bambino invece, sente male se lo bruciate.
Che cosa è peggio, bruciare una cartolina precetto o bruciare un villaggio?
(…) Voi non state liberando il Vietnam, voi lo occupate. Quando ‘liberate’
un villaggio, la gente viene fuori sorridendo ad offrirvi dei fiori? Le ragazze
si precipitano ad abbracciarvi? (…) Voglio chiedervi un’altra cosa. C’è un solo
figlio di deputato o un solo figlio di qualche uomo d’affari nel vostro plotone?
O nella vostra compagnia? O in tutto il battaglione? Se la guerra è così maledettamente importante, come mai nessun rampollo delle famiglie ricche corre a combattere insieme a voi? E ci muore? (…) Si dice che l’esercito fa di voi degli uomini.
Ma voi oramai lo sapete: l’esercito cerca solo di fare di voi dei robot.
Una macchina per uccidere. Che cos’è un uomo? C’è qualcosa di veramente
‘virile’ nell’essere capaci di infilare una baionetta nella pancia di
un altro uomo? (…).

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