Vol.8 Torna a Indice De Andrè Album

 

LA CATTIVA STRADA

Alla parata militare

sputò negli occhi a un innocente

e quando lui chiese "perché"

lui gli rispose questo è niente

e adesso è ora che io vada

e l'innocente lo seguì

senza le armi lo seguì

sulla sua cattiva strada.

Nei viali dietro la stazione

rubò l'incasso a una regina

e quando lei gli disse "come"

lui le rispose "forse è meglio è come prima

forse è ora che io vada"

e la regina lo seguì

col suo dolore lo seguì

sulla sua cattiva strada.

E in una notte senza luna

truccò le stelle ad un pilota

quando l'aeroplano cadde

lui disse "è colpa di chi muore

comunque è meglio che io vada"

ed il pilota lo seguì

senza le stelle lo seguì

sulla sua cattiva strada.

A un diciottenne alcolizzato

versò da bere ancora un poco

e mentre quello lo guardava

lui disse "Amico ci scommetto stai per dirmi

adesso è ora che io vada"

l'alcolizzato lo capì

non disse niente e lo seguì

sulla sua cattiva strada.

 

Ad un processo per amore

baciò le bocche dei giurati

e ai loro sguardi imbarazzati

rispose "Adesso è più normale

adesso è meglio, adesso è giusto, giusto,

è giusto che io vada

ed i giurati lo seguirono

a bocca aperta lo seguirono

sulla sua cattiva strada

sulla sua cattiva strada.

E quando poi sparì del tutto

a chi diceva "è stato un male"

a chi diceva "è stato un bene"

raccomandò "non vi conviene

venir con me dovunque vada,

ma c'è amore un po' per tutti

e tutti quanti hanno un amore

sulla cattiva strada

sulla cattiva strada".

 

OCEANO

Quanti cavalli hai tu seduto alla porta

tu che sfiori il cielo col tuo dito più corto

la notte non ha bisogno

la notte fa benissimo a meno del tuo concerto

ti offenderesti se qualcuno ti chiamasse un tentativo.

Ed arrivò un bambino con le mani in tasca

ed un oceano verde dietro le spalle

disse "Vorrei sapere, quanto è grande il verde

come è bello il mare, quanto dura una stanza,

è troppo tempo che guardo il sole, mi ha fatto male".

Prova a lasciare le campane al loro cerchio di rondini

e non ficcare il naso negli affari miei

e non venirmi a dire "Preferisco un poeta,

preferisco un poeta ad un poeta sconfitto".

Ma se ci tieni tanto puoi baciarmi ogni volta che vuoi.

 

NANCY

Un po' di tempo fa

Nancy era senza compagnia

all'ultimo spettacolo

con la sua bigiotteria

Nel palazzo di giustizia

sua padre era innocente

nel palazzo del mistero

non c'era proprio niente

non c'era quasi niente

Un po' di tempo fa

eravamo distratti

lei portava calze verdi

e dormiva con tutti

ma "cosa fai domani"

non lo chiese mai a nessuno

s'innamorò di tutti noi

non proprio di qualcuno

non solo di qualcuno

E un po' di tempo fa

col telefono rotto

cercò dal terzo piano

la sua serenità

Dicevamo che era libera

e nessuno era sincero

non l'avremmo corteggiata mai

nel palazzo del mistero

nel palazzo del mistero

E dove mandi i tuoi pensieri adesso

trovi Nancy a fermarli

molti hanno usato il suo corpo

molti hanno pettinato i suoi capelli

e nel vuoto della notte

quando hai freddo e sei perduto

è ancora Nancy che ti dice -amore,

sono contenta che sei venuto

sono contenta che sei venuto-.

 

LE STORIE DI IERI

Mio padre aveva un sogno comune

condiviso dalla sua generazione

la mascella al cortile parlava

troppi morti lo hanno tradito

tutta gente che aveva capito.

E il bambino nel cortile sta giocando

tira sassi nel cielo e nel mare

ogni volta che colpisce una stella

chiude gli occhi e si mette a sognare,

chiude gli occhi e si mette a volare.

E i cavalli a Salò sono morti di noia

a giocare col nero perdi sempre

Mussolini ha scritto anche poesie

i poeti che strane creature

ogni volta che parlano è un truffa.

Mio padre è un ragazzo tranquillo

la mattina legge molti giornali

è convinto di avere delle idee

e suo figlio è una nave pirata

e suo figlio è una nave pirata.

E anche adesso è rimasta una scritta nera

sopra il muro davanti casa mia

dice che il movimento vincerà

il gran capo ha la faccia serena

la cravatta intonata alla camicia.

Ma il bambino nel cortile si è fermato

si è stancato di seguire gli aquiloni

si è seduto tra i ricordi vicini, i rumori lontani,

guarda il muro e si guarda le mani

guarda il muro e si guarda le mani

guarda il muro e si guarda le mani.

 

GIUGNO '73

Tua madre ce l'ha molto con me

perché sono sposato e in più canto

però canto bene e non so se tua madre

sia altrettanto capace a vergognarsi di me

La gazza che ti ho regalato

è morta, tua sorella ne ha pianto,

quel giorno non avevano fiori, peccato,

quel giorno vendevano gazze parlanti.

E speravo che avrebbe insegnato a tua madre

a dirmi "ciao come stai",

insomma non proprio a cantare

per quello ci sono già io come sai.

I miei amici sono tutti educati con te

però vestono in modo un po' strano

mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi

"Sono loro stasera i migliori che abbiamo"

E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa

nell'imbuto di un polsino slacciato.

I miei amici ti hanno dato la mano,

li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano.

E tu aspetta un amore più fidato

il tuo accendino sai io l'ho già regalato

e lo stesso quei due peli d'elefante

mi fermavano il sangue

li ho dati a un passante.

Poi il resto viene sempre da sé

i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati

io mi dico è stato meglio lasciarci

che non esserci mai incontrati.

 

DOLCE LUNA

Cammina come un vecchio marinaio

non ha più un posto dove andare

la terra sotto i piedi non lo aspetta

strano modo di ballare

sua moglie ha un altro uomo,

è proprio un uomo da buttare

e nella tasche gli è rimasta solo

un po' di polvere di mare

e non può testimoniare.

Si muove sopra i sassi

come un leone invernale

ti può parlare ore ed ore

della sua quarta guerra mondiale

conserva la sua cena

dentro a un foglio di giornale

la sua ragazza "esca dalle lunghe gambe"

fa l'amore niente male

e non può testimoniare.

Lui vide il marinaio indiano

alzarsi in piedi e barcollare

con un coltello nella schiena

tra la schiuma e la stella polare

e il timoniere di Sciangai

tornò tranquillo a pilotare

e lo vide con l'anello al dito

e un altro anello da rubare

ma non può testimoniare.

Dal buio delle notti "Balla Linda"

alla paralisi di un porto,

la luce delle stelle chiara

come un rifugio capovolto,

la sua balena "Dolce Luna"

che lo aspetta in alto mare,

gli ha detto mille volte "Dimmi amore,

con chi mi vuoi dimenticare"

e non può testimoniare

e non può testimoniare.

E tu mi vieni a dire voglio un figlio

su cui potermi regolare

con due occhi qualunque e il terzo occhio

inconfondibile e speciale

che non ti importa niente

se non riuscirà a nuotare

l'importante è che abbia sulla guancia destra

quella mia voglia di mare

e mi dici ancora che il mio nome

glielo devo proprio dare

ma non so testimoniare

io non so testimoniare.

 

CANZONE PER L'ESTATE

Con tua moglie che lavava i piatti in cucina e non capiva

con tua figlia che provava il suo vestito nuovo e sorrideva

con la radio che ronzava

per il mondo cose strane

e il respiro del tuo cane che dormiva.

Coi tuoi santi sempre pronti a benedire i tuoi sforzi per il pane

con il tuo bambino biondo a cui hai donato una pistola per Natale

che sembra vera,

con il letto in cui tua moglie

non ti ha mai saputo dare

e gli occhiali che tra un po' dovrai cambiare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

Con le tue finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente

con la tua tranquillità, lucidità, soddisfazione permanente

la tua coda di ricambio

le tue nuvole in affitto

le tue rondini di guardia sopra il tetto.

Con il tuo francescanesimo a puntate e la tua dolce consistenza

col tuo ossigeno purgato e le tue onde regolate in una stanza

col permesso di trasmettere

e il divieto di parlare

e ogni giorno un altro giorno da contare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

Con i tuoi entusiasmi lenti precisati da ricordi stagionali

e una bella addormentata che si sveglia a tutto quel che le regali

con il tuo collezionismo

di parole complicate

la tua ultima canzone per l'estate.

Con le tue mani di carta per avvolgere altre mani normali

con l'idiota in giardino ad isolare le tue rose migliori

col tuo freddo di montagna

e il divieto di sudare

e più niente per poterti vergognare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

Com'è che non riesci più a volare

 

AMICO FRAGILE

Evaporato in una nuvola rossa

in una delle molte feritoie della notte

con un bisogno d'attenzione e d'amore

troppo, "Se mi vuoi bene piangi"

per essere corrisposti,

valeva la pena divertirvi le serate estive

con un semplicissimo "Mi ricordo":

per osservarvi affittare un chilo d'erba

ai contadini in pensione e alle loro donne

e regalare a piene mani oceani

ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,

fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli

senza rimpiangere la mia credulità;

perché già dalla prima trincea

ero più curioso di voi

ero molto più curioso di voi.

E poi sospeso tra i vostri "Come sta"

meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,

tipo "Come ti senti amico, amico fragile,

se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"

"lo sa che io ho perduto due figli"

"signora lei è una donna piuttosto distratta"

E ancora ucciso dalla vostra cortesia

nell'ora in cui un mio sogno

ballerina di seconda fila,

agitava per chissà quale avvenire

il suo presente di seni enormi

e il suo cesareo fresco,

pensavo è bello che dove finiscono le mie dita

debba in qualche modo incominciare una chitarra.

E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,

mi sentivo meno stanco di voi

ero molto meno stanco di voi

 

Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta

fino a vederle spalancarsi la bocca

Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli

di parlare ancora male ad alta voce di me

Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo

con una scatola di legno che dicesse perderemo

Potevo chiedervi come si chiama il vostro cane

il mio è un po' di tempo che si chiama Libero

Potevo assumere un cannibale al giorno

per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle

Potevo attraversare litri e litri di corallo

per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.

E mai che mi sia venuto in mente,

di essere più ubriaco di voi

di essere molto più ubriaco di voi.

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