IL GORILLA
LEGGENDA DI NATALE

lato A

Sulla piazza d'una città

la gente guardava con ammirazione

un gorilla portato là

dagli zingari di un baraccone

con poco senso del pudore

le comari di quel rione

contemplavano lo scimmione

non dico dove non dico come

attenti al gorilla !

d'improvviso la grossa gabbia

dove viveva l'animale

s'aprì di schianto non so perché

forse l'avevano chiusa male

la bestia uscendo fuori di là

disse: "quest'oggi me la levo"

parlava della verginità

di cui ancora viveva schiavo

attenti al gorilla !

il padrone si mise a urlare

" il mio gorilla , fate attenzione"

non ha veduto mai una scimmia

potrebbe fare confusione

tutti i presenti a questo punto

fuggirono in ogni direzione

anche le donne dimostrando

la differenza fra idea e azione

attenti al gorilla !

tutta la gente corre di fretta

di qui e di là con grande foga

si attardano solo una vecchietta

e un giovane giudice con la toga

visto che gli altri avevan squagliato

il quadrumane accellerò

e sulla vecchia e sul magistrato

con quattro salti si portò

attenti al gorilla !

bah , sospirò pensando la vecchia

ch'io fossi ancora desiderata

sarebbe cosa alquanto strana

e più che altro non sperata

che mi si prenda per una scimmia

pensava il giudice col fiato corto

non è possibile, questo è sicuro

il seguito prova che aveva torto

attenti al gorilla !

se qualcuno di voi dovesse

costretto con le spalle al muro ,

violare un giudice od una vecchia

della sua scelta sarei sicuro

ma si dà il caso che il gorilla

considerato un grandioso fusto

da chi l'ha provato però non brilla

né per lo spirito né per il gusto

attenti al gorilla !

infatti lui , sdegnando la vecchia

si dirige sul magistrato

lo acchiappa forte per un'orecchia

e lo trascina in mezzo ad un prato

quello che avvenne fra l'erba alta

non posso dirlo per intero

ma lo spettacolo fu avvincente

e lo "suspence" ci fu davvero

attenti al gorilla !

dirò soltanto che sul più bello

dello spiacevole e cupo dramma

piangeva il giudice come un vitello

negli intervalli gridava mamma

gridava mamma come quel tale

cui il giorno prima come ad un pollo

con una sentenza un po' originale

aveva fatto tagliare il collo.

attenti al gorilla !

lato B

NELL'ACQUA DELLA CHIARA FONTANA

Nell'acqua della chiara fontana

lei tutta nuda si bagnava

quando un soffio di tramontana

le sue vesti in cielo portava

dal folto dei capelli mi chiese,

per rivestirla di cercare

i rami di cento mimose

e ramo con ramo intrecciare

volli coprire le sue spalle

tutte di petali di rosa

ma i suoi seni eran tanto minuti

che fu sufficiente una rosa

le braccia lei mi tese allora

per ringraziarmi un po' stupita

io la presi con tanto ardore

che lei fu di nuovo svestita

il gioco diverti la graziosa

che molto spesso alla fontana

tornò a bagnarsi pregando Dio

per un soffio di tramontana.

 

 

lato A

Parlavi alla luna giocavi coi fiori

avevi l'età che non porta dolori

e il vento era un mago, la rugiada una dea,

nel bosco incantato di ogni tua idea

nel bosco incantato di ogni tua idea

E venne l'inverno che uccide il colore

e un babbo Natale che parlava d'amore

e d'oro e d'argento splendevano i doni

ma gli occhi erano freddi e non erano buoni

ma gli occhi eran freddi e non erano buoni

Coprì le tue spalle d'argento e di lana

di perle e smeraldi intrecciò una collana

e mentre incantata lo stavi a guardare

dai piedi ai capelli ti volle baciare

dai piedi ai capelli ti volle baciare

E adesso che gli altri ti chiamano dea

l'incanto è svanito da ogni tua idea

ma ancora alla luna vorresti narrare

la storia d'un fiore appassito a Natale

la storia d'un fiore appassito a Natale

lato B

INVERNO

Sale la nebbia sui prati bianchi

come un cipresso nei camposanti

un campanile che non sembra vero

segna il confine fra la terra e il cielo

Ma tu che vai, ma tu rimani

vedrai la neve se ne andrà domani

rifioriranno le gioie passate

col vento caldo di un'altra estate

Anche la luce sembra morire

nell'ombra incerta di un divenire

dove anche l'alba diventa sera

e i volti sembrano teschi di cera

Ma tu che vai, ma tu rimani

anche la neve morirà domani

l'amore ancora ci passerà vicino

nella stagione del biancospino

La terra stanca sotto la neve

dorme il silenzio di un sonno greve

l’inverno raccoglie la sua fatica

di mille secoli, da un'alba antica

Ma tu che stai, perché rimani?

un altro inverno tornerà domani

cadrà altra neve a consolare i campi

cadrà altra neve sui camposanti

 

 

 

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