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Le conclusioni di N.M. Ahmed nel libro GUERRA ALLA LIBERTA’ (ed.Fazi, 2002, pagg.253-254)

"Qui di seguito una sintesi degli avvenimenti documentati in questo libro:

  1. Tanto gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica sono responsabili dell’affermazione dell’estremismo religioso, del terrorismo e della guerra civile in Afghanistan, a partire dagli anni Ottanta. Gli Stati Uniti, però, sono direttamente responsabili di aver incoraggiato una distorta ideologia del jihad che, insieme alla fornitura di armi e di addestramento militare, ha alimentato l’attuale guerra e gli atti di terrorismo che hanno afflitto il paese dopo il ritiro delle forze sovietiche.
  2. Per proteggere e garantire i propri interessi strategici ed economici, gli Stati Uniti hanno assecondato l’ascesa al potere dei talebani e hanno continuato a sostenere tacitamente il movimento, nonostante le gravi violazioni dei diritti umani da questo compiute contro i civili afgani.
  3. Da almeno un anno, prima dell’11 settembre, il governo e le forze armate americane progettavano una guerra contro l’Afghanistan, che trovava le sue ragioni in considerazioni strategiche ed economiche legate al controllo dell’Eurasia e proiettate verso il consolidamento di un’egemonia globale senza rivali.
  4. Il governo statunitense ha continuato a impedire le indagini e le inchieste sui reali e sugli uomini d’affari sauditi e sui membri della famiglia Bin Laden che avevano avuto un qualche ruolo nel sostenere Osama Bin Laden e i terroristi a lui legati. Si è trattato in effetti di una protezione offerta a figure di spicco che risiedono in Arabia Saudita e che hanno rapporti con Osama Bin Laden.
  5. Il governo statunitense ha costantemente bloccato i tentativi di incriminare e arrestare Osama Bin Laden, mettendo in atto una forma di protezione diretta.
  6. Il governo statunitense ha consentito che per anni sospetti terroristi legati a Osama Bin Laden si addestrassero, oltre che dentro scuole di volo americane, anche in strutture militari americane, grazie al finanziamento dell’Arabia Saudita.
  7. Elementi di spicco dl governo, delle forze armate e delle agenzie statunitensi addette all’intelligence e all’applicazione della legge hanno ricevuto numerose segnalazioni, attendibili e pressanti, sugli attacchi dell’11 settembre; e queste segnalazioni si avvaloravano l’un l’altro. Solo un’inchiesta a tutto campo potrà chiarire in modo definitivo perché la comunità dell’intelligence americana non abbia fatto nulla nonostante le segnalazioni ricevute. Ma la natura di tutte le segnalazioni, unita alle false dichiarazioni secondo le quali le agenzie dell’intelligence non avrebbero saputo niente di ciò che stava per succedere, induce a ritenere che in realtà quegli elementi di spicco fossero informati degli attacchi prima che l’opinione pubblica lo venga a sapere.
  8. L’11 settembre la risposta dell’Air Force è mancata sistematicamente. Si sono così violate le precise regole che, di norma, vengono seguite alla lettera, e ciò nonostante la grande quantità di segnalazioni ricevute. Ciò realisticamente può verificarsi solo come risultato di un blocco deliberato delle procedure operative standard che stabiliscono come si debba agire nelle situazioni d’emergenza. Questi blocchi sistematici, per essere davvero efficaci, dovevano essere pilotati da funzionari di alto livello del governo e delle forze armate, sia il presidente Bush che il Capo di Stato Maggiore Myers hanno dimostrato una totale indifferenza agli attacchi dell’11 settembre mentre erano in corso e questo non fa che rafforzare l’idea di una loro precisa responsabilità. A rischio di ripetersi, è necessaria un’inchiesta a tutto campo su quanto è accaduto.
  9. Il governo statunitense ha protetto Mahmoud Ahmad, l’ex direttore generale dell’ISI, il quale mentre era ancora in servizio finanziava, con dollari americani, Mohamed Atta, il “capo dirottatore” secondo l’FBI; poi, una volta, che la sua responsabilità è risultata chiara, il governo americano ha chiesto di ritirarsi in silenzio, bloccando così ogni indagine e un potenziale scandalo.
  10. Degli avvenimenti dell’11 settembre ha di fatto beneficiato l’amministrazione di Bush, che ha potuto giustificare il consolidarsi del potere e dei profitti di un’élite, negli Stati Uniti e in tutto il mondo. I tragici fatti che hanno causato la morte di migliaia di civili innocenti sono stati sfruttati dal governo americano per schiacciare le libertà civili in patria e lanciare una sciagurata campagna di bombardamenti sull’Afghanistan, paese del tutto privo di risorse, che ha causato la morte di un gran numero di persone, almeno pari a quello dei civili rimasti uccisi l’11 settembre."