"Qui di seguito una sintesi degli avvenimenti
documentati in questo libro:
- Tanto gli Stati Uniti che l’Unione
Sovietica sono responsabili dell’affermazione dell’estremismo
religioso, del terrorismo e della guerra civile in Afghanistan, a
partire dagli anni Ottanta. Gli Stati Uniti, però, sono direttamente
responsabili di aver incoraggiato una distorta ideologia del jihad
che, insieme alla fornitura di armi e di addestramento militare, ha
alimentato l’attuale guerra e gli atti di terrorismo che hanno
afflitto il paese dopo il ritiro delle forze sovietiche.
- Per proteggere e garantire i propri
interessi strategici ed economici, gli Stati Uniti hanno assecondato
l’ascesa al potere dei talebani e hanno continuato a sostenere
tacitamente il movimento, nonostante le gravi violazioni dei diritti
umani da questo compiute contro i civili afgani.
- Da almeno un anno, prima dell’11
settembre, il governo e le forze armate americane progettavano una
guerra contro l’Afghanistan, che trovava le sue ragioni in considerazioni
strategiche ed economiche legate al controllo dell’Eurasia e
proiettate verso il consolidamento di un’egemonia globale senza
rivali.
- Il governo statunitense ha continuato
a impedire le indagini e le inchieste sui reali e sugli uomini d’affari
sauditi e sui membri della famiglia Bin Laden che avevano avuto un
qualche ruolo nel sostenere Osama Bin Laden e i terroristi a lui legati.
Si è trattato in effetti di una protezione offerta a figure di spicco
che risiedono in Arabia Saudita e che hanno rapporti con Osama Bin
Laden.
- Il governo statunitense ha costantemente
bloccato i tentativi di incriminare e arrestare Osama Bin Laden, mettendo
in atto una forma di protezione diretta.
- Il governo statunitense ha consentito
che per anni sospetti terroristi legati a Osama Bin Laden si addestrassero,
oltre che dentro scuole di volo americane, anche in strutture militari
americane, grazie al finanziamento dell’Arabia Saudita.
- Elementi di spicco dl governo,
delle forze armate e delle agenzie statunitensi addette all’intelligence
e all’applicazione della legge hanno ricevuto numerose segnalazioni,
attendibili e pressanti, sugli attacchi dell’11 settembre; e
queste segnalazioni si avvaloravano l’un l’altro. Solo un’inchiesta
a tutto campo potrà chiarire in modo definitivo perché la comunità
dell’intelligence americana non abbia fatto nulla nonostante
le segnalazioni ricevute. Ma la natura di tutte le segnalazioni, unita
alle false dichiarazioni secondo le quali le agenzie dell’intelligence
non avrebbero saputo niente di ciò che stava per succedere, induce
a ritenere che in realtà quegli elementi di spicco fossero informati
degli attacchi prima che l’opinione pubblica lo venga a sapere.
- L’11 settembre la risposta
dell’Air Force è mancata sistematicamente. Si sono così violate
le precise regole che, di norma, vengono seguite alla lettera, e ciò
nonostante la grande quantità di segnalazioni ricevute. Ciò realisticamente
può verificarsi solo come risultato di un blocco deliberato delle
procedure operative standard che stabiliscono come si debba agire
nelle situazioni d’emergenza. Questi blocchi sistematici, per
essere davvero efficaci, dovevano essere pilotati da funzionari di
alto livello del governo e delle forze armate, sia il presidente Bush
che il Capo di Stato Maggiore Myers hanno dimostrato una totale indifferenza
agli attacchi dell’11 settembre mentre erano in corso e questo
non fa che rafforzare l’idea di una loro precisa responsabilità.
A rischio di ripetersi, è necessaria un’inchiesta a tutto campo
su quanto è accaduto.
- Il governo statunitense ha protetto
Mahmoud Ahmad, l’ex direttore generale dell’ISI, il quale
mentre era ancora in servizio finanziava, con dollari americani, Mohamed
Atta, il “capo dirottatore” secondo l’FBI; poi, una
volta, che la sua responsabilità è risultata chiara, il governo americano
ha chiesto di ritirarsi in silenzio, bloccando così ogni indagine
e un potenziale scandalo.
- Degli avvenimenti dell’11
settembre ha di fatto beneficiato l’amministrazione di Bush,
che ha potuto giustificare il consolidarsi del potere e dei profitti
di un’élite, negli Stati Uniti e in tutto il mondo. I tragici
fatti che hanno causato la morte di migliaia di civili innocenti sono
stati sfruttati dal governo americano per schiacciare le libertà civili
in patria e lanciare una sciagurata campagna di bombardamenti sull’Afghanistan,
paese del tutto privo di risorse, che ha causato la morte di un gran
numero di persone, almeno pari a quello dei civili rimasti uccisi
l’11 settembre."
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