Nafeez
Mosaddeq Ahmed è un inglese, nonostante il nome, e non è
un freak o un terrorista, ma il direttore dell'Institute for Policy
Research and Development di Brighton. Il suo libro , per i tipi
del coraggioso da Fazi Editore ha come titolo GUERRA ALLA LIBERTA'
e come sottotitolo eloquente "Il ruolo dell'amministrazione
Bush nell'attacco dell'11 settembre". Il libro dovrebbe essere
letto da tutti, gridato in televisione e usato come testo nelle
scuole. Qui pubblichiamo la prefazione integrale, che parla da sé.
Prefazione
In Guerra alla libertà il brillante
studioso inglese Nafeez M. Ahmed scrive con tranquilla, quasi sommessa
dedizione alla realtà dei fatti un resoconto che chiede d'essere
inteso: esistono prove schiaccianti secondo le quali il governo
degli Stati Uniti fomenta il terrorismo, utilizzandolo come pretesto
ideale per giustificare una politica estera aggressiva. E tutto
ciò riguarda anche gli attacchi dell'11 settembre al World
Trade Center e al Pentagono. Per quanto questa ipotesi possa apparire
stupefacente, il lettore attento si accorgerà che essa offre
una spiegazione a parecchi ovvi interrogativi: come è possibile
che i servizi d'intelligence statunitensi non abbiano contrastato
un progetto così ambizioso? Perché il governo ha immediatamente
puntato il dito contro Bin Laden, rifiutando, però, di rendere
pubbliche le prove contro di lui? Se aveva tenuto sotto osservazione
il piano di "Boeing Bombing" fin dall'inizio e aveva lasciato
che si compisse è forse perché aveva paura di rivelare
la propria complicità?
Le approfondite ricerche di Ahmed portano
alla luce, inoltre, punti meno noti e piuttosto strani: 1. E' stato
grazie ad un investimento della famiglia Bin Laden che George Bush
jr ha avviato la sua attività, mentre è chiaro che
la guerra in Afghanistan sarà servita a rendere più
ricca la famiglia di Bush. 2. Certe attività di un ex sergente
dell'esercito USA -che ha addestrato gli attivisti di Al Qaeda e
ha partecipato agli attentati contro le ambasciate- inducono a pensare
che gli USA continuino a proteggere Bin Laden, considerato alla
stregua di risorsa strategica. 3. Membri di Al Qaeda sono stati
addestrati al terrorismo negli Stati Uniti, dalla CIA, e gli stessi
dirottatori sono stati addestrati dai militari americani. 4. Gli
Stati Uniti hanno finanziato i servizi segreti pakistani, che a
loro volta hanno finanziato Mohammed Atta, il presunto dirottatore.
5. Il crescendo di segnalazioni da parte dei servizi dell'intelligence
di tutto il mondo, all'inizio di settembre, è stato ignorato,
mentre dalle alte sfere venivano impartite direttive che troncavano
le indagini su sospetti terroristi legati a Bin Laden. 6. Tre funzionari
dell'FBI hanno testimoniato di aver saputo i nomi dei dirottatori
e la data dell'incarico settimane prima che questo avvenisse, ma
sono stati ridotti al silenzio dai superiori, con la minaccia di
procedimenti a loro carico; il legale che ora li rappresenta è
il responsabile dell'accusa presso il Congresso degli Stati Uniti
per i casi di impeachment. 7. Le procedure operative standard -
le quali prevedono che i caccia dell'Air Force intercettino immediatamente
gli aerei che vengono dirottati - l'11 settembre non sono state
adottate fino a quando tutto non è finito, un'ora e mezzo
dopo che il World Trade Center era stato colpito. 8. Gli esperti
dell'intelligence trovano risibile l'idea che Bin Laden possa aver
portato a termine attacchi così complessi e precisi senza
l'appoggio di un'organizzazione d'intelligence gestita a livello
di stato.
Bin Laden è riuscito a sottrarsi alla
cattura e la guerra contro di lui continua ad essere una campagna
senza limiti definiti, che giustifica qualsiasi decisione presidenziale,
da un attacco all'Iraq al saccheggio della previdenza sociale. I
lettori americani leali e rispettosi della legge possono trovare
tutto ciò troppo facile da credere. Ci sono stati insegnati
i valori civili e siamo convinti che il nostro governo, democraticamente
eletto, li difenda. Tuttavia, perfino il generale Dwight D. Eisenhower
ci ha messo in guardia dal complesso esercito- industria
.
Come, e perché, una presidenza americana provocherebbe il
diffondersi del terrore tra i cittadini? Ebbene, l'attacco al WTC,
da tutti considerato un fatto epocale, ha rappresentato certamente
un'occasione straordinaria per le lobby della guerra e del petrolio,
e per l'affermazione del potere puro e semplice. Alhmed svela i
collegamenti tra Bush, Cheney e le ricchezze petrolifere saudite
e irachene, oltre che le intese geopolitiche antisovietiche condivise
dalla CIA e dai mujaheddin islamici nell'Asia Centrale. Quanto peso
ha avuto, nel farsi della storia e della politica estera statunitensi,
la creazione di pretesti per attaccare un nemico più debole?
Ahmed, che ha alle spalle una serie di brillanti articoli sull'intervento
USA in America Latina e in altre regioni (vedi < http://nafeez.mediamonitors.net>),
risponde alla domanda a proposito della guerra afgana. Non sono
uno storico di mestiere, però ricordo che non ci fu solo
Alamo (1), ma anche la Maine (2)- lo abbiamo scoperto cent'anni
dopo, che quella nave non l'avevano fatta esplodere gli spagnoli;
e poi c'è stato il nostro intervento nella prima guerra mondiale,
da cui l'Europa non è mai guarita; e Franklin Delano Roosevelt
(3), che ha invitato i giapponesi a distruggere la nostra flotta
a Pearl Harbor. Allora, non è giunto il momento di indagare
su questo governo sovversivo che esiste all'interno del governo,
e cioè il partito della guerra con i suoi spietati servizi
segreti? La gente, in tutto il mondo, dice di amare gli americani
e l'America: quello che non sopporta è il nostro governo,
in realtà. Ma è nostra responsabilità civica
non perdere di vista proprio quel che il governo fa, e non nascondere
la testa nella sabbia del cosiddetto patriottismo. Se piacerà
a Dio, l'appello di Ahmed perchè venga avviata un'inchiesta
sarà ascoltato, e le prive che egli ha coraggiosamente messo
insieme saranno esaminate. Se la sua tesi verrà confermata,
allora gli attacchi dell'11 settembre saranno veramente stati epocali
per la libertà e democrazia.
John Paul Leonard Tree of Life Publications
(1) Il forte americano
di San Antonio, Texas, che nel 1936 fu strenuamente difeso dall'assedio
dell'esercito messicano. "Remember the Alamo" divenne
uno slogan di battagia al tempo della Guerra con il Messico (1846-1848).
(N.d.T.)
(2) La corazzata americana
distrutta da un'esplosione nel porto dell'Avana nel 1898. L'incidente
contribuì a scatenare la guerra con la Spagna. "Remember
the Maine!" divenne uno slogan molto diffuso
(3) Franklin Delano
Roosevelt, secondo vari storiografi, sapeva che i giapponesi avrebbero
scatenato l'attacco su Pearl Harbor, ma non passò l'informazione
al comando nelle Hawaii per dare uno scrollane all'isolazionismo
e motivare gli americani all'intervento nella seconda guerra mondiale.
La tesi è stata riformulata di recente da Robert B. Stinnett
ed elaborata dallo scrittore Gore Vidal nel suo romanzo L'età
dell'oro. (N.d.T.)